15 Agosto 2001
 
 
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Inseguito, annega
Si butta nell'Arno per paura dei carabinieri
RICCARDO CHIARI - FIRENZE


Aveva 22 anni il marocchino con permesso di soggiorno Azem Amis, ed è morto annegato nell'Arno mentre cercava di nuotare da una riva all'altra per sfuggire a un controllo dei carabinieri. Nel casolare abbandonato dove si era accampato per la notte c'erano 35 grammi di hashish, il che ha portato i militari dell'Arma ad arrestare gli altri due nordafricani che erano con lui, un tunisino di 20 anni e un algerino di 24. Amis invece è affogato. Con lui, sono tre gli immigrati morti in modo violento a Firenze nell'ultima settimana. Prima un pregiudicato albanese per sfruttamento della prostituzione, ucciso di pomeriggio a coltellate da due sconosciuti. Poi un turista rumeno di 50 anni trovato cadavere nel sottopassaggio della stazione, privo della sua valigia e di 500 dollari in contanti.
I carabinieri raccontano che la scorsa notte era stata avviata un'operazione di controllo del territorio. Poco prima dell'alba, sono arrivati a un casolare nei pressi di Rovezzano, alla periferia est, lungo le sponde del fiume, dove hanno notato alcuni uomini che fuggivano dall'immobile per poi buttarsi in Arno. Subito gli uomini della compagnia Oltrarno si sono divisi, e alcuni di loro si sono portati sulla riva opposta del fiume. In tempo per raccogliere due nordafricani, l'algerino e il tunisino. E proprio loro hanno spiegato che si era gettato nell'Arno anche un loro amico, scomparso tra le acque. Intanto nel casolare i carabinieri recuperavano i 35 grammi di hashish. Una quantità ritenuta sufficiente per l'arresto di chi era rimasto vivo.
Il corpo di Azem Amis è stato recuperato verso le otto del mattino dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il cadavere era all'altezza della pescaia di Rovezzano, a circa quattro metri di profondità e a una ventina di metri di distanza dalla riva. Ad inizio settimana si è insediato a Firenze il nuovo questore Giuseppe De Donno. "Non credo si debba essere estremamente allarmati - ha detto nei saluti di rito - ma estremamente attenti". Più o meno nello stesso momento, il pm che indaga su uno degli omicidi si è sfogato: "Sul delitto sono venuti a testimoniare in tre. Tutti turisti. Eppure chi ha ucciso è poi fuggito per le vie del centro, con i vestiti sporchi di sangue".

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