|
da "Il
Manifesto"
|
31 Gennaio 2001 Inchiesta Digos sulle curve neonaziste veronesi Reazioni dopo le sconcertanti dichiarazioni del presidente Pastorello sullo scambio Bonazzoli-Mboma Dopo le dichiarazioni di Pastorello ("i tifosi del Verona non vogliono negri", in relazione al ventilato scambio Bonazzoli-Mboma), il razzismo è tornato in primo piano nel mondo del calcio. Il sottosegretario (alla Difesa), Gianni Rivera, ha proposto una norma federale in modo "che ogni squadra abbia due giocatori neri e uno debba scendere in campo regolarmente". Invece il verde Paolo Cento vuole "subito una domenica contro il razzismo e ogni forma di intolleranza e discriminazione razziale, utilizzando gli stadi come luogo di mobilitazione civile e culturale. Anche nelle curve è giunto il momento che la tifoseria sana reagisca ai messaggi di odio che provengono dalle frange non sempre isolate di ispirazione neonazista". Intanto la Digos di Verona ha aperto un'inchiesta sui cori anti-Thuram di domenica scorsa (il reato ipotizzato è "istigazione all'odio razziale"), cori per i quali la società veneta è stata multata di 40 milioni dal giudice sportivo. In città il caso è montato anche perchè a Verona non si è ancora spenta l'eco del caso Marsiglia, dopo la trasmissione Sciuscià di Rai2 che aveva denunciato il crescente clima d'intolleranza nel capoluogo veneto. "Ci si deve convincere ad usare ogni forma di dissuasione e, se fosse necessario chiudere lo stadio, lo si chiuda. Sarebbe preferibile impedire l'accesso a quattro delinquenti piuttosto che continuare a rimanere spettatori inerti di una logica violenta e razzista": ha dichiarato il sindaco di Verona, Michela Sironi Mariotti, che guida una giunta di centrodestra, a proposito del tifo razzista allo stadio di calcio Bentegodi e del caso Bonazzoli-Mboma. Il primo cittadino ha anche ricordato che gli episodi di razzismo si verificano solo allo stadio con il Verona Calcio e non con l'altra squadra cittadina, il Chievo, che pur ha due giocatori di colore, e neppure con quella di basket, che ne ha molti. Episodi, ha ricordato ancora il sindaco, che nello scorso week end si sono verificati anche a Reggio Calabria ed in altri stadi. "Tutto ciò rende urgente che chiunque abbia delle responsabilità, se le assuma fino in fondo: la battaglia contro qualche decina di teppisti è una condizione di onorabilità di una città e di uno sport". |