il manifesto - 03 Gennaio 2003
Calderoli: «Forbici contro gli immigrati»
Si chiama Roberto Calderoli, e non è un qualsiasi avvinazzato che sproloquia al bar. E' il vicepresidente del senato. Quando suggerisce alle italiane (nordiche e non, ma «dai cinque anni in su») di «mettersi in borsetta un bel paio di forbici e usarle fino in fondo» per difendersi dalle «aggressoni bestiali degli immigrati», risuona nelle sue parole l'afflato istituzionale. Quando si offre di «mettere personalmente a disposizione delle grandi forbici da siepe», è lo stato stesso che porge alle italiane le necessarie cesoie. Del resto Calderoli commentava proprio le parole della più alta autorità dello stato, il presidente, che nel suo messaggio di capodanno aveva affermato: «Ben vengano gli immigrati nel rispetto della legge». Al vicepresidente del senato, la prima parte dell'affermazione ha amareggiato il cenone: «A parte i miei dubbi sulla prima parte della frase, ricordo che oggi la legge si chiama Bossi-Fini e offre tutti gli strumenti per fermare l'invasione». Tutti, tranne le provvidenziali forbici. «Ci troviamo di fronte a episodi abominevoli - si esalta infatti Calderoli - a una nuova emergenza Mucca pazza: bambine e ragazze aggredite, spogliate non solo degli abiti ma della propria dignità a opera di bestie. Bisogna reagire di conseguenza». La «reazione conseguente» deve essere affilata e puntuta. Si ricorda che per ottenere il massimo effetto è consigliabile vibrare il colpo dal basso verso l'alto, prima di procedere all'evirazione.