da "Il Manifesto"

27 Gennaio 2001

Appuntamento in nero. A Verona

Forza Nuova indice una manifestazione nazionale: il 10 febbraio, contro l'immigrazione

MATTEO MODER

Verona, al centro in questi giorni delle polemiche suscitate dal reportage di Sciuscià sulla vicenda non certo chiusa del professor Luis Marsiglia, è stata scelta non a caso da Forza Nuova per aprire ufficialmente la sua campagna elettorale per le prossime politiche. Il 10 febbraio, nel rione di Veronetta, Roberto Fiore, Massimo Morsello e i big nazionali e provinciali del movimento fascista, difensore della cristianità, della famiglia, dell'incremento demografico, si misureranno con il tema che tira di più: l'immigrazione. "Con Haider in Forza Nuova, basta immigrazione, fermiamo l'invasione". Il tema lo dice lunga sugli intenti pacifici e conciliatori di Fiore e soci alla ricerca della massima visibilità possibile per pescare nuovi militanti nell'area della destra radicale, degli ultras, dei naziskin, di quella Verona minore (l'inchiesta di Jacona non generalizzava) che ha inquietanti agganci, più o meno manifesti, con la Verona per bene. I Centri sociali e realtà antifasciste veronesi e del resto d'Italia hanno già preannunciato la loro presenza il 10 febbraio proprio a Veronetta per contrastare Forza Nuova. "La scelta di Forza Nuova - hanno scritto -non è casuale. La nostra città è infatti nota per il suo legame con gli ideali fascisti. Da capitale di fatto della repubblica di Salò all'attuale giunta di centrodestra, Verona - hanno spiegato - si è dimostrata nel tempo terreno fertile per formazioni eversive legate alle destre nazi-fasciste e non è casuale nemmeno la scelta di piazzetta S. Toscana a Veronetta abitata da un imponente comunità di cittadini immigrati". Forza Nuova ha tappezzato la città di manifesti e adesivi, mentre solo tre giorni fa ha aperto una nuova sede a Isola della Scala. La Verona della Curia, delle Istruzioni, delle Associazioni cattoliche tradizionaliste e integraliste continua intanto a insistere sulla presunta offesa recata da Sciuscià a tutta la città. Il sindaco, Michela Sironi Mariotti, ha querelato la Rai per diffamazione. Ne ha per tutti: per il responsabile del documentario, per i curatori del programma, per i responsabili dell'azienda e in particolare il presidente Roberto Zaccaria. "Sarà così un tribunale della repubblica - ha detto il sindaco - a stabilire il risarcimento dovuto alla città di Verona, oggetto di uno dei più ridicoli, ma non per questo meno infamanti, servizi giornalistici che la riguardano". Il sindaco querela, la Provincia vuole le scuse della Rai, la Curia invita a non pagare il canone, i diessini veronesi hanno parlato di un attacco "feroce e strumentale" (alla Curia). Ma a chi allora voleva tirare "la volata elettorale" (parole del portavoce curiale) Sciuscià?