il manifesto - 08 Settembre 2002
PARIGI
Sans papiers nazionali
Decine di migliaia di immigrati in corteo da tutta la Francia
ANNA MARIA MERLO
PARIGI
Sono venuti in decine di migliaia, ieri fin dal primo pomeriggio, per sfilare alla luce del sole da place de Clichy fino a République. E' stato il più consistente corteo di sans papiers dell'ultimo periodo, il primo appuntamento di «manifestazione nazionale» - nei fatti, erano presenti immigrati irregolari della regione parigina - da quando, a metà agosto, è stata occupata la basilica di Saint Denis, poi evacuata, movimento che ha dato vita nei giorni scorsi alla corsa dei clandestini ad iscriversi in fantomatiche «liste» tenute dalle associazioni umanitarie, nella speranza che la Prefettura cambi politica e conceda i documenti legali di immigrazione. I sans papiers hanno persino, a tratti, cantato la Marsigliese, scandito «sono qui e ci resto», «documenti per tutti!», per ribadire la richiesta di una sanatoria di massa, respinta dal governo. Nel corteo, alcune personalità politiche, sempre puntuali a questo genere di appuntamenti, da Alain Krivine di Lcr ad Arlette Laguiller, passando per monsignor Gaillot o il sindaco Pcf di Saint Denis, Patrick Braouezec. Molti degli africani, cinesi, maghrebini che hanno sfilato ieri fanno parte di coloro che la circolare di Chevènement (governo Jospin) non ha permesso di legalizzare (142mila domande, 83mila regolarizzazioni). Il ministro degli interni, Nicolas Sarkozy, ha ribadito ieri la posizione del governo, abile e ipocrita ad un tempo: «La Francia ha bisogno di immigrati - ha affermato Sarkozy nelle Alpi marittime, a un pranzo dell'Ump, l'Unione della maggioranza presidenziale - ma non può accogliere tutti coloro che si presentano». Due giorni fa, Sarkozy aveva mandato una lettera alle Prefetture, per chiedere un riesame di tutte le domande di soggiorno, anche di quelle già respinte, perché vengano riviste «con umanità e realismo», suggerendo ai prefetti di «tener conto del carattere particolare che certe situazioni possono porre sul piano sociale ed umano». Sarkozy ha anche affidato a un'ispettrice dell'amministrazione, Anne-Marie Escoffier, la missione di identificare le «situazioni giuridiche o sociali non regolate dalla legislazione attuale». In altri termini, il governo vuole evitare il moltiplicarsi di «casi impossibili», di immigrati cioè che non possono essere regolarizzati ma al tempo stesso neppure espulsi (entrati clandestinamente, poi sposati con un/a francese o padri/madri di bambini francesi). In sostanza, con le nuove direttive di «umanità» ai prefetti e i ritocchi alla legge (oltre all'anticipazione dell'entrata in vigore dell'applicazione delle norme di diritto comune anche agli algerini, finora sottoposti a una legge speciale più restrittiva) potrebbero venir regolarizzate 80mila persone, mentre il numero dei sans papiers in Francia dovrebbe essere di 150-200mila.

Nella manifestazione, c'era molta diffidenza nei confronti del governo e di un ministro degli interni che ha minacciato di espellere i clandestini nei «charter» e che, prima di parlare di «umanità», ha già mandato i poliziotti a caccia dei sans papiers, nelle strade e nei centri di accoglienza dove dormono.