|
GRIDO DI LIBERTA'
|
|
Trama E’ la storia vera dell’amicizia tra Donald Woods, giornalista bianco liberale contrario all’apartheid, e Steven Biko, leader del movimento "Consapevolezza nera" nel Sudafrica della segregazione razziale. Il movimento di Biko, osteggiato dalla polizia, mira alla presa di coscienza della positività dell’ identità di neri, alla liberazione prima di tutto intellettuale, interiore, perché "La forza dell’oppressore sta nella mente dell’oppresso". Woods è inizialmente contrario a questo movimento che gli sembra troppo di rottura, ma conoscendo Biko si ricrede. Inizia con steve a frequentare i luoghi in cui vive la maggiranza della popolazione del Sudafrica, ne incontra la miseria, le condizioni di vita al limite del disumano, ma anche l’umanità profonda, la capacità di non arrendersi, la gioiosità, la soidarietà. Lui, giornalista bianco e liberale, inizia a frequentare questo ribelle nero al bando, con la polizia sempre alle costole nella speranza di poterlo incastrare. In effetti Biko finirà in tribunale, ma verrà assolto, e gli atti del processo sono riportati integralmente nel ibro che Donald Woods pubblicherà dopo la sua morte. Perché la vita di Steve Biko è destinata ad interrompersi bruscamente a soli 33 anni: il 12 settembre 1977, pochi giorni dopo essere stato arrestato perché trovato dalla polizia fuori dalla propria zona di confino, Steven Biko muore in carcere, dopo essere stato orribilmente torturato. Woods riesce a fotografare le prove delle torture subite da Biko, ed è presente con al sua famiglia la funerale dell’amico, in mezzo a centinaia di migliaia di neri accorsi da tutto il paese. Ma finisce egli stesso al bando, e dopo minacce e persecuzioni ai danni della propria famiglia si vede costretto a lasciare clandestinamente il Sudafrica in una rocambolesca fuga con la moglie e i cinque figli. Sull’aereo che dal piccolo stato del Lesotho li porterà tutti finalmente in salvo in Inghilterra, Donald ripensa alle terribili immagini di Soweto, all’orrore e all’incredulità davanti al massacro di più di 700 ragazzi che manifestavano pacificamente il loro diritto di studiare nella propria lingua e non in Afrikaans. Gli tornano in mente le parole di Steve: "Tu, bambino bianco, e scemo o intelligente, sei nato in quel mondo", il mondo delle opportunità, delle spansieratezza, " ma tu, bambino nero, scemo o intelligente, sei nato in questo", il mondo della iseria, della violenza e dell’oppressione, " e scemo o intelligente, ci morirai". La lista delle persone uccise in carcere in Sudafrica fino all’anno in cui è stato girato il film, che chiudono la scena con il sottofondo della preghiera "Nkosi silelel’i Afrika", sono un grido di accusa forte, e un monito perché tutto ciò non debba più accadere, né in Sudafrica né altrove. Target consigliato: scuole superiori Temi possibili di discussione e approfondimento: - La storia dell’apartheid in Sudafrica: comè nato, come è stato possibile? - Come è stato possibile uscire dall’ apartheid senza un bagno di sangue? Prova a ricostruire le tappe di questa "rivoluzione pacifica". - Steve Biko sosteneva che "la forza dell’oppressore sta nella mente dell’oppresso". Cosa significa secondo te? - L’azione non violenta come via per la liberazione. Reperibilità:
Materiale collegato consigliato dal Cestim:
|