da "Il Manifesto"

22 Febbraio 2001

Via Corelli, la Consulta da ieri in camera di consiglio

LUCA FAZIO

La materia è delicata, il verdetto si fa attendere. I giudici della Corte Costituzionale, da ieri riuniti in camera di consiglio, non si sono ancora pronunciati sull'eccezione di incostituzionalità sollevata da alcuni giudici milanesi in merito agli articoli 13 e 14 della legge Turco-Napolitano sull'immigrazione. "La decisione potrebbe essere comunicata domani come tra due mesi", ha risposto l'ufficio stampa della Corte costituzionale. La prima eccezione sollevata a fine ottobre dal giudice milanese Rita Errico - cui hanno fatto seguito poche ordinanze che fino ad oggi hanno portato alla liberazione di circa cinquanta immigrati dal centro di via Corelli - puntava l'indice sull'accompagnamento coatto alla frontiera come presupposto del trattenimento. E proprio il fermo, fino a un massimo di 30 giorni, per alcuni giudici contraddirebbe quella disposizione costituzionale secondo cui qualunque tipo di limitazione della libertà debba essere sempre motivato dall'autorità giudiziaria (art.13). In attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, il centro di via Corelli ha continuato a funzionare e solo pochi immigrati hanno avuto la "fortuna" di capitare nelle mani di giudici che non hanno convalidato il trattenimento. La maggioranza degli stranieri, cui non è stato facile spiegare per quale motivo poteva capitare di essere liberati oppure espulsi, ha protestato ma è stata ugualmente rimpatriata.