11 Dicembre 2001
 
 
  HOME PRIMA PAGINA
Immigrati, siate inglesi
TERRORISMO Londra attacca gli stranieri "troppo diversi"
ORSOLA CASAGRANDE - LONDRA

Il ministro degli interni David Blunkett è da ieri nuovamente nell'occhio del ciclone. E questa volta non per la sua proposta di legge antiterrorismo, definita "profondamente antidemocratica e lesiva di fondamentali diritti umani e civili dei cittadini" da gruppi come Liberties e da diversi deputati della sinistra Labour. Domenica, in una lunga intervista concessa all'Independent on Sunday, Blunkett ha invitato i cittadini appartenenti alle minoranze etniche che vivono in Gran Bretagna a "sviluppare quel senso di appartenenza fondamentale se vogliamo costruire una società integrata". Blunkett ha apertamente chiesto ai cittadini di origine straniera di "fare la loro parte per assicurare che le generazioni future crescano sentendosi inglesi".
Inevitabili le polemiche che hanno travolto il ministro che pure assicura che non si tratta della "prova del cricket" invocata in passato dal conservatore Norman Tebbit che equiparava il patriottismo al sostegno per la nazionale inglese di cricket. "La realtà è - ha cercato di spiegare Blunkett di fronte alle critiche feroci arrivate da più parti - che bisogna essere sensibili ma non politically correct se si vuole costruire una società multietnica e se si vuole costruire diversità ma non separazione. Dobbiamo dire chiaramente - ha insistito - che non accetteremo pratiche come i matrimoni imposti in vigore nella comunità asiatica perché non siamo disposti ad accettare, mascherandoci dietro un falso senso di accettazione delle differenze culturali, quello che non accetteremmo nella nostra società. Abbiamo norme che chi viene a casa nostra, perché di questo si tratta, deve accettare".
La reazione da più parti è stata com'era prevedibile di sgomento prima e quindi di attacco anche frontale. L'invito agli inglesi a "celebrare le loro radici e la loro identità" in modo da sentirsi più forti e in grado di accogliere chi proviene da altre culture ha suscitato la risposta del leader del partito liberaldemocratico, Charles Kennedy, che ha sottolineato "il pericolo di dichiarazioni come quelle di Blunkett. Le sue parole possono essere facilmente mal interpretate e distorte specialmente in un momento così delicato del rapporto tra razze".
I commenti di Blunkett, che il prossimo anno presenterà un disegno di legge sull'immigrazione e la naturalizzazione, sono stati mal recepiti anche dagli esponenti politici rappresentanti di città dove la presenza di abitanti non inglesi (almeno non di origine) è molto alta. Rhiad Ahmed, vice sindaco di Oldham (la cittadina vicino a Manchester teatro nell'estate scorsa di violenti scontri tra comunità bianca e non bianca, scatenati dai fascisti del British National Party) ha amaramente predetto che "le parole di un ministro laburista verranno riprodotte nei manifesti elettorali del British National Party". Previsione subito rivelatasi corretta, visto che il leader del gruppo fascista, Nick Griffin, non ha perso occasione per dire che "le parole di Blunkett noi le andiamo dicendo da anni".
Blunkett dunque non poteva scegliere momento più delicato per i suoi commenti e per la sua idea di "introdurre una clausola che preveda per chi chiede la naturalizzazione in questo paese di avere almeno una modesta conoscenza della lingua inglese". Anche in questo caso il ministro ha assicurato che non si tratterà di "un esame vero e proprio" ma solo di una verifica. Dopo tutto chi chiede il passaporto inglese dovrà pur dimostrare "attaccamento al paese e alla sua cultura e identità". Sembra che il ministro stia anche pensando a classi di educazione civica per stranieri.
Le polemiche sono solo all'inizio e intanto in questa settimana il ministro degli interni sarà impegnato a convincere i Lord della validità della sua legge antiterrorismo (di cui in fondo queste dichiarazioni sulla relazione tra razze e sulla necessità di costruire una identità britannica comune a tutti, bianchi e non bianchi è solo un'appendice, un secondo capitolo).
Per evitare l'ottava sconfitta alla camera dei lord, Blunkett ha "concesso" la revisione da parte del parlamento della legislazione, che introduce tra l'altro l'internamento senza processo, dopo due anni e non cinque dall'entrata in vigore della legge.

PRECEDENTE INIZIO SUCCESSIVO HOME INDICE