Da IL DIBATTITO

Idee per Verona Rivista di attualità e di confronto politico

Numero 4 - Gennaio-febbraio 2001

"La censura del chiasso": mostra mercato della subcultura

di Giovanni Bonetto Gentile

dottoressa Piccolboni, ho letto con vero sconcerto il suo resoconto del convegno veronese di sabato 24 febbraio La censura del chiasso: come lo strapotere mediale uccide il dissenso. Devo perciò informarla di due o tre cose delle quali lei verosimilmente non è al corrente. Innanzitutto che gli editori 'di sinistra' (Manifestolibri, Kaos, Leoncavallo ecc.) hanno pubblicamente smentito di essere stati contattati. Infatti gli organizzatori della rassegna si sono procurati il materiale librario presso i distributori. Un dato di fatto che hanno riconosciuto candidamente - se possibile - gli stessi Bajona e Badariotti, con dichiarazioni ("Mbe'? Ce li hanno dati i distributori", "Questa è una mostra di libri, non di editori") che avrebbero comportato uno scarto rispetto a quanto, sul piano del significato dell'iniziativa, era stato invece annunciato nel programma ("Prima rassegna delle edizioni samiszdad italiane", "dare spazio alle produzioni editoriali ..."). Senonché tutti abbiamo potuto constatare come si trattasse effettivamente di una mostra mercato dei prodotti di determinate case editrici. A tal proposito, non sarà superfluo farle notare come, sui tavoli, mediante l'esposizione di appositi cartigli, fossero volta per volta indicati i nomi dei diversi editori presenti coi loro materiali alla manifestazione. Credo che sarà un tribunale a decidere se, in casi come questi, sia o non sia la stessa cosa chiedere prima il consenso dell'editore, o semplicemente rivolgersi al distributore, poiché a quanto mi risulta, gli editori i cui libri sarebbero stati esposti alla mostra della "cultura non conforme", senza essere stati preventivamente contattati, avrebbero intenzione di rivolgersi alla magistratura. In secondo luogo, il discorso relativo alle due sedie "scocciate" (... gergo invero singolare il suo ... o forse lo Zingarelli Zanichelli, a causa della sua ipotizzabile conformità, non serve più a niente?) è affatto simile. Infatti, anche Sabelli Fioretti e Lupetti sono stati contattati in maniera 'non conforme' (alle buone maniere, s'intende). A Sabelli Fioretti: "Vieni, che c'è anche Lupetti"; a Lupetti: "Vieni, che c'è anche Sabelli Fioretti". Essi stessi, immagino, denunceranno alla magistratura: a) l'imbroglio, b) l'abuso dei propri nomi e c) la successiva diffamazione. Non sarà superfluo accennare, dottoressa Piccolboni, al fatto che il reale contenuto dell'iniziativa fosse celato dietro a un titolo non solo tranquillizzante per la sua genericità, ma anche, tutto sommato, abbastanza accattivante ("Alla scoperta della cultura non conforme" ... ma perché no?!). Già in precedenza, con modalità affatto simili, l'assessore Bajona aveva fatto in modo di presentare alla cittadinanza veronese il raduno europeo di skins neonazisti, svoltosi a Verona il 16 dicembre, come "un'occasione di sano divertimento per i giovani della città". Quanto alla qualità della cosiddetta "cultura non conforme" devo, mio malgrado, fare alcune puntualizzazioni. Ci vuol poco a parlare, come ha fatto Enzo Giraudo, di Pessoa e Junger ("Un medio distributore di Bologna mi ha riempito di elogi alla proposta di pubblicare Ferdinando Pessoa e Junger"). Ma lei ha dato un'occhiata al resto, anzi alla maggior parte, del materiale bibliografico presentato nell'ambito dell'iniziativa? Ma quali Pessoa e Junger (o Pound, o Evola), i cui testi erano pure presenti sui tavoli al teatro Camploy! Ma quali grandi autori! Ma mi faccia il piacere, dottoressa Piccolboni! Prima ancora di esprimere un giudizio sulla qualità politica (tutto sommato autoevidente) del libro "non conforme", vorrei