10 Marzo 2002
 
 
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Da Parma a Brescia
Ieri la grande manifestazione contro la Bossi-Fini. Martedì lo sciopero generale bresciano
CARLA CASALINI

Una Babele di linguaggi, ma le parole che i migranti scandiscono dal palco di Parma, alla lettera inintelligibili, trasportano un senso comune ai manifestanti che ieri si sono raccolti da tutta la regione, su iniziativa della Cgil dell'Emilia Romagna. E' l'unica grande struttura sindacale a promuovere questa iniziativa contro la legge Bossi-Fini, collettore di una serie di manifestazioni territoriali, e nel corteo che ieri pomeriggio alle tre si è mosso dal piazzale S. Croce fino a piazza Garibaldi c'erano più di 10 mila donne e uomini, quasi tutti lavoratori stranieri, pakistani, indiani, senegalesi da Ravenna, la grossa comunità Shik da reggio Emilia, marocchini da Modena. Non sorprende, alla Cgil dell'Emilia Romagna sono già iscritti 25 mila lavoratori stranieri.
World music a timbro teso da due furgoni di Reggio e Parma, ma ogni spezzone di corteo produce il suo sound e i messaggi in slogan e striscuioni. Libertà non è condizione astratta, e contro il mondo a testa in giù che il governo promette, accanto agli scioperi che proseguono in tutt'Italia, agli appelli degli intellettuali, ai girotondi davanti alle sedi tv, i migranti a Parma scandiscono le condizioni formali e concrete per il proprio abitare e agire liberi: "cittadinanza, non sudditanza", "i diritti non hanno confini", "...non hanno colore". Adesione di tutte le moschee, e delle associazioni nostrane, Arci, Legambiente, Attac, Social forum di Bologna e Piacenza, Comitato antirazzista di Parma - "Siamo tutti clandestini" - Sinistra giovanile, molti gli studenti, poi Legacop, l'Anpi, tra i partiti Ds, Prc, Pdci, e sono presenti sindaci, consiglieri regionali e parlamentari dell'Ulivo.
Gli occhi di tutti calamitati da un grande striscione, "Hanno votato la schiavitù", e davanti sono in dodici a camminare uniti da una catena a stringere il piede destro, ritmati da un tamburo come rematori di galera. Campeggia nel corteo anche un'enorme bandiera palestina, e di Palestina parlerà anche, in conclusione, il segretario nazionale della Cgil Paolo Nerozzi. Dal palco si parla ancora con canti e suoni, tra gli interventi dei responsabili locali e nazionale dei coordinamenti immigrati, del capo della comunità Shik. Ma al dolore si addice il silenzio, un minuto, chiede Sabri, coordinatore dei migranti di Parma, "il dolore per i tanti morti nel mare di Lampedusa.
L'Emilia Romagna apre la settimana prossima con un fitto calendario di scioperi e manifestazioni in ogni provincia, per il crescendo che in ogni regione prepara la manifestazione nazionale del 23 marzo verso il 5 aprile. Il circuito mediatico di comunicazione nelle città sui licenzimanti illegittimi, ma anche su tutto il programma di precarietà di lavoro e libertà, per il presente e per il futuro, ha un ritorno nei comunicati di fabbrica, che cambiano, via via che si susseguono le notizie sul governo e la Confindustria. La Csil ieri in tutt'Italia ha invece continuato a manifestare nelle iniziative articolate per regione, a sostegno di una "trattativa", fermo però il no sull'art.18. A chiudere la settimana nelle Marche Fim e Uilm hanno invece, sulla stessa scaletta, organizzato 4 ore di sciopero venerdì, ringraziando "i lavoratori per l'adesione, oltre l'80%, con punte alla Zincoitalia, alla genga, e nel gruppo Merloni: qui i delegati unitariamente hanno allargato la scaletta includendovi l'opposizione al Libro bianco sul lavoro, e nello stabilimento di Albacina, le rsu di Fim, Uilm, Fiom e Cobas hanno aggiunto anche l'"adesione al 23 marzo". Giovedì e venerdì, tra le altre, scioperi anche nelle fabbriche Fiat: a Termoli e alla Sevel di Chieti.
Ma la settimana si apre con il grande sciopero generale provinciale di Brescia, indetto dalla Cgil martedì, e preceduto da un'assemblea generale degli insegnanti e dalle assemblee con gli studenti dei licei e delle magistrali. Adesione delle organizzazioni studentesche, del Forum delle associazioni di immigrati (23 comunità) e il Brescia social forum, al corteo che si aprirà con lo striscione: "Governo, padroni, vi fermeremo".


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