il manifesto - 14 Novembre 2002
«La Bossi-Fini è inutile»
Parla il giudice autore dell'ordinanza che mette a rischio la legge
SARA MENAFRA
BOLOGNA
«Il problema non è solo l'articolo 121 delle norme attuative del Codice di procedura penale. E' tutta la legge Bossi Fini che non funziona. Costa molto e non risolve il problema degli irregolari». A parlare è Letizio Magliaro giudice della prima sezione penale del tribunale di Bologna e rappresentante della sezione emiliano romagnola di Magistratura democratica. E' lui l'autore di una delle ordinanze della discordia che hanno fatto infuriare alcuni deputati della maggioranza e il procuratore capo Di Nicola che ieri ha presentato due ricorsi in Cassazione proprio sull'interpretazione della legge.

Prima di tutto facciamo chiarezza: Lei, i cinque pm "sospesi" e gli altri giudici che si sono detti d'accordo con voi non volete applicare la Bossi Fini?

Noi riteniamo nostro dovere applicare la legge così come credo vogliano fare i pm che hanno detto che l'immigrato va giudicato dopo essere stato scarcerato. Non è obiezione di coscienza. L'obiettore è chi non applica una legge dello stato. Qui avviene esattamente il contrario perché lo scontro è sul fatto che alcuni magistrati pensano che l'entrata in vigore della Bossi Fini non basti a modificare le garanzie a favore dell'imputato. In realtà, comunque, il problema di questa legge è più generale.

Si spieghi meglio

Il meccanismo della Bossi Fini e il fatto che "rimanere in Italia nonostante l'ordinanza del questore" sia diventato un reato non servono a mandare fuori più irregolari.

Perché?

L'immigrato irregolare viene fermato e portato nel centro di permanenza temporanea per l'identificazione e il rimpatrio. Questo può non essere possibile o perché la persona non ha documenti o perché non ci sono accordi internazionali con il paese di origine per riportarla in patria. A quel punto il questore ordina all'immigrato di andarsene entro cinque giorni. Dopo due mesi lo fermano di nuovo, lo arrestano e lo portano davanti al giudice. C'è il processo per direttissima, la condanna, non applicabile immediatamente, e di nuovo l'ordine di lasciare il paese entro cinque giorni. E il meccanismo riparte.

Insomma è una legge inutile?

E' inutile perché non raggiunge l'obiettivo che si era prefissata. È una legge manifesto, fatta per dire che c'è più rigore contro i cittadini stranieri mentre l'unico risultato è quello di affollare i tribunali e spendere parecchi soldi per far funzionare tutto il meccanismo.

Quanto pesa la Bossi Fini sul sistema giudiziario?

Solo in queste settimane, in cui la legge non era ancora a regime, le udienze di convalida a Bologna sono raddoppiate: da 5 o 6 al giorno sono diventate 13-14. Vuol dire che ogni mattina servono due giudici, due cancellerie, quattro volanti della polizia... ma è tutto il meccanismo che è costoso e pesante. Da ogni udienza di convalida parte un processo che impegna i magistrati e toglie energie da altri tipi di processi. Le forze dell'ordine impegnate a rastrellare immigrati non sono presenti sul territorio per le altre emergenze. E poi ci sono tutti gli altri costi: traduttori, strutture eccetera. Tutto questo in nome di che cosa? Una società può accettare di mettere al primo posto delle priorità e spendere anche molti soldi per raggiungere l'obiettivo prefissato. Ma questa legge non serve a rimpatriare più clandestini.