Il messaggio è chiaro, è scritto in una ricerca della Coldiretti,
un tempo feudo dc, oggi in larga parte inquadrata in Forza
Italia: "occorre avere il coraggio di leggere la realtà, senza
atteggiamenti ideologici e fare i conti con un settore stretto da
una situazione cronica di mancanza di manodopera". In altre
parole, spiegano gli agricoltori, attenzione a varare leggi
restrittive che limitano l'afflusso di extracomunitari in Italia.
Il problea, infatti, è che quasi un lavoratore agricolo su dieci
è extracomunitario: nel 2000 quelli assunti dalle aziende
italiane sono stati quasi 65 mila (il 20 più del '99) e un
analogo trend di crescita è previsto per il 2001: è prevista
l'assunzione di quasi 80 mila lavoratori, con punte massime nel
periodo giugno/settembre. A questi occorre aggiungere i
lavoratori a tempo indeterminato, in continuo aumento, che a fine
anno saranno almeno 9 mila. Spiega Paolo Bedoni, presidente di
Coldiretti: "Per garantire la sicurezza alimentare e ambientale
dei cittadini nell'epoca post-industriale, c'è assolutamente
bisogno del lavoro degli eztracomunitari" che sono una componente
determinante del sistema produttivo agricolo. Ad esempio, per la
raccolta delle fragole nel veronese, delle mele in Trentino,
della frutta in Emilia e Romagna, dell'uva in Piemonte, del
tabacco in Umbria e Toscana, dell'ortofrutta in Puglia e
dell'allevamento in Lombardia, grazie soprattutto agli indiani
che garantiscono la mungitura.
Rischio usura
Una ricerca della Cgia di Mestre ha denunciato il rischio usura
che incombe su milioni di famiglie italiane. Lo studio è stato
realizzato attraverso l'elaborazione dei dati regionali delle
insolvenze (22 mila miliardi nel 2000) delle famiglie nei
confronti del sistema bancario. Il primato negativo spetta alla
Sicilia: l'insolvenza media delle famiglie dell'isola è il doppio
rispetto alla media nazionale.
Fim-Uilm-Fismic su Comau
La divisione con la Fiom si consuma anche sui 135 licenziamenti
Fiat-Comau. Fim, Uilm e Fismic hanno diffuso ieri un comunicato
in cui criticano la decisione della Fiom di non trattare su
entrambe le procedure di mobilità avviate da Comau: quella
relativa ai 135, del 23 maggio, e quella dei 315, in scadenza il
15 ottobre prossimo. L'azienda aveva proposto di trattarle
insieme, la Fiom si è detta disposta a trattare solo sui 135,
almeno fino a quando non verranno resi noti i piani industriali
sulle linee assemblaggio e manutenzione. Fim, Uilm e Fismic
chiedono di tornare a trattare sulla procedura dei 315.
Sul mobbing, ok all'Inail
Unionquadri esprime il proprio apprezzamento per la recente
decisione dell'Inail di comprendere il "mobbing strategico" tra i
fattori d'infortunio sul lavoro oltre che come malattia
professionale. Questa forma di stress potrà essere oggetto della
tutela assicurativa dell'Inail qualora l'assicurato ne provi la
causa lavorativa.
Serrata alla Sielte
La Cgil di Catanzaro denuncia il comportamento della Sielte
s.p.a., un cantiere della provincia, che l'8 agosto ha deciso di
attuare una serrata contro uno sciopero dei dipendenti: "A difesa
della serrata sono state inviate 20 unità dei carabinieri e della
digos: fatto grave, perché non sono state inviate a seguito di
azioni di lotta preannunciate ma per far rispettare le
disposizioni dell'azienda che aveva interdetto l'accesso al
lavoro dei suoi dipendenti".
Poste, istruzioni per l'uso
Saranno 23 milioni i destinatari di un libretto spedito dalle
Poste. Il manuale spiega i modi per spedire lettere, cartoline,
documenti, telegrammi. E anche come ottenere i rimborsi per le
disfunsioni del servizio.
Sabena taglia 1600 posti
La Sabena, compagnia aerea di bandiera del Belgio, taglierà 1600
posti di lavoro nell'ambito di un piano di ristrutturazione che
ha presentato ieri: il primo trimestre dell'anno si è chiuso con
un "rosso" di 138,9 milioni di euro contro perdite di 55,3
milioni di un anno prima.
Sciopero alla Omnitel
Le Rsu Fiom delle sedi Omnitel di Roma hanno indetto per oggi 3
ore di sciopero in uscita da ogni turno di lavoro "per le mancate
risposte da parte dell'azienda dopo ripetuti incontri sulle
condizioni lavorative all'interno dei call center: carichi di
lavoro eccessivi, stress, nuova organizzazione del lavoro e degli
orari, carenza di organico". A quest'ultimo proposito, le Rsu
Fiom aggiungono: "Abbiamo chiesto più volte all'azienda di
procedere a nuove assunzioni, ma ci viene risposto che non ci
sono i margini: eppure l'utile netto del 2000 è stato di 2500
miliardi di lire".