Tabacci difende con tenacia il suo emendamento
che regolarizza non solo colf e badanti, ma anche quanti si trovano in
nero
Bossi all’assalto dei centristi: no alle sanatorie Il ministro vuole il voto sulla legge prima dei ballottaggi. Lite anche sulle impronte digitali: per tutti o solo per gli extracomunitari? Tutto il Carroccio è comunque in ebollizione, dalla Padania , il giornale del partito, fino al capogruppo alla Camera Alessandro Cè che chiede niente meno l’intervento di Silvio Berlusconi per fermare il «nemico» Tabacci. Anche An comunque invita l’esponente del Ccd a tornare sui suoi passi. Invoca Ignazio La Russia: «Insistere è un errore politico». Il capogruppo di An a Montecitorio indica però, significativamente, una scappatoia che potrebbe essere percorsa: «La questione del sommerso è già stata affrontata da un altro provvedimento del governo e se ne potrà ulteriormente parlare». Come dire: la regolarizzazione degli immigrati che lavorano in nero nell’industria o nei cantieri potrebbe essere inserita nelle leggi che riguardano, appunto, l’emersione del sommerso. Soluzione che si può dedurre anche dalla posizione più «morbida» del ministro dei Rapporti con il Parlamento, il ccd Carlo Giovanardi: «L’emendamento Tabacci andrebbe presentato con un altro provvedimento perché il disegno di legge sull’immigrazione va bene così». I rapporti all’interno della maggioranza restano però tesi anche sulla vicenda delle impronte digitali. Il ministro dell’Interno Claudio Scajola è intervenuto per dire che saranno introdotte per tutti a livello europeo. E Francesco Rutelli gli ha dato ragione. Ma alla Camera c’è ancora l’emendamento, firmato da Isabella Bartolini di Forza Italia, sui rilievi «fotodattiloscopici» solo per gli immigrati. L’Udc, che ha presentato un controemendamento che prevede la stessa misura per tutti, quindi anche per gli italiani, è pronta a dare battaglia anche a costo di votare in modo diverso dal resto della maggioranza. |
Roberto Zuccolini |