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"Una riflessione sulle scelte delle donne, partendo dalla premessa che tutte hanno il diritto di essere felici" "Ogni donna ha il diritto di godere una vita sessuale sicura e appagante, ha il diritto di avere figli e la libertà di scegliere se, quando e quanti averne". in sei lingue: di Federica Gaida
Nuove misure del PE per contrastare il turpe commercio e per punire i responsabili. Riparte da Strasburgo la "santa alleanza" delle istituzioni comunitarie contro la tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento sessuale e di manodopera. Il Parlamento Ue ha infatti approvato martedì 17 gennaio una relazione che chiede di "rendere integralmente comunitaria la politica europea in materia di lotta alla tratta degli esseri umani" che spesso alimenta la prostituzione. Agenzia Sir
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Tratto da www.epicentro.iss.it/problemi/ivg/ivg.asp
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Una decisa svolta dopo anni di "inverno demografico" o una "ripresina" da catalogare fra i segnali incoraggianti ma nulla più? L'aumento del tasso di fecondità in Italia che, secondo l'Istat, nel 2004 ha toccato 1,33 figli per donna non illude i demografi. «Ci vuole ben altro per poter pensare a una seria inversione di tendenza», dice ad Avvenire Antonio Golini, demografo dell'Università La Sapienza e uno tra i più solerti in Europa a lanciare l'allarme sulla denatalità. Difficile dargli torto: se usciamo dalle percentuali, troviamo che il numero effettivo delle nascite dal 1995 (anno del minimo storico) al 2004 è aumentato di poco più di 35mila unità: da 526.064 a 562.599. E tale aumento - avverte l'Istat - è dovuto in buona parte agli immigrati. Ben altro dovrebbe dunque essere il livello di nascite perché si possa parlare di una ripresa demografica nel nostro Paese: «In Francia - dice Golini - un Paese che ha una popolazione equivalente a quella italiana, attualmente le nascite annue variano intorno alle 750mila, quasi il 40% in più di quelle registrate in Italia. Ecco, questo sì che farebbe una differenza». Tratto da Avvenire 12.01.2006
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Nel convegno che si è
tenuto la scorsa settimana a Roma spiegano come il fenomeno
dell'interruzione volontaria di gravidanza tra le donne straniere nel nostro
paese sia in costante crescita: 10.131 (7,4 per cento del totale) nel 1996,
21.201 (15,9 per cento) nel 2000 e 31.836 (26 per cento) nel 2003. In alcune
Regioni, dove maggiore è la presenza di stranieri, questa percentuale
risulta più elevata: 38 per cento in Veneto, 37 per cento in Lombardia, 34
per cento in Emilia Romagna, 33 per cento in Piemonte e 31 per cento nel
Lazio. Tratto da www.stranieriinitalia.it
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Secondo il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti
il “Documento finale”
del I Incontro Internazionale di pastorale per la liberazione delle donne di
strada, svoltosi a Roma il 20 e il 21 giugno 2005 si iniziativa del
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Tratto da Zenit.org 11.07.05 |
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Alla ricerca di altri 40-60.000. Un anno per completare il ciclo selezione-assunzioneLe richieste diventano pressanti: cliniche private, case di riposo, istituti per anziani e disabili non autosufficienti cercano come il pane infermieri professionali. Secondo l’Ipasvi, l’ordine professionale di categoria, oltre ai 326.000 infermieri attivi, ne mancano altri 40-60.000. |
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Le imprenditrici cinesi in Italia sono 6.992, e rappresentano il 15% delle immigrate a capo di un azienda, in totale 46897. Dividono il podio con le tedesche (3.901) e le francesi (2.737). Al quarto posto ci sono le marocchine e le nigeriane (con lo stesso numero di imprenditrici, 2.034), seguono le romene (1.737), le inglesi (1.255) e le serbe montenegrine (1.227). (tratto da www.stranieriinitalia.it)
