Le ruspe hanno completato la "missione". Tutte le costruzioni
abusive realizzate negli anni scorsi nella fascia demaniale del
litorale del comune di Eboli, prossimo a quello di Paestum, sono
stati abbattuti. Restano da rimuovere solo le macerie e
completare l'opera di demolizione dei due edifici più grossi, di
500 mq di estensione, ciascuno su due piani: un fabbricato grezzo
e un bar-tabaccheria con annesso supermarket e rivendita di
giornali. Il proprietario si era opposto fino all'ultimo
all'abbattimento dell'edificio, ma l'altro ieri il Consiglio di
Stato gli ha dato definitivamente torto. Le operazioni, nel corso
dei due giorni, hanno consentito di abbattere cinquanta
costruzioni, portando a quasi 400 quelle eliminate lungo il
litorale di Eboli, che potrà essere ora riqualificato sulla
scorta di un progetto già presentato all'Ue. L'intervento del
comune di Eboli dovrebbe essere seguito a breve da quelli dei
sindaci di Capaccio (Paestum), Battipaglia, Pontecagnano e
Salerno. Le rispettive amministrazioni procederanno a loro volta
alla rimozione dei "mostri" che deturpano il litorale.
Al servizio degli stranieri
Ogni anno almeno 600mila immigrati ricevono direttamente o
indirettamente servizi di sostegno dalla forze sociali presenti
nel territorio: fra questi circa 300mila sono lavoratori regolari
e 50mila irregolari che fruiscono direttamente dei servizi
offerti, cui si aggiungono quanti ne beneficiano in via indiretta
e informale (donne, altri familiari, conoscenti). Lo evidenzia
un'indagine condotta dal Cnel su un campione di circa 300
organizzazioni provinciali rappresentative dei lavoratori
dipendenti e delle imprese industriali, agricole, artigianali e
commerciali in vista della Conferenza mondiale sul razzismo che
si apre domani a Durban, in Sudafrica.
Mucca pazza, il ritorno
Saranno gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità a stabilire
se la morte di un'insegnante in pensione di 61 anni sia stata
provocata dall'encefalopatia spongiforme. La morte sospetta si è
verificata in città nella Clinica neurologica. La paziente,
originaria di Bonnanaro (Sassari), ma residente ad Oristano,
aveva lungamente soggiornato in Francia negli anni scorsi.
Qui,nello scorso mese di marzo, aveva iniziato ad avvertire un
forte malessere. I disturbi riguardavano l'equilibrio e le
capacità mnemoniche. L'ex insegnante, che gestiva una palestra di
danza, è stata successivamente colpita da un'emiparesi al
braccio. Dopo le cure neurologiche domiciliari, aveva chiesto il
ricovero nella clinica sassarese dove le condizioni si erano via
via aggravate. Solo gli esiti delle analisi potranno accertare se
la morte sia stata provocata dal morbo di Creutzfeldt Jacob.
Cioccolato, dolce droga
Un gruppo di ricercatori statunitensi hanno scoperto che il
cervello dei mangiatori assidui di cioccolato è particolarmente
sensibile alla sua assunzione. Gli scienziati hanno esaminato la
reazione cerebrale di 15 persone alle quali erano stati
somministrati dai 40 ai 170 grammi di cioccolato. Con il
risultato che alcune aree del cervello, le stesse che entrano in
gioco nella dipendenza da cocaina, hanno visto aumentare la loro
attività.
Morte ad alta velocità
Travolto ed ucciso da un treno Eurostar diretto a Roma mentre
parlava al cellulare lungo i binari. E' successo ieri mattina nei
pressi della stazione di Villa San Giovanni, in provincia di
Reggio Calabria. La vittima, il cui corpo è stato scaraventato ad
alcuni metri dai binari, si chiamava Giuseppe Riggio, aveva 31
anni e faceva l'operaio presso una ditta appaltatrice di lavori
ferroviari. Al momento dell'arrivo del treno, l'uomo, secondo le
testimonianze dei macchinisti, si trovava di spalle tra due
binari e molto probabilmente stava parlando al telefono. Inutili
le segnalazioni acustiche ed il tentativo di fermare il
convoglio: il faro sinistro del treno ha colpito alla testa
Giuseppe Riggio uccidendolo sul colpo. A causa dell'incidente la
linea ferroviaria Reggio Calabria-Battipaglia è rimasta bloccata
per circa 2 ore. Le indagini, coordinate dal sostituto
procuratore Domenico Galletta, cercheranno di chiarire il motivo
per cui la vittima si trovava proprio in quel punto. Secondo le
prime notizie, l'operaio era stato chiamato in servizio per
lavorare a Cannitello, una frazione di Villa San Giovanni molto
distante dal luogo dell'incidente.