il manifesto - 24 Ottobre 2002
Rogo in un campo sinti
Morto durante l'incendio un bambino di tre anni
Anguillara: Tutto il comune è in lutto per il «figlio dei giostrai» che frequentava la scuola materna del paese insieme al fratello

SARA MENAFRA
ROMA
Un corto circuito partito dalla televisione accesa all'interno della roulotte. E l'abitacolo che prende fuoco come un cerino. Così martedì notte è morto Dylan, un bambino sinti di tre anni che viveva insieme alla famiglia in un accampamento ad Anguillara, nei pressi del lago di Bracciano. Sfuggiti fortuitamente all'incendio, sia il fratello che il padre erano stati immediatamente ricoverati: Brian, il fratello maggiore di Dylan, 5 anni, ha riportato ustioni di secondo grado al viso e su parte del corpo ed è ancora ospite dell'ospedale sant'Eugenio di Roma. Raffaele Cantarini, il padre dei due ragazzi, è stato dimesso ieri mattina dall'ospedale di Bracciano. La famiglia, uno dei più antichi clan nomadi della zona, è originaria proprio di Bracciano e da generazioni porta le giostre in giro per l'Italia. Insieme al resto del clan, che occupa alcune roulotte accanto alla sua, Raffaele cinque anni fa ha deciso di comprare un terreno nel comune di Anguillara, a due passi da quello di origine, per custodire le giostre durante le pause tra un viaggio e l'altro. Entrambi i bambini frequentavano la scuola materna comunale del paese e la «famiglia dei giostrai» è sempre stata perfettamente integrata nella comunità locale. «Vivevano in una roulotte per scelta di vita - racconta il sindaco Antonio Pizzagallo - ma io li avevo più volte invitati a trovarsi un vero appartamento. Il padre recentemente mi aveva chiesto un terreno comunale per installare le giostre per qualche settimana. Tutto il paese è sconvolto per quanto è successo e stiamo pensando di organizzare una qualche iniziativa per commemorare il piccolo Dylan».

Gli accertamenti compiuti dal medico legale sul corpo del bambino hanno stabilito che il decesso è stato causato dall'inalazione di sostanze tossiche sviluppatesi durante l'incendio. Durante la giornata di ieri i carabinieri di Bracciano hanno ascoltato le testimonianze di tutta la famiglia, ma sembra ormai certo che l'incendio si sia sviluppato accidentalmente. L'Opera nomadi di Roma, però, accusa le istituzioni locali colpevoli, secondo Massimo Converso, di «disattendere da 34 anni una legge che obbligherebbe i comuni a pubblicare ogni sei mesi l'elenco delle aree per lo spettacolo viaggiante».