08 Marzo 2002
 
 
  HOME PRIMA PAGINA
Erasmo non abita più qui
"Basta immigrati, via i mussulmani": Pim Fortuyn vince le elezioni a Rotterdam
A. D.

Un gay dichiarato è l'uomo del giorno sul palcoscenico politico della liberale Olanda: ma non è una vittoria dell'anima aperta e tollerante che da quasi cinquecento anni caratterizza la terra di Erasmo da Rotterdam e Ruud Gullit; anzi, è il contrario. Nella città di Erasmo, il signor Pim Fortuyn ha conquistato un terzo dei voti (e la metà di quelli giovanili, pare) nel segno dell'intolleranza e della chiusura, con slogan tanto semplici quanto impensabili fino a ieri: basta immigrati, via l'Islam. Parole che vanno persino al di là di Bossi e Haider e - risuonando in un paese che non ha addosso il sospetto passato dell'Austria o la storica arretratezza di cultura politica dell'Italia - lasciano davvero sorpresi.
Ma facciamo un passo indietro. Mercoledì si sono svolte le elezioni amministrative in molte città olandesi, un test molto significativo in vista delle elezioni politiche generali del 15 maggio prossimo. Il primo dato negativo emerso dalla giornata elettorale riguarda l'afflusso alle urne, fermatosi a un 57,5 per cento che è tra i più bassi mai registrati. Ma subito dopo, emerge una tendenza politica: i partiti della coalizione di centrosinistra al governo hanno perso circa il 12 per cento dei seggi che avevano nei consigli municipali, a vantaggio di formazioni locali quasi sempre con forti caratterizzazioni di destra. Tra queste, ha fatto spicco il successo della lista "Rotterdam vivibile" guidata da Fortuyn, che con gli slogan di cui sopra ha conquistato 17 seggi nella stessa Rotterdam, diventandone il primo partito.
Da notare che il pelato e roboante Fortuyn solo il mese scorso era stato rimosso dalla leadership del partito "Olanda vivibile" per aver chiesto pubblicamente di abolire l'articolo della costituzione olandese che vieta ogni discriminazione. Immediatamente dopo, aveva formato la sua lista per Rotterdam: e il trionfo tributatogli è fin troppo eloquente sui sentimenti politici di una bella fetta di elettorato. Una lista a lui collegata ha poi vinto il 19 per cento dei voti nella città di Eindhoven, facendo concludere agli esperti di sondaggi d'opinione che, se non ci saranno grosse novità nel frattempo e se Fortuyn manterrà il suo proposito di formare una nuova lista nazionale con uomini suoi, questi non solo entreranno nel prossimo parlamento olandese, ma rischiano addirittura di diventare decisivi per la formazione di un governo.
I sondaggi dicono infatti che i partiti dell'attuale coalizione (liberali, laburisti e democratici) sono avviati a scendere dagli attuali 97 seggi - su 150 del parlamento nazionale - a 72, con la destra in crescita e il partito xenofobo in grado di ottenere almeno quei 6-7 seggi sufficienti a renderlo indispensabile a ogni maggioranza. E a poco valgono le nervose dichiarazioni dei leader di centrosinistra - come il premier Wim Kok, secondo il quale i risultati odierni sono legati a questioni locali e non hanno alcun significato di tendenza nazionale.
In Olanda, ricordiamo, vivono oltre 800mila mussulmani (il 5 per cento della popolazione): Pim Fortuyn usa la sua omosessualità - che l'Islam non accetta, così come a stento la tollera il cattolicesimo - per dichiarare apertamente che l'Islam è un nemico da sconfiggere, una "cultura che guarda indietro". E chiede uno stop radicale all'immigrazione: "L'Olanda è un paese al completo, 16 milioni di olandesi sono sufficienti", dice, violando un tabù politico ma cogliendo un qualche senso comune diffuso, non solo a destra.


PRECEDENTE INIZIO SUCCESSIVO HOME INDICE