I nuovi veronesi
Mostra fotografica di Caroline Groszer


Luis Alega
Argentina 1952
educatore, ex desaparecido

Nel ’77 Luis viene sequestrato dall’esercito in quanto appartenente al sindacato degli insegnanti, e imprigionato per due mesi. Da allora inizia a interessarsi ai processi riguardanti i desaparecidos, e quando nel 1989 viene decisa l’amnistia per la cupola militare, e gli sforzi per la giustizia si rivelano essere stati vani,
Luis decide di chiedere giustizia nel paese d’origine della sua famiglia, l’Italia. Il processo termina nel 2000 con la
condanna in contumacia per sette militari. Oggi Luis, che vive con la moglie e il figlio, lavora in una comunità
per il recupero dei tossicodipendenti

 

Dove vorrebbe vivere? In Argentina perché vivere in un altro Paese significa la perdita dei propri punti di riferimento, sia personali come amici e parenti sia culturali
Chi o cosa avrebbe voluto essere? Più o meno quello che sono, un insegnante o un educatore
Quali caratteristiche apprezza di più in un uomo? La coerenza e la solidarietà con il resto del mondo
Quali caratteristiche apprezza di più in una donna? Le stesse dell’uomo
Il suo colore preferito? Viola
Che cos’è, per lei, la più grande disgrazia? Il potere dei soldi sulle persone, che soprattutto negli ultimi anni ha creato un inferno
Che cosa fa più volentieri? Aiutare le persone nella ricerca del lavoro che dia loro più soddisfazione
Chi o cosa odia di più? La prepotenza del potere politico, religioso e razziale
Per quale ideali vale la pena di impegnarsi? Per vivere in un mondo umano e solidale
Che cos’è, per lei, l’amore? Dare e ricevere senza dover chiedere
Chi ammira di più per quello che è riuscito a fare nella vita? Le Madres de Plaza de Mayo, che a seguito del dolore provato per la perdita dei loro figli, hanno trovato lo stimolo per difendere i figli altrui
Che cosa apprezza di più nei suoi amici? Che siano sinceri
Il suo più grande difetto? Sono troppo sanguigno, prima parlo e solo dopo rifletto
Il suo più grande pregio? Dopo essermi sfogato, sono capace di autocritica
Il suo sogno di felicità? Come ha scritto il Che nel suo libro Un uomo nuovo: che ognuno sul proprio posto di lavoro si autorealizzi, ma nello stesso tempo svolga una funzione sociale per gli altri
Qual è l’esperienza più importante che ha fatto in Italia? Ho capito l’importanza dell’informazione. E che sia in Argentina che in Italia esiste la censura, anche se riguarda temi diversi
Il dono di natura che vorrebbe possedere? Mi sarebbe sempre piaciuto saper cantare
Dove pensa di trovarsi fra dieci anni? Non lo so
Come vorrebbe morire? Non vorrei sopravvivere con aiuti medici, quando sarà la mia ora lo accetterò
Il suo stato d’animo? Un po’ deluso: ho l’impressione di non essere riuscito a trasmettere i miei ideali, e dove invece ci riuscito, non so se ho fatto un dono o una condanna. Infatti, lo sviluppo della coscienza personale può risultare ad alcune persone un carico troppo pesante
Il suo motto? Avevo un motto: “si può fare”; ma ultimamente ci credo meno

 


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