TRAIN DE VIE



di R. Mihaileanu,
Romania-Francia 1999, 103’,
versione doppiata in lingua italiana.
Dialoghi di Moni Ovadia, musica di G. Bregovic

Trama:

Il sogno del matto del villaggio diventa una realtà…o una favola.

Gli ebrei di un piccolo villaggio in Romania, per impedire di essere deportati dai tedeschi, decidono di costruire un finto treno di deportati, con finti ufficiali nazisti, e raggiungere con esso la Palestina. L’avventura comincia, non senza timori e discordie tra gli abitanti del villaggio, e il viaggio sarà ricco di insidie e di difficoltà interne, fra il gruppo dei giovani "comunisti" e il resto del gruppo, fra gli "ufficiali" e i "deportati"…

I pericoli in agguato sono molti, ma il gruppo riuscirà sempre a cavarsela, nonostante tutto, compiendo anche "prodezze" come la grande beffa ai danni di un comando di nazisti (nazisti veri!), dai quali riescono a sfuggire e ad ottenere una gran quantità di rifornimenti alimentari proarati alla maniera Kosher!

Ad un certo punto il gioco sembra scoperto: incontrando una vera carovana di deportati, tutti pensano che sia arrivata la fine. Si tratta invece di un altro gruppo che ha avuto la stessa idea, ma stavolta i protagonisti sono zingari. Felici per lo scambiato pericolo, i due gruppi riescono, festeggiando tutta la notte, a vincere i reciproci timori e a proseguire il viaggio insieme. Arriveranno sulla linea del fuoco, e ce la faranno tutti…

…davvero o soltanto nelle visioni di un sognatore?

Target consigliato: a partire dai primi anni delle scuole superiori

Temi possibili di discussione e approfondimento:

- Il Matto è spesso raffigurato nella letteratura e nel cinema come colui che veicola la verità, spesso anche una verità soprannaturale. Quali autori secondo te contribuiscono ad arricchire l’universo simbolico della follia come creatività e voce della verità?

- Nel villaggio ebraico ci sono molti "personaggi" che sono assai coscienti del loro ruolo: il rabbino e il matto, ad esempio. Aiutati da Moni Ovadia, cerchiamo di esplorare quest’universo di ruoli (Cfr. Moni Ovadia: L’ebreo che ride, Einaudi).

- La favola, l’utopia della terra promessa aiuta a resistere e a sopravvivere. Per molti ebrei non rimase un’utopia. Cerca di ricostruire le tappe dell’esodo verso Israele dopo la seconda guerra mondiale, aiutandoti con documenti storici e testimonianze.

- Il microcosmo del villaggio, del popolo ebraico in viaggio, riporta in sé tutte le contraddizioni e diversità di una comunità civile: diversità politiche, di ceto… prova ad analizzare l’argomento lungo il film. Cosa ne pensi?

- L’umorismo ebraico, Yiddish, in questo caso, come avrai potuto notare dal film, ha dei tratti particolari e caratteristici. Ancora una volta con l’aiuto di un comico ebreo, Moni Ovadia, cerchiamo di capirne gli aspetti più importanti (Cfr. Moni Ovadia: L’ebreo che ride, Einaudi).

- La cultura Yiddish, un mondo da scoprire. Cosa conosciamo di questa cultura? Come possiamo scoprirne un po’ di più?

- Anche gli zingari, come gli ebrei, subirono la presecuzione nazista, e anch’essi nel film sognano una "terra promessa", l’India, dalla quale in origine essi provangono. Questo è più che altro un espediente cinematografico, poiché per il popolo degli zingari il nomadismo è ben diverso da ciò che fu la diaspora per gli ebrei. In ogni caso, quanto sappiamo di ciò che vissero gli zingari sotto il nazismo? Perché secondo te ne sappiamo così poco? Come potremmo saperne di più?

- Con quali altre categorie di persone "diverse" i nazisti sfogarono la loro follia omicida?

 

Reperibilità:

  • in videocassetta: Videoteca Cestim.
  • in videocassetta in vendita: nelle videteche del circuito commerciale

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