Multietnica
Spa A
Milano crescono le imprese degli immigrati
AN.
SCI.
Boom degli imprenditori extracomunitari a
Milano. O almeno così pare, stando ai dati diffusi dalla
camera di commercio del capoluogo lombardo. In più, il nuovo
imprenditore extracomunitario è donna. Non si immaginino
comunque le grandi - è abbastanza ovvio - o le medie e persino
piccole imprese. Molte sono imprese individuali, botteghe e
negozi, nuove partite Iva, ma è già qualcosa. Il conto è
comunque fatto: nel 2000, rispetto al 1999, le imprese di
stranieri presenti nella provincia di Milano sono cresciute
del 19,4%, ovvero di un quinto in un solo anno. Attualmente
nel capoluogo lombardo sono presenti oltre 176 mila cittadini
residenti stranieri, in crescita del 17% rispetto allo scorso
anno. Le imprese intestate a extracomunitari sono in tutto
8.247, il 5% del totale. Se si considerano solo quelle di
cittadini provenienti da paesi in via di sviluppo, sono
cresciute del 23,3%. L'emigrazione giapponese, per esempio,
che registra una buona presenza in città, non si può mettere
sullo stesso piano di quella eritrea, albanese o marocchina.
La nascita di neoimprese, comunque, si è registrata proprio
nelle comunità più "disagiate" in partenza: la equadoregna
(+110%), la nigeriana (+75%), l'albanese (+56,5%), la
marocchina (+52,9%). L'impresa comunitaria si colora, come
si è detto, sempre più di "rosa": il 38,2% delle imprese
giapponesi a Milano è infatti intestato a donne, come il 36,6%
di quelle filippine e il 35% di quelle cinesi. Oltre alle
imprese, è cresciuto anche il numero dei cittadini stranieri
al lavoro: nel 2000, rispetto al '99, del 16,2%. Per Carlo
Sangalli, presidente della camera di commercio milanese, "è la
conferma che Milano è sempre più città multietnica. Una
comunità aperta dove c'è posto per lo straniero che desidera
veramente integrarsi rispettando le regole". Le comunità
più rappresentate sono nell'ordine quella cinese (1.471
imprese, +23,3%), quella egiziana (1.379, +19,6%) e quella
marocchina (497, +52,9%). Per quanto riguarda i settori, il
29,3% delle imprese intestate a stranieri è attivo nel
commercio, il 18,2% nelle costruzioni, il 16,4% nel
manifatturiero e il 7,2% nei trasporti. Oltre 1.400 imprese
(il 16,1% del totale) opera nelle attività immobiliari, di
noleggio e di informatica. Nel 2000, sono aumentati
esponenzialmente i contratti a tempo determinato (+264,4%
rispetto al '99), mentre quelli a tempo pieno o a durata
indeterminata, come avviene anche per gli italiani, arrancano,
con una crescita del 72%.
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