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UN MONDO A PARTE
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di C. Menges,
Gran Bretagna 1988, 101’, versione doppiata in italiano. Premio speciale della Giuria al festival del cinema di Cannes 1988 |
Materiale collegato consigliato dal Cestim
FILM:
La lunga strada verso casa, , di R. Pearce, USA 1990, 90’, versione doppiata in lingua italiana. - The power of one (La forza del singolo), di A. Milchan, USA 1992, 127’, versione doppiata in lingua italiana. Negli anni 30 il piccolo P.K. è un bambino sudafricano di origine inglese, che a sette anni viene mandato in un collegio gestito dagli afrikaaner perché la mamma è gravemente ammalata e la moria del bestiame della sua fattoria l’ha resa povera. Il piccolo deve così lasciare tutti coloro che ama: la mamma, la tata zulu che lo ha allattato, il figlio di lei, Tonderai, che è per lui come un fratello. In collegio è subito odiato dai ragazzi afrikaaner e orribilmente deriso e perseguitato perché inglese. Specialmente il capo dei "grandi", Jaapie Botha, lo umilia e lo picchia in ogni modo. Dopo la morte della mamma, il nonno, suo unico parente, lo affiderà ad un amico, Doc, anziano professore tedesco che è stato un famoso pianista e la cui famiglia è stata sterminata dai nazisti. Doc si affeziona presto al piccolo P.K., e mentre completa la sua istruzione lo aiuta ad affrontare la vita ascoltando la più grande maestra, la natura. Allo scoppio della II guerra mondiale, anche il Sudafrica, come colonia britannica, prende le parti degli alleati, e Doc, essendo tedesco, viene chiuso in carcere, ricevendo però un trattamento speciale. P.K. può vivere con lui, e i due possono suonare il piano. Doc chiede a Geel Piet, un carcerato nero , di insegnare a P.K. le regole del pugilato, perché impari a difendersi anche da chi è più grande di lui. Infatti, finita ormai la guerra, il ragazzo è già un campione, e con l’aiuto di Geel Piet riesce ad unire i carcerati, divisi da rivalità tibali, e farli cantare in un concerto di addio la sera prima di lasciare il carcere. Le parole delle canzoni inneggiano all’unione dei neri che li aiuterà a vincere la schiavitù dell’uomo bianco, ma P.K. si guarda bene dal tradurle alle guardie. Sembra un miracolo: uomini neri di tutte le tribù che cantano insieme, riuniti dal mito che Geel Piet aveva inventato per P.K: il "mago della pioggia", una specie di "messia" che riuscirà a riportare l’accordo fra i popoli dispersi sino a che le forze sparpagliate che ora non ottengono nulla non diventeranno come "la forza di uno" (da cui il titolo del film). L’incanto della serata viene però rotto da una tragedia: il perfido sergente Bormann, che odia e perseguita Geel Piet in tutti i modi, lo sorprende mentre è solo nel buio, e coglie l’occasione per massacrarlo e ucciderlo. Usciti dalla prigione, Doc riparte per la Germania, e P.K. va alla scuola superiore: Il preside, che lo stima molto, decide di aiutarlo ad ottenere una borsa di studio per Oxford. Intanto il ragazzo, che continua con la sua attività di pugile, si innamora della bella Maria Marais, figlia di un professore afrikaaner tra i più accaniti sostenitori dell’apartheid, che gli proibisce di frequentarla. I due giovani si frequentano di nascosto, mentre P.K., nella palestra di un afrikaaner che consente incontri misti tra pugili bianchi e neri, viene avvicinato da un campione nero, Gideon Duma, del quale diventa grande amico. Gideon ha udito la leggenda del mago della pioggia, e propone a P.K. di fiancheggiare il suo impegno per l’istruzione di alcuni giovani n eri e la promozione umana nel ghetto di Alexandra, sobborgo di Johannesburg. Anche Maria si inoltrerà con P.K. nell’inferno in cui è relegata la popolazione nera, e nonostante il divieto del padre, dimeniticata ogni firvolezza, seguirà P.K. per aiutarlo. Un’improvvisa irruzione della polizia, inviata da Marais, provoca uno scontro violento nel quale Maria resta uccisa. Il colpo per P.K. è troppo forte, il ragazzo vorrebbe abbandonare la lotta. Ma Gedeon lo convince a non rinunciare, a seguire la propria coscienza. Durante un assalto della polizia che incendia Alexandra, i due amici riescono miracolosamente a sopravvivere p, e P.K. capisce ciò che davvero vuole: rinuncia ad Oxford, deciso ad impegnarsi con i suoi amici per la costruzione di un paese dove l’integrazione, non l’esclusione, diventi la regola. E insieme a Gideon parte per Pretoria, per iniziare una nuova vita continuando ad impegnarsi per il proprio paese. Bellissima la colonna sonora firmata da Hans Zimmer Il film è tratto dal romanzo di B. Courtenay: The power of one. Il libro è disponibile solo nella versione originale in lingua inglese, non essendo ancora stato tradotto in italiano.
LIBRI: Sulla storia del Sudafrica, dall’apartheid ad oggi: - E. Pellegrini: Sudafrica. Lo stato di emergenza. CLESAV edizioni, Milano 1989. Il libro è presente nella biblioteca Cestim. - F. Malgaroli: Le stagioni del Sudafrica. Dall’apartheid alla democrazia? Edizioni Sonda, Torino 1993 - I. Vivan ( a cura di): Il nuovo Sudafrica. Dalle strettoie dell’apartheid alle complessità della democrazia. La Nuova Italia, Firenze 1996. Testimonianze e denuncia: - Nelson Mandela: Il lungo cammino verso la libertà. Autobiografia. Feltrinelli, Milano 1996. - D. Woods: Biko. Sperling & Kupfer 1990. Il libro è esaurito da anni, ma è reperibile presso la biblioteca dei Missionari Comboniani, Vicolo Pozzo, 1- 37129 Verona. Tel 045 596238. - Desmond Tutu: Anch’io ho il diritto di esistere. Queriniana, Brescia, 1986. -Allan Boesak: Camminando sulle spine. La denuncia di un leader della resistenza contro l’apartheid. Claudiana, Torino 1984. L’autore, pastore della chiesa Olandese Riformata Sudafricana, rilegge la situazione dell’apartheid ispirandosi alla Bibbia. Il libro è presente nella biblioteca Cestim. Altri titoli: - S. Sepamla, Soweto. Romanzo. Edizioni Lavoro 1989. - Abrahams: Dire libertà. Memorie dal Sudafrica. Edizioni Lavoro 1987. - A. Brink: La polvere dei sogni. Feltrinelli 1996.
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