INTERVISTA/DOPO EL EJIDO
"L'apartheid in Andalusia"
Nair, deputato europeo: "Lì vige lo schiavismo"
 

- ANNA MARIA MERLO - PARIGI

da "Il Manifesto" del 15 Febbraio 2000

S ami Nair, deputato europeo e grande specialista di immigrazione (è anche stato consulente del ministro degli interni francese, Jean Pierre Chevènement), è appena tornato dalla Spagna del sud, dove ha potuto incontrare gli immigrati vittime delle "caccia al moro" che si è scatenata a El Ejido, una cittadina dell'Andalusia. Come deputato europeo, ha fatto votare una risoluzione di condanna degl avvenimenti e di richiesta di chiarimenti al governo spagnolo sulle misure che intende prendere per fronteggiare il problema. Cosa ha potuto constatare nel sud della Spagna, visto che in un articolo pubblicato sul quotidiano spagnolo "El Pais" assieme allo scrittore Juan Goytisolo descrivete una situazione eccezionale? A El Ejido, da 10-15 anni a questa parte, dei proprietari terrieri analfabeti, diventati in pochi anni miliardari, occupano manodopera clandestina utilizzando metodi brutali. Sono i proprietari che hanno organizzato le reti di clandestini, soprattutto dal Marocco ma anche dall'Africa sub-sahariana, che sono obbligati a lavorare 16 ore al giorno, pagati pochissimo, e a maneggiare quantità enormi di pesticidi, senza nessuna possibilità di vivere decentemente nella città. Vivono in abitazioni di fortuna, in cartone o in plastica, in condizioni che non hanno equivalente in Europa. Questo è schiavismo. C'è, in quel pezzo di Spagna, una situazione di apartheid, come non esiste in nessuna altra parte d'Europa, simile a quella che poteva esistere nel sud degli Stati uniti all'inizio del secolo o in Sudafrica ai tempi dell'apartheid. Lei accusa i proprietari terrieri, ma ha accusato anche i politici C'è una precisa complicità con l'estrema destra a El Ejido. La cittadina ha un sindaco ufficialmente del Partito popolare, ma che è un ex franchista dichiarato. Ma anche il governo ha le sue responsabilità : prima di tutto, perché ha rifiutato di regolarizzare dei lavoratori immigrati presenti sul territorio da anni, poi perché con il dibattito che ha avuto luogo sulla "Ley de extranjeria" il governo non ha fatto altro passi indietro, perché in sostanza rifiuta di applicare la legge in vigore. Inoltre, appena scoppiati gli incidenti, non è stato fatto nulla di nulla per proteggere gli immigrati. Come è iniziata l'ondata di violenza? Si sono verificati due avvenimenti a breve distanza l'uno dall'altro. Due proprietari terrieri, che volevano distruggere la baracca di cartone e plastica dove da una decina di anni viveva un immigrato, sono stati uccisi dall'uomo, che ha reagito violentemente all'aggressione. Poi c'è stato il caso della ragazza uccisa da uno squilibrato di origine marocchina. La reazione, dopo questo secondo fatto, è stata fortissima: una vera e propria caccia all'immigrato, durata tre gioni, il terrore. Ero a Granada e un immigrarto di origine senagalese è venuto a raccontarci cosa era successo. Non ho mai visto una cosa del genere, a parte nei film delle Ss degli anni '30. Bisogna sottolineare che la regione dove si sono prodotte queste violenze - l'Andalusia - è fortemente aiutata dai fondi strutturali dell'Unione europea. E gli spagnoli sono più che fieri di essere nell'Unione e prendono sempre più le distanze dal sud. Lei descrive una situazione di guerra tra popolazione e immigrati. Ma per la produzione di primizie c'è bisogno di manodopoera immigrata. Cosa faranno i proprietari? Ho saputo - e mi preparo a reagire al parlamento europeo -che i proprietari hanno fatto venire degli immigrati dall'est, dalla Romania in particolare, bianchi e cristiani, come risposta allo sciopero proclamato dagli immigrati nord-africani (e lunedì sospeso, ndr). Alla tragedia, viene aggiunto l'orrore etnico. Gli immigrati, per sfuggire alla violenza, si sono rifugiati nelle colline circostanti El Ejido. Ma, come diciamo nell'articolo 4 della Risoluzione del parlamento europeo, siamo esterrefatti di fronte alla passività delle forze di polizia. Non possiamo decidere delle sanzioni contro l'Austria, e lasciare che dei piccoli Haider crescano e dominino qui e là indisturbati.