Maxi-rissa tra profughi
Francia, 200 kurdi e 300 afghani si scontrano nel campo di
Sangatte: trenta feriti, due gravi
ANNA MARIA MERLO -
PARIGI
Il centro di accoglienza per rifugiati della Croce Rossa di
Sangatte, a due chilometri da Calais, fa di nuovo parlare di sé
per un fatto tragico. Una mega-rissa è scoppiata martedì
pomeriggio tra afghani e kurdi - le due comunità maggioritarie a
Sangatte - e lo scontro si è prolungato per ore, fino alle 3 del
mattino di ieri, quando la polizia è intervenuta facendo ricorso
ai lacrimogeni. Il bilancio è di una trentina di feriti, tra cui
due gravi.
La causa della rissa è assolutamente banale: un afghano ha bevuto
dell'acqua direttamente dal rubinetto e questo sembra non essere
piaciuto a un kurdo. Subito dopo, 300 afghani da una parte e 200
kurdi dall'altra si sono scontrati per ore, a colpi di lanci di
pietre e di lotte corpo a corpo. La polizia è intervenuta per
riportare la calma. I kurdi hanno passato la notte fuori dal
campo della Croce rossa, riscaldandosi con un fuoco (in questi
giorni nella regione di Lilla il termometro va sotto zero). Non è
la prima volta che afghani e kurdi si battono a Sangatte. A
settembre un rifugiato era stato ferito all'arma bianca al torace
e a un braccio. Il 23 luglio scorso era scoppiata una rissa
generale simile a quella di martedì, che si era conclusa con una
quindicina di feriti.
Il governo francese ha allo studio l'apertura di centri
alternativi a Sangatte, che accoglie in questi giorni 1.035
rifugiati, in maggioranza afghani e kurdi. Il campo è al centro
di polemiche da tempo. Difatti, i clandestini che trovano
ricovero presso la Croce rossa hanno un solo obiettivo: riuscire
a passare la Manica per poter sbarcare in Gran Bretagna e
chiedere qui asilo politico. Tra Francia e Gran Bretagna c'è
tensione, proprio a causa di Sangatte. I francesi sostengono che
la Gran Bretagna concede l'asilo politico con troppa facilità e
ha fatto pressioni su Tony Blair perché irrigidisca la legge (il
clima attuale di limitazione delle libertà dovuto alla guerra
potrebbe esservi favorevole). La Gran Bretagna, dal canto suo,
accusa la Francia di riunire i candidati all'asilo in una zona
troppo "comoda", vicina a Calais e al tunnel sotto la Manica.
A Sangatte ogni notte si ripete sempre la stessa storia tragica.
Gruppi di 20-30 persone tentano di passare, entrando nel tunnel,
o salendo sui camion in attesa, oppure cercando di salire
clandestinamente sull'Eurostar per Londra. Dall'inizio dell'anno
ci sono già stati 4 morti, falciati dal treno o morti per scarica
elettrica. Le ferrovie e i gestori del tunnel si sono barricati
dietro chilometri di un alto filo spinato, una nuova versione
speciale munita di lame da rasoio, che taglia le mani a chi tenta
di scavalcarlo. La polizia controlla minuziosamente i camion,
facendo uso di un detector di C02, che svela la presenza di fiato
umano. Attorno al passaggio di Calais il clima ogni notte è
spaventoso, tra controlli, cani poliziotto, fili spinati e poveri
cristi che cercano una via d'uscita.
L'origine della tensione tra afghani e kurdi va ricercata proprio
nei tentativi di passaggio in Gran Bretagna. Sono i kurdi,
difatti, ad essere meglio organizzati e ad avere dei "passeurs"
che però chiedono qualche centinaio di dollari per ogni tentativo
di passaggio (senza, ovviamente, garantire la sicurezza del
successo). Gli afghani, che arrivano senza soldi a Sangatte,
poiché hanno già dovuto ingrassare le ruote di altri "passeurs",
sono disperati. Ma tentare da soli, senza conoscere la
situazione, significa fallire. Così, mese dopo mese la tensione
tra le due comunità cresce e basta un niente per far scoppiare la
rissa.
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