16 Settembre 2001
 
 
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Migranti, "una brutta legge"
Molte le critiche al nuovo ddl: "precarizza i regolari"
CINZIA GUBBINI - ROMA


Il giorno dopo l'approvazione del disegno di legge sull'immigrazione, il ministro degli interni Scajola ha delegato all'avvocato Carlo Taormina "le materie relative alle libertà civili e all'immigrazione". Un nuovo, inequivocabile segnale della strada imboccata dal governo sull'immigrazione. L'avvocato Carlo Taormina, com'è noto, ha fatto spesso parlare di sé in questi mesi di governo: ha difeso, già sottosegretario, un detenuto accusato di reati di mafia; dopo il G8 ha difeso a spada tratta il capo del reaprto mobile di Roma Canterini. Taormina si occuperà, quindi, dell'applicazione della nuova legge, delle norme sul diritto d'asilo, nonché della "libertà di culto".
E il governo continua a elogiare il ddl che, secondo Bossi "cambierà l'Europa". Domani, a Venezia, l'ultima fatica della maggioranza sarà festeggiata durante la manifestazione Devolution e libertà, a cui parteciperà anche l'entusiasta sindacato di polizia Lisipo. Ma la nuova legge - sbandierata come ricetta per bloccare l'immigrazione irregolare - raccoglie più perplessi che sostenitori. Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Gennaro dichiara: "Le ragioni che spingono all'immigrazione clandestina sono molti forti e vanno ricercate nelle ragioni di vita che vi sono nei paesi di provenienza". Gennaro teme anche che si verificherà "un aumento del carico dei processi". Ancora più esplicito il presidente di Magistratura democratica, Claudio Castelli, che rispetto all'introduzione del reato penale per chi rientra illegalmente dichiara: "L'esperienza ci dice che la sanzione penale non costituisce un valido deterrente per comportamenti di questi tipo". La decisione, sottolinea Castelli, cozza contro le promesse del governo che "giustamente dice di voler ricorrere alla depenalizzazione".
L'altro elemento di critica diffusa riguarda la vera novità del disegno di legge: il contratto di soggiorno. "Il ddl comporta una precarizzazione degli immigrati presenti regolarmente sul territorio italiano", Inoltre "una forte repressione dell'immigrazione clandestina che viola diritti costituzionalmente difesi è controproducente perché ostacola un regolare ingresso (per esempio l'abolizione dello sponsor) incentivando l'ingresso di lavoro irregolare", scrive l'Associazione di studi giuridici sull'immigrazione. E rincara uno dei componenti dell'Asgi, l'avvocato palermitano Fulvio Vassallo Paleologo: "Il raddoppio dei giorni di detenzione nei centri di permanenza è incomprensibile, i dati dimostrano che la metà degli immigrati rinchiusi dal '98 nei cpt rimane in Italia, perché non viene riaccettata dai paesi di provenienza". Senza contare che, paradossalmente, il raddoppio dei giorni di parmanenza renderà meno operativi i centri (già pieni) costringeno alla costruzione di nuove carceri per immigrati. Almeno due sono in via di completamento a Gradisca, in Friuli e a Milo, vicino Trapani.
Molti evidenziano che la nuova legge nasce sul solco tracciato dalla Turco-Napolitano, come Fabio Parenti del Naga di Milano: "vedo un irrigidimento della legge che ha fatto il centrosinsitra", anche se "ora la ricattabilità, che prima era riservata agli irregolari, viene indiscriminatamente estesa anche a chi è regolare". Il riferimento è, ovviamente, al contratto di lavoro e all'obbligo, anche per chi ha un contratto a tempo indeterminato, di ricontrattatre il soggiorno ogni due anni. Un meccanismo che, paradossalmente, potrebbe produrre "ancora più clandestinità", come osserva Tom Benettollo, presidente dell'Arci, "la deregulation del mercato spingerà ancora più persone ad entrare in condizione precarie". Benettollo critica anche "la decisione di approvare il ddl in un momento come questo, in cui è molto difficile aprire un dibattito nell'opinione pubblica". Insoddisfatto anche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, deluso dalla scarsa attenzione riservata alla Regioni nella decisione dei flussi d'ingresso. Stesso appunto dal presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani che aggiunge: "resta il problema rappresentato da una cultura della chiusura, arretrata e pericolosa". E sul fatto che la nuova legge covi un approccio escludente nei confronti degli stranieri torna anche Giovanni Russo Spena, vicepresdiente alla camera di Rifondazione: "questo mostro anticostituzionale e incivile nega ogni politica dell'accoglienza, creando persone usa e getta. In parlamento faremo le barricate". Duro anche Fausto Bertinotti: "in questo momento c'è bisogno di dialogo e tolleranza. Una parte degl immigrati proviene dai paesi arabi, una misura di legge contro di loro è del tutto sbagliata e inopportuna". Stessa determinazione si raccoglie tra i Verdi, come dichiara Paolo Cento: "è un pericoloso passo indietro. Sarà battaglia".

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