RELIGIONI Tra urla e insulti passa la mozione leghista
Insorge l'opposizione. Il sindaco Jervolino: un voto razzista
Seduta movimentata, ieri pomeriggio, a Montecitorio, dove
si discuteva un ordine del giorno presentato dalla Lega nord
contro il finanziamento regionale per una moschea da costruire a
Napoli. Dopo quasi un'ora di urla e insulti, la camera dei
deputati ha detto sì a una mozione contro lo stanziamento di
cinque miliardi per la costruzione di una moschea a Ponticelli,
zona orientale di Napoli. Il documento approvato, in barba alla
devolution, impegna il governo a "manifestare" al presidente
della regione l'opportunità che quei soldi vengano destinati alla
costruzione di alloggi. Ma ciò che ha provocato la veemente
reazione delle opposizioni (Ds, Margherita e Rifondazione
comunista) sono stati alcuni interventi alla camera. In
particolare, quello del leghista Dario Galli, che ha augurato al
sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino di "potersi vestire ancora
a lungo come preferisce e di non mettere il burqa". Dal
centrosinistra sono fioccate le accuse di razzismo e
intolleranza, così come dal sindaco di Napoli, che ha parlato di
"preoccupanti segnali di intolleranza" che arrivano dal
Parlamento. Ma, nonostante le pressioni leghiste, il
"governatore" campano Antonio Bassolino non ha alcuna intenzione
di revocare lo stanziamento, che fa parte, peraltro, di un più
ampio progetto di risanamento urbanistico delle periferie
napoletane.
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