Erasmo non abita più qui
"Basta immigrati, via i mussulmani": Pim Fortuyn vince le
elezioni a Rotterdam
A. D.
Un gay dichiarato è l'uomo del giorno sul palcoscenico politico
della liberale Olanda: ma non è una vittoria dell'anima aperta e
tollerante che da quasi cinquecento anni caratterizza la terra di
Erasmo da Rotterdam e Ruud Gullit; anzi, è il contrario. Nella
città di Erasmo, il signor Pim Fortuyn ha conquistato un terzo
dei voti (e la metà di quelli giovanili, pare) nel segno
dell'intolleranza e della chiusura, con slogan tanto semplici
quanto impensabili fino a ieri: basta immigrati, via l'Islam.
Parole che vanno persino al di là di Bossi e Haider e -
risuonando in un paese che non ha addosso il sospetto passato
dell'Austria o la storica arretratezza di cultura politica
dell'Italia - lasciano davvero sorpresi.
Ma facciamo un passo indietro. Mercoledì si sono svolte le
elezioni amministrative in molte città olandesi, un test molto
significativo in vista delle elezioni politiche generali del 15
maggio prossimo. Il primo dato negativo emerso dalla giornata
elettorale riguarda l'afflusso alle urne, fermatosi a un 57,5 per
cento che è tra i più bassi mai registrati. Ma subito dopo,
emerge una tendenza politica: i partiti della coalizione di
centrosinistra al governo hanno perso circa il 12 per cento dei
seggi che avevano nei consigli municipali, a vantaggio di
formazioni locali quasi sempre con forti caratterizzazioni di
destra. Tra queste, ha fatto spicco il successo della lista
"Rotterdam vivibile" guidata da Fortuyn, che con gli slogan di
cui sopra ha conquistato 17 seggi nella stessa Rotterdam,
diventandone il primo partito.
Da notare che il pelato e roboante Fortuyn solo il mese scorso
era stato rimosso dalla leadership del partito "Olanda vivibile"
per aver chiesto pubblicamente di abolire l'articolo della
costituzione olandese che vieta ogni discriminazione.
Immediatamente dopo, aveva formato la sua lista per Rotterdam: e
il trionfo tributatogli è fin troppo eloquente sui sentimenti
politici di una bella fetta di elettorato. Una lista a lui
collegata ha poi vinto il 19 per cento dei voti nella città di
Eindhoven, facendo concludere agli esperti di sondaggi d'opinione
che, se non ci saranno grosse novità nel frattempo e se Fortuyn
manterrà il suo proposito di formare una nuova lista nazionale
con uomini suoi, questi non solo entreranno nel prossimo
parlamento olandese, ma rischiano addirittura di diventare
decisivi per la formazione di un governo.
I sondaggi dicono infatti che i partiti dell'attuale coalizione
(liberali, laburisti e democratici) sono avviati a scendere dagli
attuali 97 seggi - su 150 del parlamento nazionale - a 72, con la
destra in crescita e il partito xenofobo in grado di ottenere
almeno quei 6-7 seggi sufficienti a renderlo indispensabile a
ogni maggioranza. E a poco valgono le nervose dichiarazioni dei
leader di centrosinistra - come il premier Wim Kok, secondo il
quale i risultati odierni sono legati a questioni locali e non
hanno alcun significato di tendenza nazionale.
In Olanda, ricordiamo, vivono oltre 800mila mussulmani (il 5 per
cento della popolazione): Pim Fortuyn usa la sua omosessualità -
che l'Islam non accetta, così come a stento la tollera il
cattolicesimo - per dichiarare apertamente che l'Islam è un
nemico da sconfiggere, una "cultura che guarda indietro". E
chiede uno stop radicale all'immigrazione: "L'Olanda è un paese
al completo, 16 milioni di olandesi sono sufficienti", dice,
violando un tabù politico ma cogliendo un qualche senso comune
diffuso, non solo a destra.
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