il manifesto - 05 Giugno 2002
I punti neri della Bossi-Fini
Ecco come peggiorerà la condizione di chi viene a vivere e a lavorare in Italia
LUCA FAZIO
Punto per punto, ecco il manifesto più avanzato del nuovo razzismo che presto tormenterà la vita dei moderni schiavi della fortezza Europa. Permesso di soggiorno. Viene concesso soltanto a chi entra in Italia con un contratto di lavoro. I datori di lavoro dovranno rivolgersi alle ambasciate e ai consolati italiani all'estero per assumere stranieri. Il permesso di soggiorno durerà 2 anni e non più 3, e quando lo straniero perderà il lavoro sarà costretto a tornare nel suo paese (oppure a vivere in «clandestinità»). Scompare il cosiddetto «sponsor» previsto dalla legge Turco-Napolitano, cioè la possibilità di entrare in Italia grazie a un cittadino disposto a fare da garante. Chi darà lavoro a stranieri non in regola (teoricamente) rischia l'arresto da tre mesi a un anno e multe fino a 5.000 euro per ogni lavoratore senza permesso di soggiorno. In più, il datore di lavoro dovrà garantire la disponibilità di un alloggio per l'immigrato e anche una cauzione per il reimpatrio in caso di interruzione del rapporto di lavoro.

Carta di soggiorno. Per ottenere la carta di soggiorno (che a differenza del permesso non scade) ci vorranno sei anni e non più cinque di permanenza in Italia.

Diritto d'asilo. Chi entra in Italia per chiedere asilo politico (anche chi si presenta spontaneamente in questura) viene trattenuto in un centro di identificazione; da quel luogo sarà impossibile allontanarsi, pena la perdita del diritto d'asilo. Se la richiesta viene respinta è possibile ricorrere al Tar, ma il ricorso non contempla la sospensione dell'espulsione.

Ricongiungimenti. Chi è in regola con il permesso di soggiorno può chiedere il ricongiungimento familiare ma solo con il coniuge e con i figli minori; per il ricongiungimento con un figlio maggiorenne bisogna dimostrare che quest'ultimo non possa provvedere al proprio sostentamento. Difficile far entrare i genitori: devono aver compiuto 65 anni e nel paese di origine non devono avere altri figli in grado di mantenerli.

Ingresso di minori. I minorenni che entrano in Italia non accompagnati da parenti sono ammessi per almeno tre anni ad un progetto di integrazione sociale di un ente pubblico o privato. Otterranno il permesso di soggiorno solo a 18 anni compiuti e l'ente gestore del progetto dovrà garantire che il ragazzo è in Italia da almeno 4 anni, che ha una casa e che frequenta corsi di studio oppure che lavora.

Colf e badanti. Ogni famiglia potrà regolarizzare una sola colf, ma non è stato fissato un limite per le «badanti» che assistono anziani o portatori di handicap; la dichiarazione di emersione dovrà essere presentata alle prefetture a due mesi dell'entrata in vigore della nuova legge.

Gli sportivi. Per «tutelare i vivai italiani», anche per gli sportivi extracomunitari professionisti verrà fissato un tetto di ingressi.

Quote di ingresso. Entro il 30 novembre, il presidente del consiglio, in accordo con la conferenza stato-regioni, emana il decreto che fissa i numeri degli extracomunitari che possono entrare in Italia; decreto che però è diventato facoltativo, teoricamente significa che si potrebbe anche decidere di chiudere completamente le frontiere per un anno intero.

Contributi Inps. I lavoratori immigrati che hanno versato anche meno di 5 anni di contributi potranno riscattarli anche qualora lascino l'Italia, ma solo al compimento del 65esimo anno di età (traguardo difficilmente raggiungibile in alcune aree disagiate del mondo); la prima stesura della legge prevedeva che gli stranieri perdessero tutti i contributi versati.

Espulsioni. Gli «irregolari», persone con documenti ma sprovviste di permesso di soggiorno, vengono espulsi con accompagnamento coatto alla frontiera: caricati a forza su navi e aerei.

Centri di detenzione. La permanenza nei centri di detenzione per clandestini senza identità certa passa da 30 a 60 giorni (e se non bastano per l'identificazione, allo straniero viene intimato di lasciare il paese entro 3 e non più 15 giorni).

Reato di clandestinità. Chi rientra in Italia dopo essere stato espulso compie un reato punibile con un anno di carcere (il nuovo ingresso è consentito dopo 10 anni dall'espulsione).

Uso della Marina. La nuova legge dà maggiori poteri alle navi della marina militare per intercettare in mare aperto le imbarcazioni dirette verso le coste italiane. Sono previsti sconti di pena per gli scafisti pentiti che aiuteranno le polizie a individuare chi organizza i viaggi verso l'Italia.

Impronte digitali. A tutti gli extracomunitari che chiedono il permesso di soggiorno (o il rinnovo) verranno prese le impronte.