18 Agosto 2001
 
 
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Multietnica Spa
A Milano crescono le imprese degli immigrati
AN. SCI.

Boom degli imprenditori extracomunitari a Milano. O almeno così pare, stando ai dati diffusi dalla camera di commercio del capoluogo lombardo. In più, il nuovo imprenditore extracomunitario è donna. Non si immaginino comunque le grandi - è abbastanza ovvio - o le medie e persino piccole imprese. Molte sono imprese individuali, botteghe e negozi, nuove partite Iva, ma è già qualcosa. Il conto è comunque fatto: nel 2000, rispetto al 1999, le imprese di stranieri presenti nella provincia di Milano sono cresciute del 19,4%, ovvero di un quinto in un solo anno.
Attualmente nel capoluogo lombardo sono presenti oltre 176 mila cittadini residenti stranieri, in crescita del 17% rispetto allo scorso anno. Le imprese intestate a extracomunitari sono in tutto 8.247, il 5% del totale. Se si considerano solo quelle di cittadini provenienti da paesi in via di sviluppo, sono cresciute del 23,3%. L'emigrazione giapponese, per esempio, che registra una buona presenza in città, non si può mettere sullo stesso piano di quella eritrea, albanese o marocchina. La nascita di neoimprese, comunque, si è registrata proprio nelle comunità più "disagiate" in partenza: la equadoregna (+110%), la nigeriana (+75%), l'albanese (+56,5%), la marocchina (+52,9%).
L'impresa comunitaria si colora, come si è detto, sempre più di "rosa": il 38,2% delle imprese giapponesi a Milano è infatti intestato a donne, come il 36,6% di quelle filippine e il 35% di quelle cinesi. Oltre alle imprese, è cresciuto anche il numero dei cittadini stranieri al lavoro: nel 2000, rispetto al '99, del 16,2%. Per Carlo Sangalli, presidente della camera di commercio milanese, "è la conferma che Milano è sempre più città multietnica. Una comunità aperta dove c'è posto per lo straniero che desidera veramente integrarsi rispettando le regole".
Le comunità più rappresentate sono nell'ordine quella cinese (1.471 imprese, +23,3%), quella egiziana (1.379, +19,6%) e quella marocchina (497, +52,9%). Per quanto riguarda i settori, il 29,3% delle imprese intestate a stranieri è attivo nel commercio, il 18,2% nelle costruzioni, il 16,4% nel manifatturiero e il 7,2% nei trasporti. Oltre 1.400 imprese (il 16,1% del totale) opera nelle attività immobiliari, di noleggio e di informatica. Nel 2000, sono aumentati esponenzialmente i contratti a tempo determinato (+264,4% rispetto al '99), mentre quelli a tempo pieno o a durata indeterminata, come avviene anche per gli italiani, arrancano, con una crescita del 72%.

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