Cooperativa
Sociale
La casa per gli immigrati
(Verona)
Via
del Pontiere, 3 - 37122 Verona
tel:
045 596382 – fax: 045 9612665
e-mail:
lacasa@infinito.it - www.lacasapergliimmigrati.it/
Contesto
locale
L’esperienza
della Cooperativa La Casa per gli Immigrati si colloca in
un contesto, quello della provincia di Verona, caratterizzato (come
tutto il Triveneto e il Nord-Est dell’Italia in generale) da una
presenza di immigrati regolari (80-90%) e irregolari (10-20%) che
in massima parte risultano avere un reddito da lavoro (con formale
contratto o in nero) che permetterebbe loro, per quanto riguarda
l’aspetto economico, di accedere al bene casa senza dipendere da
interventi assistenziali. Non sono più in atto però
da almeno vent’anni le politiche nazionali, regionali e locali della
casa che nei decenni precedenti avevano consentito la soluzione
del problema a milioni di lavoratori italiani di reddito medio-basso.
Gli immigrati si trovano quindi a dover subire una situazione assurda
e ingiusta. Assurda per la sovrabbondanza di appartamenti sfitti
(più di 9 mila nel solo Comune di Verona al censimento del
1991). Ingiusta per i livelli cui è arrivata la speculazione
nel mercato delle locazioni, che impedisce di fatto a chiunque di
ottenere un alloggio decente ad equo canone e tanto meno agli immigrati.
Quando
e come è nata l'esperienza
Nei primi
mesi del 1990 un’indagine del Cestim sulla condizione abitativa
degli immigrati regolari (o in via di regolarizzazione con la sanatoria
Martelli allora in corso) rilevava in provincia di Verona una varietà
di situazioni che andavano dal problema casa risolto più
o meno precariamente, pagando canoni alla lunga insostenibili, alla
coabitazione in appartamenti affollati e sovraccarichi di tensioni,
al bisogno di un letto al dormitorio pubblico per non passare le
notti letteralmente sotto i ponti. L’estrema precarietà da
senzatetto riguardava circa quattrocento lavoratori stranieri (su
quattromila), in massima parte single o con la famiglia ancora al
paese di origine. Per loro alle autorità locali vennero fatte
dallo stesso Cestim, dai sindacati, dalla Caritas e dalle nascenti
associazioni degli immigrati alcune proposte molto concrete di intervento.
Tra queste un’iniziativa mirata a dimostrare che pure nell’emergenza
potevano esserci soluzioni più civili, meno costose, e comunque
diverse dal "centro di accoglienza" comunale allestito
con improvvisazione nello squallore dei capannoni dismessi e al
degrado degli ex-Magazzini Generali della città. Nasceva
così nell’estate del 1991 una Cooperativa edilizia che si
volle chiamare "La Casa per gli Immigrati". Il suo
obiettivo era di creare esemplarmente in tempi rapidi una larga
base di consenso - alcune centinaia di soci italiani e stranieri,
persone fisiche e persone giuridiche - per rendere possibile anzitutto
la raccolta tra questi di un miliardo di lire in piccoli prestiti
da uno-due milioni a tassi di solidarietà e quindi una prima
serie di operazioni immobiliari che avrebbero portato alla disponibilità
per gli immigrati di una ventina di appartamenti nel giro di pochi
mesi. Il che puntualmente avvenne e portò subito alla riproduzione
(con qualche variante) dell’esperienza in altre provincie del Veneto
e della Lombardia.
Soggetti
promotori
il Cestim
(Centro Studi Immigrazione), impegnato nell’analisi dei fenomeni
migratori e nella progettazione di interventi a favore dell’integrazione
sociale dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie
un Comitato
costituito ad hoc di professionisti, operatori sociali e culturali
veronesi che rispondono all’appello di un leader carismatico della
società civile a Verona, l’avv. Giambattista Rossi, noto
per la sua capacità realizzativa di grandi imprese nel sociale
un "Gruppo
di iniziativa per la casa agli extracomunitari che lavorano a Verona"
in cui si ritrovano a fini di sostegno e operativi, oltre al Cestim
e al Comitato dell’appello Rossi, realtà molto accreditate
nel mondo della solidarietà come le Acli, la Cisl, la Mag
(Mutua dell’Autogestione) e altri organismi di matrice sia religiosa
che laica
Fonti
di finanziamento
capitale
sociale rappresentato dalle quote versate da circa 800 soci disponibili
al piccolo deposito/prestito al momento dell’adesione all’iniziativa
(e dalle quote versate anche successivamente dagli stessi soci in
caso di ritiro del prestito con la finalità di tradurne l’importo
e gli interessi in ulteriore contributo al patrimonio di capitale
sociale)
un migliaio
di piccoli depositi/prestiti (in media da un milione) dei soci a
tassi di solidarietà in relazione all’acquisto di appartamenti
da destinare agli immigrati senzatetto
elargizioni
dei soci rappresentate anche in molti casi dal ritiro del prestito
iniziale con la finalità di tradurne l’importo e gli interessi
in donazione
prestiti/fidi
al prime rate delle Banche in relazione alle operazioni immobiliari
previste
contributi
regionali previsti dalle leggi in vigore
prestazioni
professionali gratuite di volontariato per consulenze e operatività
di gestione dell’iniziativa
entrate
da "vendita di beni e servizi" (posti alloggio per immigrati
senzatetto) alle associazioni degli immigrati e/o direttamente agli
immigrati stessi nel quadro di accordi particolari con varie forme
di contratto*
entrate
da "vendita di beni e servizi" (posti alloggio per immigrati
senzatetto) al Comune di Verona -Assessorato ai Servizi Sociali
nel quadro di una particolare convenzione
__________
* In media,
quando paga regolarmente, ogni immigrato fruitore di un posto-alloggio
in convivenze da 4-6 persone risulta contribuire alle entrate della
Cooperativa nella misura di 140-170 mila lire al mese.
