TRAIN DE VIE
di R. Mihaileanu,
Romania-Francia 1999, 103’,
versione doppiata in lingua italiana.
Dialoghi di Moni Ovadia, musica di G. Bregovic

 

Materiale collegato consigliato dal Cestim

 

LIBRI:

-Moni Ovadia: L’ebreo che ride, Einaudi.

-Moni Ovadia: Ballata di fine millennio, Bompiani 1996

-Moni Ovadia: Perché no?, Bompiani 1996

Approfondimenti per la scuola media sul Israele-Palestina:

-K. Bruckner: Insieme piantiamo l’ulivo, Fabbri 1979.

-C. Peri: Il sogno di Daniele, Ediz. Salani.

 

ALTRO MATERIALE:

 

-Moni Ovadia: L’ebreo che ride, collage del cabaret di Moni Ovadia, celebre attore comico, cantante e scrittore ebreo. La videocassetta è presente nella videoteca Cestim.

L'ebreo che ride è un "collage" di pezzi di teatro cabarettistico di Moni Ovadia, i cui testi sono tratti dall'omonimo libro (ediz. Einaudi) e ad esso accompagnati.

Indice della videocassetta:

L'identità

L'antisemitismo

Il denaro

La religione

La madre

La dialettica talmudica

Moni Ovadia è nato a Plovdiv (Bulgaria) nel 1946 da una famiglia ebraica, trasferita pochi anni dopo in Italia, a Milano. Nel 1993 si impone al grande pubblico con Oylem Goylem, una sorta di teatro musicale in forma di cabaret; nel 1995 dà vita a Dybbuk, spettacolo sull'olocausto. Tra le sue altre opere teatrali, Ballata di fine millennio (Bompiani, 1996), Perché no? (Bompiani, 1996), e Speriamo che tenga (Mondadori, 1999). Con il suo teatro porta sulle scene e sottrae all'oblio una cultura e un mondo di storie praticamente cancellati dalla follia criminale nazista: la cultura popolare ebraica dell'Europa dell'Est. Moni Ovadia si conferma uno strepitoso giullare, cantastorie, che con gli strumenti del suo teatro povero - canzoni popolari, storielle, monologhi, una voce e un corpo - ci guida in quel microcosmo sospeso tra follia e saggezza che è il riso ebraico. Un riso che svela il potere salvifico della parola, nutre l'anima e l'intelligenza, ci rende consapevoli dell'abisso di senso su cui ciascun uomo si trova sospeso e al tempo stesso ce lo fa osservare con il sorriso sulle labbra.