01 Agosto 2001
 
 
  HOME PRIMA PAGINA
FINESTRE
EDUARDO GALEANO


La storia che non ci hanno raccontato

Cristoforo Colombo non poté scoprire l'America perché non aveva il visto e non aveva neppure il passaporto. A Pedro Alvares Cabral fu proibito di sbarcare in Brasile, perché avrebbe potuto contagiare il vaiolo, il morbillo, l'influenza e altre pestilenze sconosciute nel paese. Hernàn Cortés e Francisco Pizarro rimasero con la voglia di conquistare il Messico e il Perù, perché non avevano il permesso di lavoro. Pedro de Alvarado in Guatemala fu respinto e Pedro de Valdivia non poté entrare in Cile, perché non avevano dietro la certificazione di buona condotta rilasciata dalla polizia. I pellegrini di Mayflower furono restituiti al mare, perché sulle coste del Massachusetts non c'erano quote aperte d'immigrazione. Queste disgrazie accaddero in tempi remoti, molto prima che la globalizzazione abolisse le frontiere.

Andarsene

Questa donna vuole lavorare, per necessità e non per tendenza al vizio, e non può far altro che andarsene. Se ne va al nord, col rischio di morire per un proiettile o per la sete durante l'attraversamento della frontiera, e dice addio ai suoi figli, volendo dirgli arrivederci. Proprio mentre se ne sta andando da Oaxaca si inginocchia di fronte alla vergine di Guadalupe, in un piccolo altare di strada, e la prega di fare il miracolo: -Non ti chiedo di darmi qualcosa. Ti chiedo di mettermi dove c'è qualcosa.

Arrivare

Quest'uomo ha attraversato l'Africa e il mar Mediterraneo. Viene da un villaggio della Sierra Leone. Da quando ha iniziato a camminare, ha perso la nozione del tempo. Di coloro che sono partiti con lui non è arrivato nessuno. Sono rimasti per strada, inghiottiti dalla terra o dall'acqua. Ma lui è a Barcellona e dorme, insieme ad altri sopravvissuti di altre odissee, sul selciato di pietra di Plaza Cataluna. Dorme, o vorrebbe dormire, con addosso la coperta che ha accompagnato il suo lungo viaggio; disteso, con il volto verso il cielo, cerca le sue stelle. Fin da bambino quest'uomo è di poche parole e non fa mai domande. Fin da bambino sa che le spiegazioni sono più misteriose dei misteri che le spiegazioni spiegano. Questa città è una grande città, illuminata giorno e notte; questo mondo è un altro mondo, dove la notte è anche giorno: tutto questo lo capisce, ma non chiede a nessuno: e il cielo? Perché le stelle di qui sono poche? E perché sono altre? Perché questo cielo è un altro cielo?

Il ritorno

Viaggiano verso le origini. Guidati da una bussola segreta, i salmoni tornano nel luogo dove nacquero. Ci tornano per partorire e morire. Dal mare risalgono i fiumi. Nuotano controcorrente, senza mai fermarsi, saltando su per le cascate, le pietraie, i molti giorni e le molte leghe. I salmoni se n'erano andati dalla culla, verso il mare, quando erano giovani dal corpo piccolissimo. Nelle acque salate sono cresciuti molto e hanno cambiato il colore. Quando ripercorrono a ritroso il cammino e il fiume, tornando al punto di partenza, arrivano trasformati in pesci enormi, che dal colore rosa sono passati all'arancione rossastro, all'azzurro argenteo e al verdecupo. Il tempo è passato e i salmoni non sono più quelli di prima. Nemmeno il loro luogo è più quello di prima. Le acque trasparenti del loro regno d'origine e della loro destinazione finale sono sempre meno trasparenti e il fondo di ghiaia e rocce si vede sempre meno. Ma sono migliaia o milioni di anni che i salmoni credono che il ritorno esista, e che i biglietti di andata e ritorno non mentano. (Traduzione di Marcella Trambaioli)

PRECEDENTE INIZIO SUCCESSIVO HOME INDICE