Fuga clandestina dalla "galleria dei rasoi"
Quaranta profughi presi al confine inglese. Avevano
beffato i severi controlli del Tunnel della Manica
ANNA MARIA MERLO -
PARIGI
Nella notte tra mercoledi e giovedi, 44 immigrati clandestini
sono stati fermati mentre stavano attraversando a piedi il tunnel
sotto la Manica, per raggiungere la Gran Bretagna, paese un po'
più generoso della Francia in materia di diritto d'asilo. Gli
immigrati sono riusciti a superare tutti i controlli, che sono
estremamente numerosi: telecamere a raggi infrarossi, filo
spinato ultimo grido (si chiama "concertina" ed è fastellato da
lamette di rasoio), poliziotti appostati, controlli del CO2 sui
camion, per scovare i clandestini che sono riusciti a infilarsi
tra le merci per passare il tunnel.
Gli immigrati, di diverse nazionalità, erano partiti dal centro
che la Croce Rossa da due anni tiene a Sangatte, a soli due
chilometri dall'imbocco del tunnel a Coquelles. Ogni notte,
alcune centinaia di rifugiati tentano di passare: nella stessa
notte tra mercoledi e giovedi ne sono stati fermati circa 300, ma
tutti prima di imboccare il tunnel.
La società Eurotunnel, che gestisce il treno veloce tra
Parigi-Bruxelles e Londra, da mesi ha decretato la "tolleranza
zero" e ora è sotto la minaccia di sanzioni finanziarie da parte
del governo di Londra nel caso qualcuno riesca a sbarcare in
Inghilterra. Ieri è subito scesa in campo: "Gli incidenti di
questa notte - ha detto il portavoce della Eurotunnel - provano
una volta di più la necessità di spostare il centro dei rifugiati
di Sangatte".
A Sangatte vengono smistati parte dei clandestini fermati in
Francia. La maggioranza degli ospiti di questo centro della Croce
Rossa sono afghani, curdi o iraniani. Tra loro si sono già
verificati casi di risse al centro della Croce Rossa, dove sono
parcheggiati per settimane, senza nessuna attività. Ogni notte
sono in moltissimi, anche famiglie intere, a tentare il viaggio
per la Gran Bretagna. Chi non ci riesce, tenta la sera
successiva. Si tratta di un tentativo molto pericoloso: in un
anno, quattro persone sono morte, schiacciate dal treno o
fulminate dai cavi elettrici. Molte altre sono rimaste ferite. La
società Eurotunnel è in prima linea nella repressione. Anche i
sindacati esprimono preoccupazione: "Ci sentiamo impotenti -
spiega un dipendente di Eurotunnel - i treni viaggiano mezzi
vuoti. La gente ha paura che arrivino dei licenziamenti".
Eurotunnel afferma di "subire perdite di bilancio" a causa della
presenza dei clandestini, che scoraggia i viaggiatori che pagano
il biglietto.
L'opposizione accusa il governo Jospin di lavarsene le mani.
Alain Madelin, di Democrazia liberale, che ha appena fatto una
visita a Sangatte, punta il dito contro il ministro degli
interni, Daniel Vaillant, che non si è mai recato sul posto. "La
gente viene parcheggiata - afferma Madelin - vengono arrestati a
dozzine ma, in fondo, tutti auspicano che riescano a passare,
poiché è la sola soluzione perché si tolgano dai piedi".
Michel Derr, direttore del centro di Sangatte, afferma: "Anche se
si costruisse il Muro di Berlino, non impediremo mai a queste
persone di passare".
|