Colloqui tra Usa e Russia
Una delegazione di responsabili della difesa russi ha iniziato
ieri al Pentagono una nuova tornata negoziale con gli americani,
sulla questione del sistema di difesa antimissile ("scudo
spaziale"). I colloqui si concluderanno oggi, e dovrebbe
prendervi parte anche il segretario Usa alla difesa, Donald
Rumsfeld, che la settimana prossima incontrerà a Mosca il suo
omologo Sergei Ivanov. Più che un negoziato, in effetti, in
questi due giorni ci dovrebbe essere uno scambio di informazioni:
i russi, soprattutto, si aspettano che Washington fornisca loro
informazioni più precise sullo stato della ricerca e dei test
compiuti e su quello che esattamente gli americani intendono
quando parlano di "un limitato programma di difesa antimissile".
Quello che Bush e Putin hanno "venduto" ai media come un accordo,
dopo il loro incontro di Genova, in effetti altro non era - si
dice oggi a bassa voce a livello di delegazioni "tecniche" - se
non una dichiarazione d'intenti circa la necessità di chiarirsi
meglio. Ma nessun passo avanti concreto è stato finora compiuto
né sul versante voluto dagli americani (il "superamento" del
trattato Abm) né su quello voluto dai russi (un nuovo drastico
taglio al numero dei missili).
NATO
Colloqui tra Russia e Germania
Il ministro della difesa tedesco Rudolf Scharping è a San
Pietroburgo per colloqui con il collega Sergei Ivanov a proposito
del previsto allargamento dell'Alleanza atlantica a est.
Scharping ha cercato di fugare i timori russi, che però Ivanov ha
ribadito per intero: "abbiamo timori, preoccupazioni o chiamateli
come vi pare, circa i piani di espansione della Nato", ha detto,
in particolare per quanto riguarda l'eventuale adesione di ex
repubbliche sovietiche e soprattutto dei tre stati baltici. Tra
gli argomenti portati da Scharping per "addolcire" la posizione
di Mosca, c'è anche la proposta di un lucroso accordo per
affidare alle aziende militari russe la manutenzione e la
modernizzazione della flotta di cacciabombardieri Mig-29
"ereditata" dalla Nato con l'adesione degli ultimi paesi dell'est
(Polonia, Ungheria e Cechia) e soprattutto con la fusione delle
due Germanie. Finora nelle alte sfere Nato era prevalsa l'ipotesi
di sostituire questi aerei con altri di produzione occidentale.
UCRAINA
Popolazione ancora in calo
La popolazione dell'Ucraina è diminuita dello 0,4 per cento nei
primi sei mesi di quest'anno, proseguendo e accentuando un trend
negativo in atto ormai dal 1993. In termini assoluti, i decessi
hanno superato le nascite di quasi 190mila unità, e la
popolazione si è attestata a meno di 49,1 milioni di persone;
cifre, oltre a tutto, che non tengono conto dell'emigrazione,
definitiva o temporanea. Tra i fattori che hanno provocato il
crollo demografico vengono elencati la disastrosa situazione
economica, il peggioramento dell'assistenza sanitaria (è di ieri
la notizia di un moltiplicarsi di casi di antrace, una terribile
malattia contagiosa), il timore tuttora esistente di rischi
legati a Cernobyl e il forte aumento dell'alcolismo. Anche
l'emigrazione, che ha portato fuori dal paese moltissime donne
giovani, ha contribuito al drastico calo della natalità.