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BREVE VALUTAZIONE SULLA PROPOSTA DI LEGGE BOSSI - FINI



Il Disegno di Legge Bossi Fini contrasta radicalmente con i principi di garanzia e di certezza dei diritti per tutti i cittadini e, in alcune parti, perfino con gli importanti principi costituzionali.

Ritenendo tale d.d.l. incostituzionale, ingiusto ed inefficace si intende sottolineare i seguenti punti di merito:


  1. Programmazione dei flussi: va salvaguardato il criterio fondamentale di regolazione dell’afflusso di immigrati attraverso una programmazione triennale tenendo conto delle proposte delle Regioni responsabili delle politiche del lavoro, e di quelle dell’accoglienza e dell’integrazione.-

  2. Sponsor: deve restare in vigore. Si tratta di uno strumento fondamentale sia per la persona che entra in Italia sia per garantire un clima di fiducia e di aiuto per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro;va qualificato il legame con le domande effettive che si esprimono nelle realtà locali.-

  3. Lavoro domestico: il lavoro domestico presenta una peculiarità tale da necessitare di regole più rispondenti ai bisogni delle famiglie. Potrebbe essere prevista la possibilità di effettuare, in modo continuativo, la chiamata dall’estero senza vincolarla alle quote né a periodi determinati, scorporando quindi il lavoro domestico dalla programmazione dei flussi.-

  4. Diritto di precedenza: il diritto di precedenza per quanti sono iscritti al collocamento non è applicabile in ragione del superamento delle stesse liste di collocamento prevista dalla nuova normativa, inoltre appare totalmente incongruo che il Prefetto possa essere il referente per le attività di collocamento.-

  5. Perdita del posto di lavoro e rinnovo del permesso di soggiorno: deve essere rigoroso il rispetto della convenzione 143 dell’OIL, ratificata dall’Italia che prevede che la perdita del posto di lavoro non possa in nessun caso essere motivo di nullità del permesso di soggiorno, in quanto l’Italia ha recepito con Legge la convenzione medesima.-

  6. Contratto di soggiorno: è un Istituto che contrasta con la convenzione OIL e con ogni processo di integrazione e di cittadinanza. Si tratta piuttosto di uniformarsi anche alle direttive europee in fieri per stabilizzare i permessi di soggiorno di lunga durata e creare le condizioni di un’integrazione duratura.-

  7. Carta di soggiorno: siamo contrari ad innalzare da 5 a 6 anni le condizioni per la sua acquisizione. Occorre piuttosto, in linea con la direttiva europea, snellire le procedure relative.-

  8. Ricongiungimento familiare: occorre riconfermare le condizioni poste dalla Legge 40 del 1998 per quanto riguarda sia i genitori a carico che i familiari entro il 4° grado quando essi sono inabili al lavoro.-

  9. Espulsioni: esprimiamo contrarietà all’inasprimento delle pene previste; devono invece essere affrontati i problemi di applicazione in quanto da questi spesso deriva piuttosto un aumento della clandestinità. Occorre incentivare il percorso di emersione anche per i lavoratori immigrati che lavorano irregolarmente.

  10. Impronte digitali: tale proposta ci pare ingiusta e razzista perché presuppone che dietro ogni immigrato si nasconda un potenziale criminale. Ricordiamo che già oggi è possibile rilevare le impronte a tutti gli irregolari o a chi, italiano o straniero, cerca di nascondere la propria identità.-

  11. Diritto d’asilo: l’Italia necessita urgentemente di una normativa organica sul diritto d’asilo, anche in attuazione dell’art. 10 della Costituzione.

  12. Corsia preferenziale discendenti cittadini italiani: va bene per i cittadini di origine italiana accertata in presenza di un’offerta di lavoro a prescindere dalle quote riservate agli immigrati non comunitari.

  13. Immigrati irregolari: regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti nel territorio italiano che ottengono regolare rapporto di lavoro.

  14. Diritto di voto agli immigrati: il Governo si impegni affinché il Parlamento recepisca la convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli immigrati alle elezioni amministrative presentando la relativa proposta di legge.


Lì 03 Giugno 2002









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