da "Il Manifesto"

13 Febbraio 2001

La battaglia tra i rifugiati di Sangatte

Tredici feriti nella rissa tra afghani e kurdi al confine tra Francia e Inghilterra

ANNA MARIA MERLO - PARIGI

Appena due giorni dopo il vertice di Cahors, dove Tony Blair e Lionel Jospin hanno deciso di rafforzare la cooperazione tra le polizie dei due paesi per lottare contro i clandestini che da Calais cercano di passare in Gran Bretagna (argomento scottante per Londra all'avvicinarsi delle elezioni), ecco i primi effetti: domenica pomeriggio c'è stata una vera e propria battaglia all'arma bianca tra rifugiati afghani e kurdi al centro della Croce Rossa di Sangatte - non lontano da Calais - che ha fatto 13 feriti, di cui due gravi. La Francia si è impegnata a ratificare entro giugno l'allegato voluto dai britannici al protocollo chiamato proprio "di Sangatte", che autorizza le polizie dei due paesi a effettuare controlli di identità da una parte e dall'altra del tunnel sotto la Manica (che tornerà ad essere "zona internazionale", cioè equiparato a una frontiera esterna dell'Ue), sia da una parte e dall'altra del tunnel al passaggio di ogni Eurostar (il Tgv sotto la Manica), che alle stazioni Nord di Parigi e Waterloo a Londra. Il campo della Croce Rossa a Sangatte sorge in un vecchio hangar, costruito ai tempi dei lavori del tunnel sotto la Manica. Avrebbe dovuto essere un rifugio provvosorio per gli immigrati in cerca di asilo. Ma oggi questo capannone, che secondo il direttore del centro non potrebbe ospitare più di 300 persone, ne accoglie fino a mille. Erano 850 domenica sera, quando, stando al racconto fatto dai responsabili del centro, degli immigrati afghani (la terza nazionalità presente a Sangatte, dopo i kurdi iracheni e gli iraniani), hanno creduto di individuare tra gli immigrati un kurdo considerato un capoccia di quella mafia che pretende un pagamento da chi tenta di passare oltre-Manica. Pagamento che gli afghani non accettano, perché non hanno abbastanza soldi. Immediatamente è scoppiata una rissa tra le due comunità, una battaglia a colpi di coltello che i 90 poliziotti che erano appena arrivati in rinforzo nel fine settimana sono riusciti a fermare solo dopo alcune ore. "La Francia dovrebbe concedere più visti", spiega Armand Bosc della Cimade, una delle principali organizzazioni che si occupano di immigrati. Invece, Parigi sta ora esaminando solo 80 casi di richiesta d'asilo. Una goccia nel mare: Sagatte è diventato un luogo allucinante, circondato da filo spinato e assediato dai poliziotti, dove la notte centinaia di persone si aggirano come fantasmi per cercare di salire su un camion, su un traghetto o su un treno per passare la Manica. Solo a gennaio, 1700 persone che tentavano di passare in Gran Bretagna sono state fermate dalla polizia. C'è chi parla di 7-8mila tentativi di passaggio al mese, cioè più di 250 al giorno. La settimana scorsa un uomo è stato trovato morto all'entrata dell'Eurotunnel: era stato urtato da un treno, che non aveva visto arrivare a causa della nebbia. Ogni notte la compagnia Eurotunnel, che gestisce il Tgv Parigi-Londra, ha pronto un pullman per riaccompagnare a Sangatte i clandestini fermati sui treni verso Londra. La compagnia di ferry P&O ha instaurato il controllo sistematico (perquisizione e rilevamento del diossido di carbonio) su tutti i camion imbarcati. Al centro della Croce Rossa, dove dovrebbe obbligatoriamente risiedere chi è in attesa di una risposta alla domanda di asilo, gli scontri violenti tra immigrati sono ormai all'ordine del giorno, anche se mai sono stati così violenti come domenica. Nella cittadina di Sangatte, dove finora non ci sono state reazioni di rigetto nei confronti degli immigrati da parte degli abitanti, cominciano a temere il peggio, e cioé che le risse si spostino dalla Croce Rossa al centro cittadino.