11 Agosto 2001
 
 
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IN BREVE
Sofri bocciato

Piove sul bagnato. Bocciata la domanda di grazia di Ovidio Bompressi, in ministero della giustizia fa sapere non aver neppure istruito le richieste di grazia pervenute per Adriano Sofri. Sono state presentate da soggetti "non legittimati", precisa via Arenula, privi dei requisiti stabiliti dall'articolo 681 del codice di procedura penale. Se la grazia non è sottoscritta dal condannato (è il caso di Sofri), possono chiederla per lui un parente prossimo, il convivente, il tutore o un avvocato. Non rientrano in queste categorie i senatori Fassone, Salvato e Scopelliti che lo scorso ottobre avevano chiesto a Ciampi la grazia per Sofri. La nota del ministero parla di "alcune" domande di grazia, tutte accantonate. Un'altra domanda l'aveva presentata a gennaio Franco Corbelli, ex leader del movimento Diritti civili. L'istanza dei senatori, fondata su una concezione non retributiva della pena, accantonava le polemiche su una condanna controversa. Ciò nonostante, è stata stroncata in culla, segno che il Quirinale è indisponibile a qualsiasi atto di clemenza. Tanto più ad una grazia d'ufficio.

Ics e i kurdi

Il consorzio italiano di solidarietà esprime una ferma condanna per il rimpatrio in Turchia di dieci kurdi, arrivati in Italia agli inizi di luglio, insieme ad altri 630 connazionali ed espulsi l'8 agosto. Ai dieci kurdi è stata respinta la domanda d'asilo politico. Ma per l'Ics il fatto è di una estrema ggravità, in quanto il provvedimento è stato preso prima che arrivasse la decisione del magistrato competente.

Testimoni di Geova

E'cominciato ieri mattina e si concluderà domenica il raduno internazionale dei testimoni di Geova. Oltre ottantamila i delegati riuniti nello Stadio Olimpico di Roma, in collegamento via audio con altri impianti sportivi di otto città italiane.Per questa mattina è in programma la cerimonia del battesimo dei nuovi testimoni e domenica l'incontro si chiude con la rappresentazione di un racconto biblico.

Uccisa a Padova

Per più di un giorno non si è saputo nulla della donna ritrovata, giovedì mattina, nuda e avvolta in un lenzuolo nel padovano. Il cadavere aveva mani e piedi legati e una corda attorno al collo, probabile causa della sua morte. Ci sono volute ventiquattr'ore per dare un nome alla vittima: si tratta di Maria Josè Olivastri. Una giovane donna, originaria della provincia di Padova, zona nella quale era stato in servizio il padre carabiniere. La vittima, di quello che gli inquirenti ritengono un omicidio, era nota a Padova per essere stata candidata per Rifondazione comunista alle elezioni amministrative. Ma se ora si conosce il suo nome e la sua storia nulla si sa di cosa le sia accaduto nelle ore precedenti alla morte.

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