31 Agosto 2001
 
 
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Fuga clandestina dalla "galleria dei rasoi"
Quaranta profughi presi al confine inglese. Avevano beffato i severi controlli del Tunnel della Manica
ANNA MARIA MERLO - PARIGI

Nella notte tra mercoledi e giovedi, 44 immigrati clandestini sono stati fermati mentre stavano attraversando a piedi il tunnel sotto la Manica, per raggiungere la Gran Bretagna, paese un po' più generoso della Francia in materia di diritto d'asilo. Gli immigrati sono riusciti a superare tutti i controlli, che sono estremamente numerosi: telecamere a raggi infrarossi, filo spinato ultimo grido (si chiama "concertina" ed è fastellato da lamette di rasoio), poliziotti appostati, controlli del CO2 sui camion, per scovare i clandestini che sono riusciti a infilarsi tra le merci per passare il tunnel.
Gli immigrati, di diverse nazionalità, erano partiti dal centro che la Croce Rossa da due anni tiene a Sangatte, a soli due chilometri dall'imbocco del tunnel a Coquelles. Ogni notte, alcune centinaia di rifugiati tentano di passare: nella stessa notte tra mercoledi e giovedi ne sono stati fermati circa 300, ma tutti prima di imboccare il tunnel.
La società Eurotunnel, che gestisce il treno veloce tra Parigi-Bruxelles e Londra, da mesi ha decretato la "tolleranza zero" e ora è sotto la minaccia di sanzioni finanziarie da parte del governo di Londra nel caso qualcuno riesca a sbarcare in Inghilterra. Ieri è subito scesa in campo: "Gli incidenti di questa notte - ha detto il portavoce della Eurotunnel - provano una volta di più la necessità di spostare il centro dei rifugiati di Sangatte".
A Sangatte vengono smistati parte dei clandestini fermati in Francia. La maggioranza degli ospiti di questo centro della Croce Rossa sono afghani, curdi o iraniani. Tra loro si sono già verificati casi di risse al centro della Croce Rossa, dove sono parcheggiati per settimane, senza nessuna attività. Ogni notte sono in moltissimi, anche famiglie intere, a tentare il viaggio per la Gran Bretagna. Chi non ci riesce, tenta la sera successiva. Si tratta di un tentativo molto pericoloso: in un anno, quattro persone sono morte, schiacciate dal treno o fulminate dai cavi elettrici. Molte altre sono rimaste ferite. La società Eurotunnel è in prima linea nella repressione. Anche i sindacati esprimono preoccupazione: "Ci sentiamo impotenti - spiega un dipendente di Eurotunnel - i treni viaggiano mezzi vuoti. La gente ha paura che arrivino dei licenziamenti". Eurotunnel afferma di "subire perdite di bilancio" a causa della presenza dei clandestini, che scoraggia i viaggiatori che pagano il biglietto.
L'opposizione accusa il governo Jospin di lavarsene le mani. Alain Madelin, di Democrazia liberale, che ha appena fatto una visita a Sangatte, punta il dito contro il ministro degli interni, Daniel Vaillant, che non si è mai recato sul posto. "La gente viene parcheggiata - afferma Madelin - vengono arrestati a dozzine ma, in fondo, tutti auspicano che riescano a passare, poiché è la sola soluzione perché si tolgano dai piedi".
Michel Derr, direttore del centro di Sangatte, afferma: "Anche se si costruisse il Muro di Berlino, non impediremo mai a queste persone di passare".

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