il manifesto - 07 Giugno 2002
L'ULTIMA CROCIATA DI AN
«Discriminiamo i musulmani»
LUCA FAZIO
MILANO
Silvia Ferretto, l'esponente più sgomitante della Casa della Libertà a Milano, - oggi consigliera regionale al Pirellone, e domani, tremano i bene informati, potenziale first sciura dei milanesi, essendo coniugata con il vice sindaco (post) fascista De Corato - ne sta combinando un'altra delle sue. Illuminata da un improvviso rigurgito di fervente laicità, la Ferretto ha lanciato una crociata contro i musulmani d'Italia, colpevoli di avere fondato un partito e di tramare con lo stato italiano per poter usufruire dei fondi dell'8 per mille detraibili dall'Irpef, proprio come se la religione musulmana fosse una religione come un'altra, per esempio quella cattolica. E così non è, teorizza la Ferretto, che a partire da oggi, a Milano, comincia a raccogliere firme per bloccare il piano degli infedeli. Per la Giovanna D'Arco del partito di Fini non può certo valere il discorso che un musulmano, se paga le tasse, è anche libero di finanziare la religione che meglio crede, figuriamoci poi l'ancor più sacrosanto discorso secondo cui sarebbe meglio che lo stato non finanziasse alcuna religione. No. Niente di tutto questo, la faccenda è un'altra. «La realtà - teologizza Ferretto - è che il Corano contiene versetti terribili, incitazioni alla violenza e all'intolleranza razziale e religiosa, alla teocrazia e alla discriminazione tra uomo e donna». Contro tutto ciò Silvia Ferretto, dimenticando che secondo la Bibbia a dir tanto lei varrebbe quanto una costola di Adamo, e che in quanto discendente di Eva sarebbe per di più responsabile di un'infinita serie di sciagure per il genere umano, tira dritta per la sua strada, respingendo le accuse di razzismo. «Non fatemi passare per razzista, io sono aperta a tutte le confessioni ma c'è bisogno che si rinunci a pretese totalitarie o teocratiche», replica ai miscredenti. Insomma, proprio il contrario di Adel Smith, il fondatore del partito musulmano colpevole di aver scatenato la polemica sui crocefissi negli ospedali; per non parlare delle «offese» contenute nella risposta che Smith ha dato alla Fallaci (che, grazie al cielo, almeno non ha intenzione di fondare un partito). Del resto, l'accusa di razzismo contro la Ferretto è inconsistente, e ci sono le prove: «Figurarsi che io sono quella che aveva creato i comitati antirazzisti nel Msi ancora prima di Fiuggi...». Figurarsi.