Treni strettamente separati Il leghista Boso chiede in Trentino l'apartheid sui vagoni: italiani qua, immigrati là La provincia di Trento come il Sudafrica razzista, dove ai neri era proibito viaggiare assieme ai bianchi sui mezzi pubblici. A proporre una versione nostrana dell'apartheid sono due consiglieri leghisti, Erminio Boso e Sergio Divina, che hanno chiesto al presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dallai di istituire sui treni regionali appositi scompartimenti sui quali far sedere gli immigrati. «Si tolgono le scarpe e si accampano sui sedili», hanno spiegato i due consiglieri in un'interrogazione che lo stesso Dallai ha subito bocciato definendola «priva di buonsenso»: «i trentini sono sempre stati rispettosi dei diritti di tutti i cittadini». Non è la prima volta che Erminio Boso, e con lui la Lega Nord, suscita scalpore con le sue proposte razziste. Non molto tempo fa sempre lui chiese che agli immigrati venissero prese, oltre che le impronte delle dita delle mani, anche quelle dei piedi. Questa volta, però, il consigliere leghista sembra aver superato se stesso chiedendo, insieme al collega Sergio Divina, «carrozze riservate ai poveri italiani». A suscitare l'ira dei due consiglieri di Bossi sarebbe stato un treno in particolare, il convoglio regionale 2252 che ogni giorno alle 7,45 parte da Verona diretto a Bolzano «Su questo treno - denuncia Boso- i lavoratori bianchi non riescono nemmeno a trovare un posto a sedere. Il motivo è nell'alto numero di stranieri che, sempre secondo Boso, «senza nessuna premura per i passeggeri si "accampano" a dormire sui posti a sedere, togliendosi scarpe e scarponi e occupando in questo modo i sedili che spetterebbero anche agli altri viaggiatori». Da qui l'idea di chiedere vagoni differenziati per razza, insieme a maggiori controlli sui motivi che spingono tanti immigrati a salire sul treno in questione. Boso, che dice di aver ricevuto 350 lamentele da parte dei viaggiatori, nega infine l'accusa di voler creare un sistema da apartheid: «Ma stiamo scherzando - si infiamma - di questo passo solo i bianchi avranno dei doveri da rispettare. A forza di aprire la porta a tutta questa gente finisce che i padani e i bianchi saranno messi in apartheid per fare posto alle persone di colore». Dure le reazioni suscitate dalle affermazioni razziste rese dai due consiglieri della Lega Nord. «Agghiacciante e xenofoba» ha definito la proposta il Verde Paolo Cento, mentre il vicepresidente della commissione Affari costituzionali della camera, Gianclaudio Bressa (Margherita) si chiede quando la Lega proporrà l'istituzione di vagoni blindati come ai tempi del nazismo. Il presidente dell'Arci Tom Benetollo ricorda infine a Boso e Divina «che anche per loro valgono le leggi e la Costituzione. Troppo spesso il loro partito nelle colorite uscite dei suoi esponenti sembra dimenticarlo». |