Costo complessivo
dell’intervento
1991
54.321.000 1992 246.871.000 1993 411.184.000
1994 446.878.000 1995 525.994.000 1996 543.323.000
1997 423.752.000 1998 291.077.000 1999 260.706.000
2000 316.811.000
Totale
1991-2000 3.528.917.000
Tipologia
del personale coinvolto
Personale
coinvolto con prestazioni professionali gratuite di volontariato
L’operatività
della Cooperativa in dieci anni di attività si sarebbe dimostrata
insostenibile senza l’apporto continuo di competenze professionali
(da legale, commercialista, ragioniere, bancario, operatore sociale,
mediatore culturale) offerte gratuitamente da una trentina di volontari,
alcuni (7) impegnati nel Consiglio di Amministrazione, altri (5)
nel Collegio dei Sindaci/Revisori dei conti, altri (2) nella tenuta
della contabilità, altri ancora (3) nelle operazioni bancarie
di ottenimento prestiti/fidi/mutui, altri infine (una decina) nei
rapporti non sempre facili e privi di problemi con le associazioni
degli immigrati e con i fruitori dei posti-alloggio.
Personale
coinvolto con prestazioni professionali di consulenza/assistenza
a onorario su incarico
La Cooperativa
si serve al suo esterno della consulenza/assistenza di uno studio
commercialista, di uno studio legale, di uno studio notarile e di
alcune imprese di riferimento per lavori leggeri di ristrutturazione
o di manutenzione delle case in gestione.
Personale
coinvolto con prestazioni professionali di lavoro dipendente
Nel corso
dei dieci anni di attività si è fatto ricorso al lavoro
dipendente soltanto per una persona, che è stata full-time
dal ’92 al ’98 e in seguito part-time.
Tipologia
dei servizi offerti
La Cooperativa
acquista
o prende in locazione immobili da destinare ad immigrati in condizione
di senzatetto
predispone
tali immobili in unità abitative per piccole convivenze (massimo
sei persone) o per famiglie
cura gli
aspetti organizzativi della fruizione dei posti alloggio in relazione
alla tipologia del bisogno (singoli, nuclei famigliari, permanenze
di breve, di medio o di lungo periodo)
aiuta gli
immigrati nelle operazioni immobiliari (mutui casa - assegnazione
in affitto con patto di futura vendita) che li possono portare ad
avere la casa in proprietà
cerca di
essere presente in tutte le sedi in cui si possono promuovere politiche
efficaci della casa
partecipa
attivamente a tutte le azioni di tutela degli immigrati in riferimento
al diritto a pari opportunità nell’ottenimento del bene casa
Numero
di utenti che hanno usufruito dei servizi
In dieci
anni, dal 1° settembre 1991 al 31 agosto 2001, gli immigrati fruitori
dei posti-alloggio negli appartamenti acquisiti (in proprietà
o in locazione) dalla Cooperativa* sono stati 583 per complessive
470.421 giornate-alloggio.
La media
di permanenza negli appartamenti della Cooperativa di ogni immigrato
fruitore di posto-alloggio è stata di 807 giorni ossia di
oltre due anni (24 mesi e 21 giorni).
Dall’anno
2000 con il servizio di assistenza dei volontari della Cooperativa
(e le garanzie offerte dalla Cooperativa alle banche) nelle pratiche
di richiesta e ottenimento mutuo al 100% per l’acquisto della casa,
sono arrivati al rogito una ventina di immigrati.
____________
* Gli alloggi
acquisiti dalla Cooperativa sono stati soggetti a varie operazioni
immobiliari (acquisto, vendita, locazione, sublocazione, comodato)
e nei dieci anni di attività sono stati in numero diverso
i posti-alloggio fruibili. Nel periodo di gestione massima (1995)
si è arrivati a 45 appartamenti con 180-200 posti-alloggio.
Nel 2001 l’attività si è assestata su 35 alloggi con
148 posti occupati.
Modalità/requisiti
di accesso ai servizi
Essere in
regola con il permesso di soggiorno
Dimostrare
di avere un lavoro che permette un reddito adeguato a sostenere
i costi per la fruizione del posto-alloggio o per il canone di affitto
più i consumi e le spese condominiali (in caso di assegnazione
di appartamento in locazione) o per le rate di mutuo (in caso di
avvìo di pratiche per l’acquisto di una casa).
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