30 Agosto 2001
 
 
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IN BREVE
Eboli, giù i mostri

Le ruspe hanno completato la "missione". Tutte le costruzioni abusive realizzate negli anni scorsi nella fascia demaniale del litorale del comune di Eboli, prossimo a quello di Paestum, sono stati abbattuti. Restano da rimuovere solo le macerie e completare l'opera di demolizione dei due edifici più grossi, di 500 mq di estensione, ciascuno su due piani: un fabbricato grezzo e un bar-tabaccheria con annesso supermarket e rivendita di giornali. Il proprietario si era opposto fino all'ultimo all'abbattimento dell'edificio, ma l'altro ieri il Consiglio di Stato gli ha dato definitivamente torto. Le operazioni, nel corso dei due giorni, hanno consentito di abbattere cinquanta costruzioni, portando a quasi 400 quelle eliminate lungo il litorale di Eboli, che potrà essere ora riqualificato sulla scorta di un progetto già presentato all'Ue. L'intervento del comune di Eboli dovrebbe essere seguito a breve da quelli dei sindaci di Capaccio (Paestum), Battipaglia, Pontecagnano e Salerno. Le rispettive amministrazioni procederanno a loro volta alla rimozione dei "mostri" che deturpano il litorale.

Al servizio degli stranieri

Ogni anno almeno 600mila immigrati ricevono direttamente o indirettamente servizi di sostegno dalla forze sociali presenti nel territorio: fra questi circa 300mila sono lavoratori regolari e 50mila irregolari che fruiscono direttamente dei servizi offerti, cui si aggiungono quanti ne beneficiano in via indiretta e informale (donne, altri familiari, conoscenti). Lo evidenzia un'indagine condotta dal Cnel su un campione di circa 300 organizzazioni provinciali rappresentative dei lavoratori dipendenti e delle imprese industriali, agricole, artigianali e commerciali in vista della Conferenza mondiale sul razzismo che si apre domani a Durban, in Sudafrica.

Mucca pazza, il ritorno

Saranno gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità a stabilire se la morte di un'insegnante in pensione di 61 anni sia stata provocata dall'encefalopatia spongiforme. La morte sospetta si è verificata in città nella Clinica neurologica. La paziente, originaria di Bonnanaro (Sassari), ma residente ad Oristano, aveva lungamente soggiornato in Francia negli anni scorsi. Qui,nello scorso mese di marzo, aveva iniziato ad avvertire un forte malessere. I disturbi riguardavano l'equilibrio e le capacità mnemoniche. L'ex insegnante, che gestiva una palestra di danza, è stata successivamente colpita da un'emiparesi al braccio. Dopo le cure neurologiche domiciliari, aveva chiesto il ricovero nella clinica sassarese dove le condizioni si erano via via aggravate. Solo gli esiti delle analisi potranno accertare se la morte sia stata provocata dal morbo di Creutzfeldt Jacob.

Cioccolato, dolce droga

Un gruppo di ricercatori statunitensi hanno scoperto che il cervello dei mangiatori assidui di cioccolato è particolarmente sensibile alla sua assunzione. Gli scienziati hanno esaminato la reazione cerebrale di 15 persone alle quali erano stati somministrati dai 40 ai 170 grammi di cioccolato. Con il risultato che alcune aree del cervello, le stesse che entrano in gioco nella dipendenza da cocaina, hanno visto aumentare la loro attività.

Morte ad alta velocità

Travolto ed ucciso da un treno Eurostar diretto a Roma mentre parlava al cellulare lungo i binari. E' successo ieri mattina nei pressi della stazione di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. La vittima, il cui corpo è stato scaraventato ad alcuni metri dai binari, si chiamava Giuseppe Riggio, aveva 31 anni e faceva l'operaio presso una ditta appaltatrice di lavori ferroviari. Al momento dell'arrivo del treno, l'uomo, secondo le testimonianze dei macchinisti, si trovava di spalle tra due binari e molto probabilmente stava parlando al telefono. Inutili le segnalazioni acustiche ed il tentativo di fermare il convoglio: il faro sinistro del treno ha colpito alla testa Giuseppe Riggio uccidendolo sul colpo. A causa dell'incidente la linea ferroviaria Reggio Calabria-Battipaglia è rimasta bloccata per circa 2 ore. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Domenico Galletta, cercheranno di chiarire il motivo per cui la vittima si trovava proprio in quel punto. Secondo le prime notizie, l'operaio era stato chiamato in servizio per lavorare a Cannitello, una frazione di Villa San Giovanni molto distante dal luogo dell'incidente.

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