Immigrati, le camicie verdi del Sud SAVIANO Un sindaco e un deputato di Forza Italia guidano la cacciata dei rumeni. Russo Iervolino: ĞAtti illegaliğ «Gli zingari non li vogliamo». C'erano un centinaio di cittadini di Saviano (Salerno), l'altra notte, a circondare gli autobus che accompagnavano 200 rom rumeni in un campo allestito dal comune di Napoli. Ma soprattutto c'era un deputato del parlamento italiano, Paolo Russo (Forza italia) e il sindaco di Saviano, Carmine Sommese, a capo di una giunta di centrodestra. Una vera e propria manifestazione «leghista» nel cuore di Salerno, e per di più contro un'ordinanza prefettizia, quindi governativa, che ordinava di ospitare per qualche tempo le 200 persone in attesa di procedere con un'accoglienza più mirata. Una nottata di tensione, culminata con l'incendio di una roulotte e l'aggressione all'assessore delle politiche sociali di Napoli, Raffaele Tecce. Alla «bagarre» hanno assistito, impotenti, i 200 rom, tra cui molti bambini, che fino alle sette di ieri mattina non hanno potuto scendere dagli autobus. Alla fine, hanno dovuto fare dietrofront e ora torneranno a dormire alla stazione. «Roba da leghismo deteriore, da camicie verdi», ha detto il sindaco di Napoli Rossa Russo Jervolino. Che ha criticato anche l'operato del prefetto di Napoli, il quale non solo ha rinunciato a rendere operativa una sua ordinanza, ma alla fine ha anche cercato di condurre i rom in caserma e di schedarli. A PAGINA 7 |