da "Il Manifesto"

07 Febbraio 2001

Oggi la convalida dell'arresto per i nove skin

L'accusa è di violenza aggravata dai motivi razziali. Domenica avevano picchiato un marocchino

MATTEO MODER

Si svolge stamani a Bolzano l'udienza di convalida dell' arresto dei nove aderenti al Fronte veneto skinhead che l'altra notte hanno accoltellato un giovane marocchino "reo" di essersi trovato con due connazionali e una ragazzina altoatesina nello stesso grill dell'autostrada A22 eletto dall'allegra brigata nazi per un caffè nero. I 9 skin (non gradiscono il "nazi", considerandolo un'invenzione dei media) sono tutti friulangiuliani, già noti alla polizia per atti di razzismo, difesi da parenti, amici, legali e Forza nuova: ragazzi che lavorano e che nel tempo libero si dedicano ai concerti "privati" e alla distribuzione di riviste culturali. Sono due triestini, tre pordenonesi e quattro udinesi, a testimonianza della regionalità di un fenomeno sottovalutato. I nove facevano parte di un più nutrito gruppo di teste rasate (tra le quali alcune ragazze) che, dopo aver partecipato a una festa privata in un ristorante nei pressi di Bolzano assieme a camerati di tutto il nordest, sulla via del ritorno sono incappati in tre extracomunitari che - a sentire i loro esegeti - hanno cominciato a insultarli. Feriti nell'onore e per difendere le pulzelle la ventina di skin si è difesa colpendo a calci, pugni e coltellate uno dei tre marocchini, mentre gli altri due e la ragazzina sono ahinoi fuggiti. Il giovane extracomunitario è finito all'ospedale di Bolzano con una grave ferita al fianco, mentre i nove skin sono stati bloccati dalla polizia. Per tutti l'accusa è di lesioni gravi con l' aggravante dei motivi razziali (legge Mancino). Il leader di Forza nuova del Friuli-Venezia Giulia, Fabio Bellani, a caccia di visibilità non potendo occupare sempre la sede dell'Ansa, ha dichiarato che gli skin, pur non contigui al movimento, sono amici suoi. Il capo del Fronte veneto (sotto processo a Verona assieme a 57 camerati per violazione della Mancino) Piero Puschiavo, imprenditore dell'arredamento (i giornali locali puntano sulla rispettabilità professionale degli skin: imprenditori, impiegati, operai) ha detto che deve pagare chi ha picchiato per primo, cioè il marocchino. Inattendibili le testimonianze dei presenti al fatto: tre marocchini, un benzinaio macedone e una giovanetta che ha tradito le ascendenze italicoariane.