SPAGNA DOPO LE NOTTI RAZZISTE
Il giorno de los moros
El Ejido, in sciopero gli immigrati marocchini: "Noi siamo lavoratori, non delinquenti". I sindacati: "Se il governo non pagherà i danni ai negozi, ci penseremo noi"
 

GIULIANA SGRENA

da "Il Manifesto" del 10 Febbraio 2000

L' immagine è perlomeno inusuale: gli immigrati marocchini - los moros come vengono chiamati - concentrati vicino alla principale stazione di polizia di El Ejido. I manifestanti razzisti, autori degli attacchi dei giorni scorsi, schierati sul lato opposto della strada. In mezzo la polizia, il cui contingente, dopo le polemiche dei giorni scorsi per l'assenza delle forze dell'ordine mentre venivano assaltate le case dei marocchini, è stato rafforzata con centinaia di uomini giunti da diverse parti dell'Andalusia. I lavoratori marocchini, che costituiscono il grosso della manodopera agricola, hanno iniziato martedì uno sciopero a tempo indeterminato. C'è chi dice per paura, dopo le violenze xenofobe dei giorni scorsi, e chi per dimostrare che sono "una forza produttiva" e non dei delinquenti, come sostengono i razzisti che danno loro la caccia. Tanto che ieri hanno dovuto rimboccarsi le maniche i proprietari delle serre per evitare che i prodotti finiscano al macero. E' ormai da una decina d'anni che i lavori agricoli stagionali richiamano a El Ejido migliaia di immigrati, da quando la zona costiera della brulla Almeira si è trasformata da deserto in orto coltivato. Guadagnano, quando il lavoro c'è, circa 1 milione e 200mila al mese, gran parte dei quali vengono mandati a casa per mantenere la famiglia. Ma c'è anche chi la famiglia l'ha portata qui e si scontra con i problemi della scuola e della casa. Non si può vivere con donne e bambini ammassati in baracche fatiscienti. Molte delle quali sono state rase al suolo dai bulldozer del comune, secondo il sindaco per "motivi di igiene". Una motivazione non troppo credibile se portata avanti da Juan Enciso, esponente della destra (Partito popolare) di Aznar che ha fatto della campagna anti-immigrazione il suo cavallo di battaglia elettorale. Salvo poi sfruttare gli immigrati nelle aziende agricole di famiglia. Molti immigrati sono facilmente ricattabili: oltre ad avere un lavoro precario sono anche irregolari. Quindi la loro regolarizzazione - la legge in vigore prevede una sanatoria per chi si trovava in Spagna entro il giugno '99 - è uno dei punti prioritari per i sindacati, insieme ai contratti di lavoro e a una politica per la casa, ci dice José Luis Sanchez, responsabile per l'immigrazione delle Comisiones obreras (Ccoo), raggiunto per telefono a El Ejido. Tutti i problemi saranno discussi in una commissione formata da imprenditori, sindacati e organizzazioni degli immigrati, molti dei quali sono anche affiliati ai sindacati, ci dice Sanchez. Si parla anche di risarcimenti per le case e i negozi degli immigranti distrutti negli assalti dei giorni scorsi e se non sarà il governo a darli, assicura Sanchez, lo farà il sindacato. Dopo gli attacchi razzisti di El Ejido si è anche riunita martedì la Mesa por la integracion social de los inmigrantes de Almeria, alla quale, guarda caso, non ha partecipato, unico assente, il sindaco Juan Enciso. La riunione tuttavia, in cinque ore di discussione, è riuscita a raggiungere il consenso dei partecipanti su un solo punto: "incrementare le misure di sicurezza". L'eco della violenza razzista ha comunque raggiunto sedi politiche e palazzi di Madrid, particolarmente attenti alle ricadute elettorali di questi avvenimenti in vista del voto del 12 marzo, che in Andalusia sarà doppio: lì si voterà anche per la regione autonoma. Quindi ieri a El Ejido si sono ritrovati, su iniziativa di Antonio Gutierrez, segretario generale delle Comisiones obreras, sindacalisti e politici, di tutti gli schieramenti: dal Partito socialista a quello Popolare passando per Izquierda unida. La drammatica situazione di El Ejido e i problemi relativi all'immigrazione non rischiano di diventare grimaldello della campagna elettorale? "Abbiamo chiesto a tutti i politici di non usare questa partita nella campagna elettorale ma di impegnarsi, tutti, a rispettare i diritti degli immigrati", ci risponde José Luis Sanchez, "per questo oggi (ieri per il lettore, ndr) abbiamo tenuto un incontro al quale hanno partecipato tutti i partiti: i democratici contro i razzisti". Intanto ieri negozi e scuole sono stati riaperti ed è stato spento l'incendio della fabbrica di plastica da cui fuoriusciva una nube nera che copriva con un odore acre tutta la città. Se non saranno affrontati seriamente i problemi di El Ejido la violenza rischia di propagarsi a tutta la provincia di Almeira, dove si concentra buona parte dell'immigrazione maghrebina.