il manifesto - 18 Giugno 2003
SALONICCO
Sui rifugiati Amnesty international boccia l'Unione europea
Alla vigilia del vertice Ue, l'associazione si scaglia contro la proposta Blair di tenere i richiedenti asilo fuori dall'Europa
ANGELO MASTRANDREA
«Illegali e impraticabili». Così Amnesty international boccia la proposta del governo Blair, accolta dalla Commissione europea e dall'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, di esaminare le richieste di asilo politico al di fuori del territorio comunitario. Una proposta che sarà vagliata durante il vertice europeo di Salonicco (da domani a sabato), in cui quello dell'immigrazione sarà il principale argomento di discussione. Il giudizio dell'associazione per i diritti umani nei confronti delle politiche europee sull'immigrazione è tanto duro quanto articolato in uno studio di 40 pagine sulle principali questioni legali e politiche connesse a queste proposte. Amnesty ha anche diffuso una lettera aperta nella quale critica i Quindici per la mancanza di visione, il pensiero a breve termine e l'eccessiva enfasi posta sul controllo e la repressione, linee guida dell'atteggiamento dell'Ue in materia di immigrazione. Secondo Amnesty, la proposta di esaminare in uno stato non europeo le richieste di asilo, tenendo lontani dal territorio europeo quanti fuggono da guerre e persecuzioni, favorirebbe l'immigrazione illegale piuttosto che limitarla. «Forse l'aspetto più grave, comune a queste proposte, è che non viene presa in considerazione la loro legalità rispetto non solo alla Convenzione del 1951 sui rifugiati ma anche ad altri standard del diritto internazionale in materia di diritto d'asilo», è scritto nel dossier. «E' giunto davvero il momento, per i leader europei presenti al vertice di Salonicco, di un fondamentale ripensamento su cosa stanno facendo in tema di asilo politico», aggiunge Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty presso l'Ue, per il quale «invece di una risposta organizzata alle stringenti questioni che determinano l'afflusso dei richiedenti asilo in Europa, gli esponenti politici si aggrappano a soluzioni ad hoc e di corto respiro che vengono approvate frettolosamente, senza una adeguata attenzione agli standard internazionali in materia di diritti umani e di rifugiati. Finora gli sviluppi nella politica comune dell'Ue in materia di asilo politico hanno mostrato una mancanza di pensiero strategico, un'assenza di prospettive a lungo termine e una dominante enfasi sulla necessità di tenere le persone alla larga, anziché proteggere quelle più vulnerabili e contribuire a trovare salvezza e soluzioni durature per i rifugiati. Non solo siamo di fronte a un'enfasi errata, ma questo approccio difensivo che punta tutto sul controllo semplicemente non funziona». Per questo l'associazione chiede ai leader di governo che parteciperanno al vertice di «individuare una direzione chiara e inequivoca per lo sviluppo di strategie in tema di protezione piuttosto che consentire che la preoccupazione per i propri interessi domini il modo in cui rispondere ai movimenti di persone verso l'Europa; sviluppare un approccio coerente che assicuri adeguata protezione ai rifugiati e sostegno alle loro esigenze umanitarie anziché esplorare i modi per trasferire la responsabilità a stati vulnerabili; evitare ogni impegno finanziario che permetta l'attuazione di controverse proposte per istituire centri di transito nei quali prendere in considerazione le domande di asilo politico».

«Speriamo che questo vertice produca una più matura visione per la politica comune europea in materia di asilo rispetto a quanto visto fino ad ora. Piuttosto che esplorare i modi per rilanciare la palla fuori dall'Europa e verso i paesi più poveri e più vulnerabili, l'Ue deve accettare la propria responsabilità come un attore decisivo nel sistema internazionale di protezione dei rifugiati», conclude Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty. E proprio sull'immigrazione saranno centrati i due cortei che domani daranno il via alle contromanifestazioni nella città greca.