SHINDLER'S LIST
(La lista di Shindler ***)



di S. Spielberg,
USA 1993, 185’,
versione doppiata in lingua italiana.

 

Trama:

Cracovia, 1939. L’industriale tedesco Oskar Shindler, bella presenza e temperamento avventuroso, manovrando i vertici nazisti tenta di rilevare una fabbrica per produrre pentole e marmitte. Già reclusi nel ghetto di Podgorze ed impossibilitati a commerciare, alcuni ebrei vengono convinti da Shindler a fornire il denaro per rilevare l’edificio: li ripagherà impiegandoli nella fabbrica, pagandoli con utensili da scmabiare e sottraendoli al campo di lavoro comandato dal sadico criminale tedesco Amon Goeth. Dopo aver ricevuto la breve visita della moglie, tornata in Moravia dopo aver visto la vita libertina del marito, Shindler costruisce per i suoi operai un campo dove le milizie non possono entrare senza la sua autorizzazione. Infine, sctenatosi apertamente lo sterminio, decide di attivare, dando fondo a tutte le sue risprse finanziarie, una fabbrica di granate nella sua città natale, Brinnlitz. Con l’aiuto dell’indispensabile Itzak Stern, il contabile ebreo, compila una lista di 1100 persone ebree perché vengano a lui affidate come operai. Mentre gli uomini arrivano a destinazione, le donne, per errore, vengono tradotte ad Auschwitz, e solo con grande rischio ei impiegando a fondo risorse e conoscenze Shindler riesce a strapparle alla morte. Per sette mesi la fabbrica produce appositamente granate difettose, fino a che l’armistizio non trova l’industriale senza denaro. I suoi operai gli donano un anello d’oro con incisa una frase del Talmud: "Chiunque salva una vuta salva il mondo intero".

***Una curiosità: in Yiddish il titolo significa "Il trucco di Shindler".

Target consigliato: a partire dalle scuole superiori

Temi possibili di discussione e approfondimento:

- Osserva il cambiamento di Shindler dall’inizio alla fine del film: cosa cambia in lui? Perché?

-Le immagini del film, ci colpiscono e ci sferzano. Pensi che la realtà fosse davvero così o che il regista abbia "esagerato" un po’? Confronta il film con alcuni filmati di repertorio dell’epoca.

- Perché secondo te i film su problematiche come questa, ma non solo, colpiscono maggiormente quando mostrano direttamente immagini crude e dure? Secondo te "abbiamo bisogno" di queste immagini per ricordare e capire?

-La bambina con il vesitino rosso , secondo alcuni giornalisti, ha dato il nome a una "sindrome" del nostro tempo: il preoccuparsi di ciò che avviene soltanto se e dove conosciamo qualcuno che per noi ha un volto e un nome, "rimuovendo" tutte le altre situazioni di ingiustizia e di violenza perché non ci toccano da vicino, e soprattutto non colpiscono la nostra emotività. Tu cosa ne pensi?

Reperibilità:

  • in videocassetta: Videoteca Cestim.
  • in videocassetta in vendita: nelle videteche del circuito commerciale

Materiale collegato consigliato dal Cestim:

  • Libri
  • Film
  • Altro materiale