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Il Coordinamento Nazionale contro la Tratta invia una Lettera al Ministero per le Pari Opportunità. Per una corretta applicazione dell’articolo 18 del Testo Unico dell’Immigrazione. Disponibilità dello sportello giuridico InTI (Gruppo Abele, ASGI, Regione Piemonte) per informazioni in merito e invito a sottoporre allo stesso, la casistica relativa alle difformi applicazioni dalla legge. Tratto da Migranti press N°27 08.07.2005 |
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Welfare locale e nuovo mercato delle cure domiciliari Il sostegno alla domiciliarità assicurata dalle lavoratrici straniere. 06.2005 L’assistenza domiciliare viene a volte ridotta a un contratto privato tra un anziano in cerca di assistenza e una lavoratrice immigrata in cerca di lavoro. In realtà tale incontro è sempre sociale e, come tale, ha bisogno di politiche locali di supporto, in modo che tutti gli attori possano esercitare i loro diritti di cittadinanza. Da qui la necessità di luoghi pubblicamente riconosciuti di mediazione tra domanda e offerta, azione di tutoring da parte di operatori competenti, formazione per le donne immigrate, spazi aggregativi per il tempo libero di EBE QUINTAVALLA . Tratto da Animazione Sociale N° 4
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Nella domiciliarità due domande sociali e due economie familiari vengono a incontrarsi positivamente, producendo insieme assistenza e lavoro e, dunque, nuova qualità di vita per gli anziani e per le donne immigrate, ma anche per le rispettive famiglie. Non mancano i problemi. Se si osserva da vicino l’incontro tra famiglie e donne immigrate emerge, intatti come tale incontro abbia bisogno di adeguate politiche di sostegno. Solo così esso può esprimere le sue potenzialità ed evitare invischiamenti in storie di reciproco asservimento EBE QUINTAVALLA .Tratto da Animazione Sociale N° 4
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La situazione del Marocco - Nel nord del Marocco si concentra l’etnia berbera. I popoli berberi sono chiamati uomini liberi perché il loro spirito è indipendente e lo vediamo soprattutto in Algeria dove queste popolazioni si è sempre opposte a tutti i regimi arabi per conservare la sua lingua, la sua identità, la sua cultura. E’ un popolo fiero che ha sempre suscitato anche timore in coloro che volevano avvicinarlo. Il popolo berbero si è adattato alle presenza straniera accogliendo le religioni cristiane, ebraiche, islamiche. di A.Aicha operatore UPM
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Vi presentiamo una breve sintesi dei risultati dei “Progetti di Protezione Sociale”, scheda finale su la tratta delle donne del “OSSERVATORIO” ha elaborato i dati agosto 2000 – dicembre 2004 (La fonte dei dati e del testo è il “Dipartimento Per Le Pari Opportunità”) |
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![]() Pressione Politica/ Tutela dei Diritti - Sintesi del Gruppo di Lavoro Caritas Italiana |
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![]() a cura di Fredo Olivero |
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Sintesi dell’indagine condotta dall’INPS |
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Il comitato per i diritti delle donne e le pari Opportunità Relatrice : Marianne Erikss |
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di Davide Petrini - Valeria Ferraris - Franco Prina - Maria Virgilio |
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Documentos varios en español | |||||||||
Tesi di dottorato di Leslie Hernández, febbraio 2003 |
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Hoy en el mundo se encuentran más de 2 millones de migrantes peruanos, o sea casi el 10% de nuestra población actual. |
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Migrantes, hombres y mujeres, tejedores de esperanza "Donna Migrante fabbricante di speranze" (Manifesto del giorno dei migranti e la sua famiglia
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Minori e Famiglia | |||||||||
A Milano nuclei familiari di immigrati si occuperanno di minori rimasti senza la famiglia Sette famiglie sudamericane e tre arabe saranno le prime «affidatarie» di ragazzi originari dei loro Paesi, a cui non far pesare il trauma del distacco dai luoghi di provenienza In cantiere anche iniziative per il ricongiungimento parentale. di Laura Badaracchi Tratto da Avvenire
