Anti-global a Francoforte
Occupata (pacificamente) la Borsa; iniziative tutta la
settimana
FRANCOFORTE
Una clamorosa anche se breve occupazione della Borsa di
Francoforte, il tempio della finanza tedesca ed europea, è stato
ieri il segnale d'avvio di una settimana di passione che dovrebbe
segnare la ripresa del movimento europeo contro la
globalizzazione, dopo Genova. A Francoforte da ieri è in funzione
un "campo base" del movimento, attrezzato anche con un centro
stampa, nel quale sono permanentemente oltre mille persone
impegnate in forum di discussione e preparazione di iniziative.
L'assalto alla Borsa, in effetti, si è svolto in modo
relativamente pacifico, senza scontri seri con la polizia, senza
feriti e danni gravi (l'unico ferito è stato un giovane che si è
fatto male durante un parapiglia alla stazione della
metropolitana, dove la polizia ha cercato di contenere una
piccola folla che voleva salire su un treno). Circa duecento
manifestanti sono riusciti, in mattinata, a penetrare di sorpresa
nell'edificio, dopo aver dipinto di rosa la classica statua
dell'orso e del toro che regna davanti a diverse borse mondiali.
Una ventina di giovani hanno raggiunto la galleria che circonda i
recinti delle "grida", lanciando volantini e spargendo
noccioline, per simboleggiare i "ridicoli" indennizzi promessi
dalle grandi corporation tedesche ai lavoratori-schiavi degli
anni nazisti ancora sopravvissuti.
La protesta di ieri era in effetti finalizzata a questo - in
Germania sono ancora molto forti le polemiche sull'accordo
governo-industriali-rappresentanti degli ex-schiavi, accordo che
in totale ha promesso 10mila miliardi, con compensi individuali
non superiori ai 30 milioni. Ieri pomeriggio, poi, un'altra
manifestazione di protesta si è svolta sotto la sede del partito
socialdemocratico del cancelliere Schröder, accusato di aver
taciuto sui fatti di Genova e di non aver condannato la brutalità
esibita dalle autorità italiane.
Ma si tratta come detto solo dei primi atti di una catena di
iniziative che nei prossimi giorni vedranno coinvolti soprattutto
obiettivi legati alla politica anti-immigratoria del governo
tedesco: il gruppo che anima questo tipo di proteste è "Nessuno è
illegale", che sostiene l'apertura delle frontiere e leggi più
permissive sull'immigrazione. Molti esponenti del gruppo erano a
Genova: la violenza della repressione - hanno detto alcuni di
loro - ha moltiplicato il numero dei partecipanti al programma
iniziato a Francoforte: "Genova è stato un momento di svolta
decisivo nelle coscienze".
Le proteste dovrebbero culminare sabato in una marcia sul centro
di detenzione per immigrati illegali che è in funzione presso
l'aeroporto internazionale di Francoforte.
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