15 Dicembre 2001
 
 
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I lager di Blair
11 SETTEMBRE Detenuti senza processo gli stranieri sospetti di terrorismo: è legge
ORSOLA CASAGRANDE - LONDRA

L'internamento senza processo è da ieri nuovamente legale. La regina Elisabetta ha posto la sua firma in calce ad una delle legislazioni antiterrorismo più draconiane degli ultimi tempi, quella del ministro degli interni laburista David Blunkett. Da ieri chiunque (straniero) venga sospettato di "terrorismo" potrà essere sbattuto in galera senza processo in barba (pardon, "in deroga temporanea") alla convenzione europea per i diritti umani che anche la Gran Bretagna ha sottoscritto. La legge antiterrorismo, la risposta laburista agli attentati dell'11 settembre, è una serie di articoli che violano i diritti più elementari degli individui, come sottolineano le associazioni tipo Liberty che già annunciano battaglia con il possibile ricorso all'Alta corte proprio per denunciare la violazione di tali diritti. Per farlo comunque ci sarà bisogno di avere in mano un caso in cui sia stata applicata la legge. Non dovrebbe essere una lunga attesa, considerato il fatto che alla vigilia del dibattito parlamentare il ministro degli interni Blunkett aveva sottolineato di aver scritto la proposta di "detenzione senza processo" proprio pensando alla lista di "sospetti" già in possesso della polizia. La legge, passata senza problemi ai Comuni (dove il Labour ha una maggioranza oceanica) con soli 34 "no", ha avuto vita assai più dura presso i Lords.
Quanto alle misure che invece sono da ieri in vigore, la più sconcertante è appunto quella che prevede la reintroduzione dell'internamento senza processo. Misura repressiva adottata nel nord Irlanda alla fine degli anni '60 e risultata in un fallimento totale dal punto di vista della "prevenzione del terrorismo" (lo scopo che si prefiggeva). Ma Blunkett non era certo disposto a rinunciare a passare alla storia come il ministro che ha reintrodotto in Gran Bretagna una delle misure che più vanno a ledere i diritti delle persone. La versione odierna dell'internamento infatti prevede anche l'impossibilità per il "sospetto" di avvalersi di un tribunale "normale" per i ricorsi in appello. I "sospetti terroristi" stranieri potranno infatti ricorrere in appello solo presso la Special Immigration Appeal Commission. Va da sé che sono considerati "stranieri" e quindi internabili tutti coloro che non hanno passaporto britannico: la stragrande maggioranza degli stranieri, anche residenti da anni in Gran Bretagna.
La nuova legge inoltre conferisce alla polizia importanti poteri e rende offese punibili con il carcere azioni di protesta come "rivelare l'itinerario dei treni che trasportano scorie nucleari o rifiuti tossici" - Greenpeace ha protestato duramente - ma anche il rifiuto di togliersi dal volto maschere o trucchi vistosi nel caso di manifestazioni che la polizia ritiene potenzialmente violente. In altre parole la polizia avrà mano libera per intervenire "preventivamente" rispetto a qualunque assemblea o manifestazione di piazza.

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