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TOUCHIA FLAME (cantico
delle donne di Algeri)
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Rachid Benhadji
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Materiale collegato consigliato dal Cestim
FILM: Il cerchio
Picnic alla spiaggia
Un gruppo di donne angloindiane trascorre una giornata al mare, nella famosa località balneare di Blackpool. Nella gita emergono pregiudizi e contrasti: - di generazione tra le più anziane, legate al mito della propria identità culturale ormai fossilizzata, e le più giovani, che cercano la propria strada nella società inglese contemporanea; - di genere tra le donne unite contro il marito violento di una di loro, che le ha seguite per riprendersi la moglie e il figlio che lo hanno da poco abbandonato; - di cultura tra le indiane, gli inglesi e neri caribegni, uno dei quali ha una difficile storia d'amore con una delle ragazze. La convivenza è difficile, ma la possibilità di comprendersi non è esclusa. Temi possibili di discussione e approfondimento:
Target consigliato: Adatto a partire dalla terza media.
La Trace (La traccia),
E’ la rappresentazione del conflitto generazionale fra due donne, madre e figlia, nella realtà della tradizione islamica. La prima si è dovuta sottomettere alla rigida gerarchia che vige nei rapporti familiari, ma al tempo stesso proietta nella figlia le sue frustrazioni e il suo desiderio di libertà. La ragazza invece ha preso coscienza dei suoi diritti e vuole realizzare le proprie aspirazioni, ed è pronta per il grande passo. Brucia tutti i suoi libri per non lasciare tracce e fugge verso l’Europa. Reperibilità:
La Plage des Enfants Perdus (La
spiaggia dei ragazzi perduti) Mina, una ragazza che ama giocare sulla spiaggia insieme ai bambini, un giorno all’improvviso scompare: a tenerla prigioniera è il padre, che vuole nasconderla agli occhi del mondo perché è incinta e teme lo scandalo. L’amante non può riparare: Mina lo ha ucciso e sepolto alla spiaggia sotto una montagna di sale. Lça giovane matrigna della ragazza, sterile, simula pubblicamente la gravidanza per giustuficare la ftura comparsa del bambino in arrivo. La nonna convince Mina ad accettare una sottomissione decisa da sempre. Ma né la legge della tradizione né il duro autoritarismo del padre basteranno a far rinunciare Mina al suo desiderio di maternità. Reperibilità: in pellicola 35 mm presso il COE (Centro Orientamento Educativo) Via Lazzaroni, 8 – 20124 Milano – tel 02/66712077 fax 66714338 coe@iol.it www.peacelink.it/users/coe
Les silences du palais
(i silenzi del palazzo) Una storia di donne nel palazzo dei Bey, gli ultimi re tunisini. Alia, che da mabinia viveva nel palazzo con la mamma , domestica, ricorda la sua ainfanzia di ingiustizie e violenze, non tanto dirette alla propria persona quanto a quella della madre e delle altre donne. Ricorda soprattutto il forzato silenzio in cui la amdre si chiudeva per non rispondere alla sua domanda "chi è mio padre?", e ai silenzi di tutte le donne che dovevano subire senza neppure chiedere il perché. Solo grazie alla sua incantevole voce Alia era riuscita a riscattarsi dalla sua condizione di sottomissione e a lasciare il palazzo la sera stessa della morte della madre, per unirsi ad un uomo, un musicista. Ma aveva davvero guadagnato la libertà?
LIBRI:
L. Ahmed: Oltre il velo, La Nuova Italia, Firenze 1995 O. Rota: Olio, acqua, cotone (donne laiche ed islamiche ad Algeri), De Martinis & C, Catania 1995 K. Messaoudi: Una donna in piedi. Un’algerina si ribella al fondamentalismo islamico, Mondadori, Milano 1996 F. Mernissi: L’harem e l’Occidente, Giunti 2000 A. Lytle Croutier: "Harem, il mondo dietro il velo", Idealibri, Milano 1989
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