04 Settembre 2001
 
 
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Infermiere cercasi
In Francia le 35 ore espandono il mercato del lavoro
ANNA MARIA MERLO - PARIGI


La proposta della ministra del lavoro e degli affari sociali, Elisabeth Guigou, sembrava aver portato un po' di calma nel clima agitato degli ospedali francesi, che devono entro l'anno impegnarsi nell'applicazione delle 35 ore: "assumeremo circa 40mila persone, in gran parte infermieri", ha promesso la ministra, per evitare che le 35 ore gettino gli ospedali nel caos. I sindacati hanno protestato, chiedono "almeno 60mila nuove assunzioni", e hanno mantenuto il giorno di sciopero previsto per fine mese. Ma a pochi giorni dalla promessa governativa, la polemica non è più tanto sulle cifre, ma sul dove trovare gli infermieri da assumere: alla Francia ne mancano 20mila (soprattutto donne) e non li trova. La disoccupazione riprende vigore, ma in certi settori non c'è offerta.
Il settore infermieristico è tra i più colpiti da penuria. Al punto che una grossa associazione di cliniche private, Hexagone, è già in azione: è andata ad assumere direttamente in Spagna, paese "grande produttore" di infermiere (non c'è il numero chiuso per accedere alle scuole professionali, come in Francia), ma dove la disoccupazione professionale è molto alta. Un primo contingente di giovani infermiere spagnole è già in Francia da qualche tempo, impegnato in un corso accelerato di lingua e in aggiornamenti sugli strumenti made in France. "E' una soluzione specifica che non risolverà il problema in Francia", ha dichiarato a Libération Bernard Sagez, della Cftc Salute. Anche il Coordinamento delle infermiere, che negli ultimi anni è stato in prima fila nelle rivendicazioni, è decisamente contrario. Non hanno nulla contro le spagnole, ma alcune cliniche stanno cercano di attirare infermiere professionali straniere adottando un "doppio binario" sul piano salariale: le infermiere francesi restano poco pagate, mentre alle spagnole vengono promessi stipendi più alti (e molto al di sopra della media del paese d'origine). In Europa, ci sono già stati numerosi casi di abusi su questo fronte: di recente, per esempio, il National Health Service britannico ha importato un centinaio di infermiere filippine, che si sono spostate per migliaia di chilometri con la promessa di ricevere uno stipendio buono. Ma, una volta arrivate in Gran Bretagna, hanno avuto la brutta sorpresa di veder scomparire le promesse salariali, per essere pagate molto al sotto di quanto era stato stabilito prima di emigrare.
Il problema della macanza di infermiere è comune a quasi tutta l'Europa. I governi non sono stati previdenti (la formazione è di 3-5 anni), molte infermiere hanno scelto la libera professione, più remunerativa, oggi molto richiesta a causa dell'invecchiamento della popolazione. Inoltre, il mestiere di infermiera è molto logorante: in Francia la media di anni di anzianità in un ospedale non superano i 10-12. Si calcola che in Francia ci siano 45-50mila diplomate che hanno smesso di lavorare ben prima dell'età della pensione. Sono in fase di studio diverse ipotesi di incentivi in grado di riportare questa massa di lavoratori specializzati alla vita attiva.

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