da "Il Manifesto"

23 Marzo 2001

In the mood for Africa

R.S.

I due film che hanno vinto Ouaga e Tunisi, il dramma Ali Zaoua di Nabil Ayouch (Marocco) che ha trionfato nel sub-sahara, e la commedia Dolé di Imunga Ivanga (Gabon), che ha sbancato in Maghreb, rovesciando previsioni e pregiudizi reciproci, si scontrano a Milano, campo neutro, in una specie di "Superbowl 2001". Inizia infatti stasera l'XI festival del cinema africano (fino al 29), 60 pellicole, 30 video, al San Fedele, De Amicis, San Lorenzo alle Colonne e Centro culturale francese (8 mila lire a film, tessera 45 mila). Apopuntamento alle 20.30 al San Fedele con Giobbe Covatta e, in anteprima, Faat Kiné, commedia del senegalese Sembène Ousmane, il Griffith africano, sulle donne in carriera a Dakar. Nonostante due sezioni parallele, sul cinema marocchino (opere di Lahlou, Benani, Ben Barka, Smihi, Maanouni, Bouanani, Derkaoui, Reggab, Saddiki, Abouelouakar, Farida Benlyazid e Lagtaa) e sul "film musicale" (non perdere Siméon di Euzhan Palcy, La vie est belle, La vie platinée, West Indies di Med Hondo, e i musical del Cairo Madame, la diablesse di Henri Barakat e Fleur de henné di Hussein Fawzi, manca il magico Trances di el Manouni), Milano è sempre più insofferente dei suoi limiti geografici, per quanto dilatati dalla diaspora. Ma la sua funzione è ancora sacrosanta, finché non salta in aria l'embargo sinistro contro questi tesori dell'umanità proibiti in tv e nelle sale italiane. Il concorso è di livello: Bàttu di C.O. Sissoko (Mali), Little Senegal di Rachid Bouchareb (Algeria/Senegal/Usa), Lumumba di Raoul Peck (R.D. Congo), No man's love di Nidhal Chatta (Tunisia), Omar 2000 di Ahmed Atef (Egitto), Rage di Newton Aduaka (Nigeria), Room to rent di Khaled El Haggar (Egitto), con Juliette Lewis, La Saison des hommes di Moufida Tlatli (Tunisia), vincitore del festival di Torino-Donne, Tresses di Jillali Ferhati (Marocco), il Kusturica africano (vince sempre lui)...I corti confermano la vitalità delle cinematografie francofone, ma non mancano film da Etiopia, Nigeria e Zimbabwe. Tra i fuori concorso Boesman and Lena del compianto cineasta Usa black-listed John Berry, L'estate vola di Andrea Caccia (Italia), Minister di Temesghen Zehaie Abraha (Eritrea), Watt di Balufu Bakupa Kanyinda (R.D. Congo). "Finestre sul mondo" è una sezione un po' fuori tema, ma sono eccellenti e invisibili Angels of the universe di T.F. Fridriksson (Islanda), il gay-movie sulla squadra thai di volleyball in travestì The iron ladies di Yongyooth Thongkhontun, Nu quarto da Vanda di Pedro Costa. Non perdere i video Le Caire 1000, Le Caire 2000 di Ateyyat-al-Abnouby e D'ailleurs, Derrida di Safaa Fathy (Egitto), Effet miroir di Fitouri Belhiba (Tunisia), Une femme taxi à Sidi Bel-Abbes di Belkacem Hadjaji (Algeria),Letter from New York di Haroun (Ciad), Mambéty di Papa Madieye Mbaye (Senegal). Poi libri, feste, convegni, cd, cucina, mostre... Info: 02.6696258 (i film girano, a Roma 2-8 aprile).