Rapporto Unicef-Caritas Uno su due (41%) viene portato dal pediatra se i genitori sono regolari. Solo uno su 20 (5,6%) se mamma e papà sono invece irregolari. I tassi di mortalità infantile e neonatale sono di 3,7 per ogni mille rispetto a 2,7 di bimbi con genitori italiani. Ha il merito di sfatare alcuni luoghi comuni il primo rapporto Unicef-Caritas sulla situazione dei minori stranieri in Italia presentato ieri a Roma. Tratto da www.emigrazione-notizie.org
Riportiamo una sintesi del Sir (nr. 81) sul Rapporto Eurispes Roma (Migranti-press) - Il sesto “Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza”, condotto dall’Eurispes e da Telefono Azzurro, su un’analisi di 1.200 pagine, traccia, attraverso due indagini distinte, l’identikit del bambino e dell’adolescente. La rilevazione è stata svolta attraverso 2.470 questionari indirizzati a giovani tra 12 e 19 anni. Quanto alla scottante problematica sugli immigrati, si è riscontrata una notevole diffidenza nei loro confronti: “Per quanto riguarda l’opinione sulla presenza di stranieri nel nostro Paese, gli adolescenti - si legge - esprimono solo nel 31,6 % dei casi l’opinione secondo cui gli immigrati dovrebbero essere accolti e avere gli stessi dritti degli italiani. Circa 1 ragazzo su 4 dichiara invece di essere totalmente in disaccordo e vorrebbe addirittura vederli allontanati dal nostro territorio. Più cauto, ma diffidente, il 28,2% degli adolescenti disposto ad accettare gli immigrati a patto che questi si rivelino utili al Paese. Infine, l’8,6% degli intervistati non concederebbe agli immigrati parità di diritti, anche se ritiene giusto accoglierli”. Tratto da Migranti-press 47
Nove neonati su 100 sono stranieri. Uno su due (41%) viene portato dal
pediatra se i genitori sono regolari. Solo uno su 20 (5,6%) se mamma e papà
sono invece irregolari. I tassi di mortalità infantile e neonatale sono di
3,7 per ogni mille rispetto a 2,7 di bimbi con genitori italiani. Tratto da www.stranieriinitalia.it
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Italia come la Francia? Non credo che le parole preoccupate di Prodi sul degrado di molte nostre periferie intendessero proporre questa identificazione. La rivolta dei figli, la terza generazione, di coloro che sono immigrati in Francia diversi decenni fa è la rivolta di chi sperimenta sulla propria pelle il fallimento di una promessa di integrazione: di diventare pienamente cittadini francesi non solo sulla carta, ma nella eguaglianza pratica delle possibilità, se non nei risultati. di Chiara Saraceno |
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NON È la prima volta che dei giovani delle periferie francesi si rivoltano. Non si tratta di “ribelli senza causa”: reagiscono di fronte a un dramma o a un’ingiustizia macroscopica come quella che si è verificata a Clichy il 27 ottobre, quando due giovani minorenni inseguiti dalla polizia sono morti folgorati. Certo, si è trattato di un incidente, ma se gli agenti della polizia non si fossero lanciati all’inseguimento non sarebbe successo. Questo tragico avvenimento è stato il detonatore di una rivolta che ha le sue radici in una storia che la Francia fatica a scrivere, a riconoscere e a inserire nell’immaginario collettivo. di TAHAR BEN JELLOUN |
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Villanova/Ro (Migranti-press) - Una scuola elementare frequentata soltanto da bambini rom non è proprio un caso frequente. E invece a Villanova Marchesina, borgo polesano di 1.200 anime sulle rive del Po, gli unici alunni rimasti in classe sono figli di nomadi rom stanziatisti lì. E i genitori degli scolari italiani hanno trasferito figli in una scuola vicina. Tratto di Migranti-press 41 |
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Il caso l’allarme lanciato alla presentazione del nuovo master sulla devianza e il disagio minorile: sono una minaccia perché la loro identità e’ in crisi. di Giovanna Favro Tratto da LA STAMPA 10/09/2005 |
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di Stefano Molina (Fondazione Giovanni Agnelli) - Milano, 20 maggio 2005.