dimostrarle la qualità subculturale dello stesso. Prendo un catalogo a caso: Editrice Civiltà di Brescia, Catalogo generale 2001. Lo sfoglio. A p. 23 vi trovo il libro P.D.S. Scopriamo le carte! del sac. Luigi Villa (che è anche il direttore della casa editrice) con la collaborazione del dott. (ingegnere) Franco Adessa. Ebbene, ritengo altamente probabile che il libercolo, in vendita presso Editrice Civiltà a lire 3000, riporti le stesse cose contenute anche nel sito internet ferocemente antisemita www.holywar.org, del quale, peraltro, non è affatto chiara la paternità. In quella sede i nostri (Villa e Adessa) firmano un dossier riguardante i simboli del Pci-Pds-Ds, i quali, secondo i due illustri studiosi, avrebbero richiami satanici e massonici ed inviterebbero addirittura alla realizzazione di una sessualità peccaminosa: "Questo simbolo [la falce e martello] non è altro che l'insieme delle lettere G e T, rispettivamente simbolo della copula tra uomo e donna e del culto del fallo, capovolte e fra loro incrociate, e stilizzate sotto le forme di una falce e martello per rendere irriconoscibile il loro significato scabroso e immondo". Un'ipotesi veramente stramba, quella formulata dai grandi eppure "non conformi" Villa e Adessa. Detto tra noi, dottoressa Piccolboni ... io stesso sono un appassionato di subcultura: amo la commediaccia pecoreccia (eventualmente scorreggiona) con Bombolo, Cannavale, Renzo Montagnani ecc., e spesso mi ritrovo, preso da un insano gusto per il cattivo gusto, a guardare Paolo Limiti o "Sarabanda" in TV. Sono inoltre esperto, nel mio piccolo, del genere cinematografico nazi porno (si tratta delle produzioni scalcinate che, tra 1975 e 1979 grosso modo, fecero seguito a Salò di Pasolini e a Il portiere di notte della Cavani. Lei ha mai visto L'ultima orgia del III Reich? C'era, tra l'altro, una giovane Daniela Poggi - l'attuale conduttrice di "Chi l'ha visto?", sotto lo pseudonimo ebreo di Daniela Levi). Tutto ciò, non per vantarmi, dottoressa Piccolboni, ma per dirle che l'unico motivo di interesse rispetto alla "cultura non conforme", così come si connotava a Verona lo scorso fine settimana, era caso mai costituito dalla bizzarria, dalla morbosità, dal cattivo gusto e dal politicamente scorretto condotto all'eccesso del materiale presentato. Almeno da parte mia, che se non altro non confondo il piano del culturale da quello del subculturale, ma li tengo ben distinti, interessandomi al secondo per mero divertissement. Se invece per lei, dottoressa Piccolboni, tutto è indistintamente culturale, le consiglio lo studio di, ad esempio, Nelson Fragelli, La cristianizzazione delle Americhe: un'epopea della fede, supplemento a "Famiglia e civiltà notizie", 4 (gennaio 1992), comprato da me medesimo alla mostra. "Gl'indiani del Brasile erano mossi da due sentimenti fondamentali: la lussuria e la vendetta. Erano queste le loro pulsioni psicologiche dominanti e in materia di lussuria e di vendetta non v'era tipo di peccato, compresi quelli più orribili e ripugnanti, cui non si abbandonassero" (pp. 18-19), oppure "Veniamo ora all'altro impulso psicologico dominante da cui gl'indios erano mossi: la lussuria" (p. 21), oppure "I missionari osservarono però che il motivo principale di questi massacri [i sacrifici umani] era soprattutto un altro: l'appetito" (p. 20), e ancora "L'omosessualità era [tra gli indios] incoraggiata e, ovviamente, dilagava: il Beato Padre de Anchieta rimase sconvolto, nel vedere fino a qual punto di perversione questo vizio fosse giunto fra gl'indiani. Vi erano perfino degli invertiti che vivevano per proprio conto, a disposizione di quelli che volessero unirsi con loro per commettere questo peccato orribile. Quanto alle lesbiche, non volendo occuparsi delle faccende domestiche, si dedicavano