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   POLITICA
Questo è il prezzo
pagato a Bossi
di MIRIAM MAFAI

LA CASA delle Libertà ha pagato il suo prezzo post-elettorale alla Lega con un provvedimento che rappresenta uno schiaffo a ogni norma di civiltà e al rispetto dei diritti umani. La norma, approvata ieri a Montecitorio, che impone la rilevazione delle impronte digitali per tutti gli extracomunitari che chiedono un permesso di soggiorno o il suo rinnovo, è una norma incivile, pesantemente discriminatoria e non giustificata per motivi di ordine pubblico. Le impronte digitali sono infatti nulla di più che uno strumento per rilevare l'identità di un individuo.

E dunque, se ha senso procedere alla rilevazione delle impronte nei confronti di coloro che sbarcano clandestinamente nel nostro paese, di coloro che siano sprovvisti di documenti o che esibiscano documenti di dubbia autenticità, non ha nessun senso - e ci esporrà a prevedibili critiche e proteste dei paesi interessati - chiedere le impronte digitali al cittadino di un paese straniero (svizzero, americano, canadese, australiano) che arrivi in Italia per motivi di lavoro e di studio, fornito di un regolare passaporto rilasciato dalle autorità del suo paese.

Ma è altrettanto inutile e quindi privo di senso, imporre la rilevazione delle impronte digitali a quei lavoratori immigrati che hanno già ottenuto un permesso di soggiorno sulla base di una documentazione a suo tempo fornita e ripetutamente esibita ad ogni richiesta di rinnovo, accompagnata di norma da una dichiarazione del suo datore di lavoro. La norma, se venisse approvata anche dal Senato e diventasse legge dello Stato, avrebbe come unico risultato quello di umiliare uomini e donne che già lavorano nel nostro paese, producono per le nostre aziende, assistono i nostri malati e i nostri bambini, vivono qui da anni, qui pagano le tasse e pagano regolarmente i contributi previdenziali.

Non solo. La norma, quando diventasse legge, avrebbe anche come risultato quello di complicare e ingolfare il lavoro delle nostre Questure. Proprio la mancanza di senso, di una qualsiasi ragionevole giustificazione, rivela la natura tutta ideologica del provvedimento. Un prezzo da pagare all'arroganza, alla xenofobia e alla rozzezza culturale della Lega di Bossi.

L'immigrazione è terreno di scontro non solo, come ovvio, tra la maggioranza e l'opposizione, ma anche all'interno della maggioranza, in primo luogo tra i centristi della Casa della Libertà e la Lega e gli uomini di Forza Italia. I primi infatti, per bocca dell'on. Bruno Tabacci, nel corso del dibattito sulla nuova legge Bossi-Fini hanno già proposto di regolarizzare la posizione di quegli immigrati che, entrati in Italia da clandestini hanno oggi un lavoro regolare, regolari documenti di identità e la fedina penale pulita.

La Lega, Forza Italia e Alleanza Nazionale hanno già dichiarato irricevibile l'emendamento, che risponde non solo agli interessi dei lavoratori ma anche a quelli di molte delle nostre aziende. Sarebbe assurdo infatti e incivile espellere dei lavoratori ormai integrati nel nostro paese per farli rientrare successivamente sulla base di una nuova chiamata. Qui non siamo in presenza di [ab]buonismo[bb] o di cedimento al cosiddetto "multiculturalismo", ma in presenza di interessi concreti, legittimi che rischiano di essere ignorati e respinti per meri motivi ideologici e di propaganda da coloro che sperano di trarre un vantaggio dall'ondata xenofoba che già si manifesta in Europa e rischia di avvelenare il clima del nostro paese, scardinando ogni principio di tolleranza, civiltà e rispetto per i diritti umani.

Attenzione, però. Anche in Europa il vento, e l'orientamento della pubblica opinione, potrebbe cambiare. Tutti ricordiamo la campagna elettorale di Pim Fortuyn e poi, dopo il suo assassinio, della sua lista a difesa della identità culturale olandese, messa a rischio, si diceva, dalla immigrazione extracomunitaria. Ebbene, quel gruppo parlamentare che, dopo le elezioni del 15 maggio, è il secondo nel Parlamento olandese, ha proposto in questi giorni una legge non per la espulsione, come si potrebbe immaginare, ma, al contrario, per la regolarizzazione di quegli immigrati che, entrati illegalmente in Olanda, abbiano oggi una occupazione regolare. Una norma dunque che assomiglia come una goccia d'acqua all'emendamento proposto dall'on. Tabacci.

Su questo emendamento si misureranno, nei prossimi giorni, le forze della maggioranza, la capacità dei [ab]centristi[bb] di sostenere una posizione condivisa, per motivi diversi, non solo da gran parte del mondo cattolico e delle forze imprenditoriali, ma anche dalla maggior parte di una pubblica opinione che rifiuta di identificarsi con i furori razzisti della Lega.

(30 maggio 2002)

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