05 Agosto 2001
 
 
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Antiglobal airport
Manifestazione a Francoforte contro le espulsioni di immigrati
E. N. - FRANCOFORTE

Come ampiamente preannunciato, migliaia di manifestanti hanno marciato ieri sull'aeroporto internazionale di Francoforte, con l'obiettivo dichiarato di far chiudere lo speciale centro di "accoglienza" per immigrati illegali - in effetti una sorta di carcere dove essi vengono rinchiusi in attesa dell'espulsione e del conseguente reimbarco forzato. I manifestanti, in gran parte rispondenti al gruppo "Nessuno è illegale", che fa dell'apertura delle frontiere e dell'abolizione del concetto stesso di "immigrato clandestino" la propria bandiera, hanno in effetti raggiunto l'aeroporto, bloccando per qualche tempo l'autostrada di accesso.
Le imponenti misure di sicurezza non sono riuscite a impedire a qualche centinaio di giovani di entrare nel terminal principale - dove per tutto il giorno erano ammesse solo persone in possesso del biglietto aereo - e restarvi brevemente, prima di esservi scacciati da una carica della polizia che ha usato bastoni e gas urticanti. Quindi il corteo ha cercato di raggiungere effettivamente il famigerato "centro di accoglienza", venendo tuttavia di nuovo respinto da filo spinato, idranti e manganellate.
Nelle stesse ore altre azioni venivano messe in scena ad Amburgo e a Brema: in quest'ultima città si è svolta una manifestazione di protesta contro il governo italiano, durante la quale è stato chiesto il rilascio dei manifestanti imprigionati dopo i fatti di Genova; ad Amburgo invece qualche centinaio di persone ha invaso il "centro informazioni" di un gruppo politico neonazista, l'Unione del popolo tedesco. Ci sono stati tafferugli, e secondo i neonazisti diversi loro attivisti sarebbero rimasti feriti.
La manifestazione di Francoforte è stata il punto d'arrivo di una settimana di mobilitazione che ha visto diverse iniziative nella capitale finanziaria della Germania - la più eclatante delle quali è stata, martedì, l'invasione della Borsa - da parte di militanti del movimento antiglobalizzazione. Molti di essi erano reduci da Genova, o comunque decisi a scendere in piazza indignati per la feroce repressione messa in atto dalle forze dell'ordine italiane; per tutta la settimana nella città tedesca è rimasto in funzione un "centro di informazione e analisi" dove migliaia di persone hanno partecipato ad assemblee e seminari.
Ma il dopo-Genova sta muovendo anche altre "attività" in Germania. Ieri il ministro dell'interno Otto Schily ha dichiarato di voler proporre non solo un più stretto coordinamento tra le polizie europee per combattere le organizzazioni "potenzialmente eversive" legate al movimento antiglobal, ma addirittura la creazione di un corpo speciale di polizia europeo. Essi avrebbero secondo Schily il compito precipuo di muoversi liberamente tra i vari paesi per stare sulle tracce degli esponenti più "pericolosi" del movimento e impedire - o se del caso reprimere - la loro aggregazione in occasione dei summit politici. "Un corpo di agenti antisommossa specialmente addestrati - ha precisato Schily - per lavorare a livello internazionale a ridimensionare i problemi ed eventualmente a neutralizzarli". Solo in Germania, secondo lui, i "problemi" (cioè gli appartenenti a movimenti di sinistra "pericolosi") sarebbero almeno 33mila.

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