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MILANO - I minori stranieri regolarmente presenti in Italia lo scorso anno erano 412mila, il 45% in più rispetto al 2001, quando se ne contavano 128mila. Quasi la metà (il 48%) di loro era nata in Italia. Sono i dati di un convegno organizzato alla fine della scorsa settimana a Milano dalla Fondazione Giovanni Agnelli e dalla Fondazione Iniziative e studi sulla multietnicità (Ismu).
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Circolare prot. n. 04007115/15100/325 del 12.7.2004 n. 32. oggetto: Parere del Consiglio di Stato - Sezione I - n. 5453/03 del 4.2.2004 - Iscrizione anagrafica dei minori nati da soggetti stranieri regolarmente residenti.
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Roma, 08-14 gennaio 2005 Noi salesiani, salesiane e laici riuniti a Barcellona, provenienti da 15 nazioni dell’europa, vogliamo testimoniare l’impegno della Famiglia salesiana per una nuova attenzione al fenomeno dell’immigrazione. Tutto questo in linea di continuità con altri incontri promossi in questo ultimo quinquennio a livello dei salesiani d’europa. Ci siamo lasciati sollecitare dal sogno missionario di Don Bosco del 9-10 aprile 1886 a Barcellona dove ragazzi che il Santo non conosceva lo chiamano a gran voce dicendogli: “Ti abbiamo aspettato tanto tempo ma adesso che sei tra noi non ti lasceremo scappare”. Da Migranti-press anno XXVII – Nr.2 |
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Roma, 25-26 ottobre 2004 - Comunicato finale L'Incontro si è svolto nella sede del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in Roma. Ad esso hanno partecipato, oltre ai Superiori del Consiglio e a due suoi Officiali, due Vescovi e vari sacerdoti, religiosi/e e laici rappresentanti delle Conferenze Episcopali di Il Nazioni europee. Da Migranti-press anno XXVI – Nr.48 |
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Nel 2003, su 25.291 bambini registrati all'anagrafe di Roma, 14.048 hanno almeno un genitore straniero; nel 2001 erano 12.458 su 25.100. Da Migranti-press anno XXVI – Nr.48 |
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Il problema degli stranieri in oratorio e nelle attività stive, "NoiTorino" presenta uno strumento di lavoro per il 2004 |
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e la scheda di rilevazione dati per i minori stranieri non accompagnati |
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Proposte per una nuova intesa tra istituzioni e privato sociale |
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di Elena Rozzi, Save The Children Italia, febbraio 2003 |
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di Roberta Aluffi Beck-Peccoz |
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Studenti | |||||||||
Scheda riassuntiva delle attività svolte e dei materiali prodotti dall'U.T.S.(Unita'Territoriale di Servizi) ALCUNI DATI STATISTICI – PIEMONTE – ANNO 2004/2005 L’incidenza percentuale sul totale degli allievi è in media del 6,84%. Gli allievi stranieri sono presenti in tutte le province, pur con percentuali varianti da un massimo del 9,06% a un minimo del 2,76%. Il numero delle scuole con percentuali di alunni stranieri pari o superiori al 5% è di 419 su un totale di istituti che è di 685.
La scuola italiana è avviata verso uno scenario multiculturale, con la presenza di circa 300.000 studenti di cittadinanza non italiana, l’orizzonte che si profila è quello di uno scenario internazionale, proprio perché le nuove generazioni sono anche appartenenti a ‘culture altre’ rispetto a quella italiana. Tesi Laurea Claudia Rofi 2004/2005
L’obiettivo del presente documento è di presentare un insieme di orientamenti condivisi sul piano culturale ed educativo, di individuare alcuni punti fermi sul piano normativo e di dare alcuni suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l’integrazione e la riuscita scolastica e formativa, ferma restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la loro responsabilità in materia, nel quadro della legislazione vigente. elaborato dal gruppo di lavoro di cui fa parte Germano Garatto per Caritas Italiana presso il MIUR.
Fonte dati MIUR - Ufficio di Statistica,Indagini sull'Istruzione universitaria 2003.2004,2005.
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