il manifesto - 15 Giugno 2002
Piazze migranti
Cortei in tutta Italia contro la Bossi-Fini
PAOLA BONATELLI
VERONA
Nessun essere umano è clandestino. Ripartono oggi, su questa parola d'ordine, una serie di mobilitazioni collegate contro la legge Bossi-Fini e per la regolarizzazione di tutti gli immigrati. Tre le città italiane in cui si terranno i cortei: Napoli, alle 10 da Piazza Garibaldi, Brescia, alle 16 da Piazza della Loggia, Venezia, sempre alle 16 da Piazzale Roma. Promosse dalla Rete No Global per il Sud, dalla Rete antirazzista veneziana per il Veneto e dal Brescia Social Forum, le manifestazioni hanno raccolto, e parecchie ancora ne stanno arrivando, moltissime adesioni, dalle Camere del Lavoro cittadine alla Fiom ai Cobas, dalle comunità e associazioni di immigrati ai collettivi degli studenti e ai centri sociali, da Rifondazione ai Ds (solo a Venezia, a Brescia ha aderito il segretario cittadino), dai lavoratori dell'università fino ai Social Forum e, a Brescia, la Moschea di Via Corsica. Ci si aspetta una grande partecipazione soprattutto a Venezia, dove la recente campagna di criminalizzazione dei venditori ambulanti, contro i quali hanno scioperato persino i gondolieri, ha scosso le coscienze. L'alleanza gondolieri-commercianti ha fruttato una trentina di persone recluse nei centri di detenzione, un arresto per resistenza alla reclusione, perquisizioni nelle case, denunce per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Vere e proprie retate nel centro storico, a dimostrazione degli effetti devastanti di una legge sciagurata. Se il profondo Veneto partorisce mostri, è anche prodigo di associazioni, collettivi, cooperative che dell'antirazzismo e del lavoro con i migranti fanno pratica quotidiana (i cristiani evangelici di "Ero forestiero" sfileranno con la Lega Nord Africa di Treviso e con i comitati occupanti di case).

A Brescia, dove, se avesse giocato il Senegal, si sarebbe montato un grande schermo in piazza con corteo alla fine della partita, si pensa ad una nuovo ciclo di lotte a livello nazionale: «Si riprendono le mobilitazioni - dice Manlio Vicini del Brescia Social Forum - all'approssimarsi dell'approvazione di una legge che di fatto fa dell'immigrato un nuovo schiavo. Tutto l'impianto della Bossi-Fini è fortemente discriminatorio, perché il migrante viene equiparato a un potenziale criminale. Un segnale già raccolto dalle forze dell'ordine, che in tutta Italia stanno intensificando i controlli. Anche se passerà la legge - continua Vicini - non finirà l'opposizione sociale. Bisogna pensare a pratiche di disobbedienza che vadano a intralciarne l'applicazione, perché lo slogan `diritti di cittadinanza per tutti' non sia solo uno slogan».