alla guerra, per catturare altre donne e coltivare così il loro vizio contro natura" (p. 22). Allora, mi piacerebbe vederla, dottoressa Piccolboni, a una qualsiasi cena che non sia di ultrà cattolici della TFP, tirar fuori, tra l'imbarazzo dei commensali, tali assurdità. Sulla questione relativa alla qualità politica dell'iniziativa non mi dilungherò. Solamente, le produco le seguenti osservazioni e la lista delle case editrici convenute, con, dopo i due punti, epigrafiche notizie sulle caratteristiche principali delle stesse. Il progetto di ricostruzione europea promosso da Sinergie Europee (ente promotore dell'iniziativa), che si fonderebbe sul coordinamento delle forze antiamericane e antimondialiste, al di là degli schematismi ideologici, è in realtà connotato in senso fortemente neonazista e antisemita. Risultano vicini a Sinergie Europee vari soggetti appartenenti alla destra radicale. Tra gli altri, Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione insieme a Roberto Fiore; Mario Gozzoli, animatore di Uomo libero, nota rivista razzista (presente alla mostra); il già citato Roberto Bussinello e Paolo Karatossidis di Forza Nuova; Piero Puschiavo del Fronte Veneto Skinhead. Aderisce al progetto Sinergie Europee anche la rivista Orion, pure presente alla mostra, "mensile antimondialista per la sovranità popolare, per il primato della politica sull'economia, per la salvaguardia delle specificità culturali, tradizionali e religiose, contro l'omologazione planetaria del Nuovo Ordine Mondiale". Akropolis e All'insegna del veltro: Nuova Destra radicale: opere di De Benoist, il padre della Nouvelle Droite, Tarchi, Corneliu Z. Codreanu, il fondatore della famigerata Guardia di Ferro rumena; AR: di Franco Freda. Pubblica opere di Evola, Hitler, Goebbels, Hess, Codreanu, oltre dello stesso Freda; Effedieffe e Editoriale Pantheon: oltranzismo cattolico, estrema destra; Editrice Civiltà: oltranzismo cattolico (ne abbiamo già parlato); Europa Libreria Editrice: libreria-messaggeria-editrice romana: pensiero anticonformista e tradizionale; specializzata in reducismo. Alla Libreria Europa fanno capo le Edizioni Settimo Sigillo e la Fondazione Julius Evola “per la difesa dei valori di una cultura conforme alla tradizione”, pure presenti alla mostra; pubblica le riviste “Storia verità” e “De cive”; Famiglia e Civiltà: associazione integralista cattolica veronese, ispirantesi alla figura del brasiliano Plinio Correa de Oliveira, il fondatore della famigerata organizzazione di estrema destra Tradizione, Famiglia, Proprietà; Graphos: negazionismo. In catalogo: “Bakunin, vita di un rivoluzionario” di Kaminski (!) “L’irritante questione delle camere a gas ovvero da cappuccetto rosso ad… Auschwitz” di Mattogno, “E’ autentico il diario di Anna Frank?” di Faurisson; Il Cerchio: tradizionalismo, neonazismo, pubblica anche testi di Corneliu Z. Codreanu; Il Cinabro: fascista, negazionista, tradizionalista cattolica in odore di lefebvrismo; Novantico: militaria, reducismo, RSI, nazi-fascismo; Pellicani: pubblica sotto-studi su Nietzsche, opere sull’esoterismo di Evola e altro materiale afferente alla cultura della Nuova Destra; Ritter: altro nome della Società Editrice Barbarossa, legata a Sinergie Europee, ha pubblicato il libro Associazione d’aria Fiamme Nere, Campo X il campo dell’onore; Sear: di Nereo Villa: psichiatria culturale, ‘antropocrazia’; fortemente connotata in senso subculturale; Società editrice Barbarossa: pubblica Orion e in catalogo ha titoli come:”I congressi nazionali del partito (nazionalsocialista tedesco)”, “Léon Degrelle fascista per Dio e per la Patria”, “Trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni” di Raoul Vaneigem (!), “Le campagne militari delle Waffen SS”, “Questa è la Hitlerjugend”.

Distinti saluti.